Chiarimenti
Ho cercato di ricevere chiarimenti scrivendo al vecchio gek,ma non ho ricevuto risposta,non vorrei aver sbagliato qualcosa sbagliando ad utilizzare il computer all'internet point,non avendo attualmente a casa internet,nel dubbio ripropongo i miei dubbi sperando mi possiate chiarire alcune cose.Dopo un periodo di crisi personale,l'anno passato mi sono riavvicinato al lavoro politico ad inizio il mnio approccio e' stata rifondazione,come gia' sapevo essa non aveva nulla di comunista,ma purtroppo era l'unica organizzazione presente,mi sono bastate due riunioni per capire come io non potessi fare lavoro politico con questa risma di persone.Se da un lato cio' mi ha chiarito le idee dall'altro cio' ha aumentato il mio isolamento politico,questo e' quello che vorrei chiarito,dove non vi e' un'organizzazione veramente comunista,il soggetto rivoluzionario come si deve porre??,deve limitarsi solo ad uno studio teorico?? e la prassi dove la mettiamo??.Saluti comunisti...
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caro compagno, i prolemi che
caro compagno, i prolemi che poni sono grossi, chiaramente attività politica non è solo studio e formazione ma questa si integra, per forza di cose, con l'intervento dei militanti del partito nella classe. cmq ti consiglio di scrivere una mail al centro per potere discutere in maniera più tranquilla rispetto alla pubblicità del forum.
Un saluto a tutti. Il
Il*
Un saluto a tutti.
Il marxismo è la teoria per l'azione.Senza prassi,non c'è teoria rivoluzionaria che valga.E' necessario avere una preparazione teorica granitica,ma serve sempre la pratica.Agire nella classe,essere dentro a tutti i livelli,ecco quello che serve ad un partito rivoluzionario per radicarsi,per essere tale.Io sono un isolato come te,e questo limite,il lavoro individuale,non può essere che superato collettivamente,organizzativamente.Ma a te ed a me,non soddisfano le attuali organizzazioni partitiche.Tali organizzazioni hanno limiti oggettivi e soggettivi,che solo il processo storico potrà far superare.Oggi,secondo me,se qualcuno vuole restare solo,gli resta unicamente la propaganda e l'agitazione ai SINGOLI PROLETARI,con pazienza,dove essi esprimono un interesse politico generico.Per istinto sei approdato alla bettola di Rifondazione:se tu avessi avuto coraggio,avresti fatto una strage.Saresti stato un falco tra delle colombe.Ma questo lavoro,fondere pratica e teoria,cioè porli in contraddizione,se è di qualità,non lo può essere di quantità.Sei preparato teoricamente?Sei in vero rivoluzionario,che sfrutta ogni aspetto della realtà in senso rivoluzionario?Se è così,torna tra di loro,e abbatti la loro ideologia,parla ad ognuno di loro!Anche se non otterrai che poco,vedrai che dovranno buttarti fuori!E qualcuno ti seguirà,vedrai.Entrismo?Chiamalo come vuoi,è senz'altro qualcosa!Se sei un lavoratore,entra nella tua RSU,nel sindacato.Lì la lotta è molto dura,vera.Potrai imparare molto,applicare la teoria,vivere la lotta di classe così da capirla veramente.Questo non significa non aderire anche a BC o LC,ma farlo con autonomia:se queste compagini sono forti e rivoluzionarie,perchè reali politicamente,il tuo lavoro si ricollegherà al loro!Buona fortuna.
Un saluto internazionalista.
Discutere di politica con i
Discutere di politica con i compagni e i lavoratori è giustissimo, dovunque essi siano.
Ma è fondamentale (!!) lavorare alla costruzione di una alternativa concreta ai sindacati, ai partiti istituzionali e riformisti. Se non ci pensano i comunisti a costruire il partito, allora chi ci pensa? Attorno a cosa vogliamo far crescere le lotte proletarie? Ai compagni che, pur turandosi il naso, restano dentro Rifondazione, bisogna offrire un'alternativa fuori. Non solo chiacchiere.
Coraggio, rimbocchiamoci le maniche!
Non è facile, Mauricered, ma non sei solo! Vedrai che troverai compagni che condivideranno il tuo percorso di lotta.