Kronstadt
Submitted by raes on Fri, 2006-01-27 20:15
vorrei sentire dei pareri sulla rivolta di kronstad,spero di avere scritto bene,io sono dubbioso era una rivolta spontanea pero capisco anche i bolscevici.non pensiate che sia solo storia passata potrebbero esserci situazioni simili anche in rivoluzioni future
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Re:Kronstadt
Re:Kronstadt
Speriamo di no,perchè stiamo parlando di una vera tragedia.
E' comprensibile che nell'estrema povertà e militarizzazione della russia di allora si sviluppassero (soprattuto ad opera della piccola borghesia agraria) tentativi controrivluzionari in "buona fede" (cioè non finalizzati a dare il potere alla guardie bianche,anche se quello sarebbe stato il risultato).
Penso che i bolscevichi in quel caso abbiano fatto l'unica cosa ragionevole,perchè non si poteva in un contesto di guerra civile,non riprendersi subito la fortezza,il porto,ecc...
Non agire avrebbe voluto dire seppellire la rivoluzione.
Il fatto che la rivoluzione successivamente sia stata sconfitta lo stesso non significa che nel 1921 i bolscevichi abbiano sbagliato.
Besos
Re:Kronstadt
Re:Kronstadt
I compagni inglesi hanno scritto un articolo, a mio parere molto bello, sull'argomento, apparso anche su Prometeo:
[[ibrp.org | 1921: l'inizio della controrivoluzione?]]
Scusatemi se cito testualmente, ma davvero mi pare che i compagni inglesi abbiano fatto un ottimo lavoro!
> La rivolta di Kronstadt che scoppiò nella base navale fu una risposta diretta agli scioperi di Pietrogrado e alla repressione che seguì. Il 28 febbraio una delegazione da Pietrogrado fece un rapporto sulla situazione e venne adottato il programma della nave Petropavlovsk. Si chiedevano nuove elezioni per i soviet e libertà per tutti i socialisti e gli anarchici. È da osservare che il programma non menzionava la libertà per la borghesia e la flotta rigettò senza riserve la proposta reazionaria di riconvocare l'Assemblea Costituente. Dal punto di vista economico il programma invocava razioni più abbondanti, limitazioni del lavoro manuale e che i contadini producessero liberamente senza ricorrere al lavoro salariato. Era effettivamente molto meno "capitalistico" della Nuova Politica Economica che Lenin aveva già cominciato a lanciare prima che la rivolta scoppiasse.
> Comunque, una cosa è dire che tutti gli internazionalisti, all'epoca, sostenevano la necessità della sconfitta di Kronstadt, altra cosa è che non si tratti di eventi da cui trarre lezione. Mentre Trotsky nell'agosto del 1940 poteva ancora scrivere nella sua biografia di Stalin che la soppressione di Kronstadt era stata "una tragica necessità", oggi possiamo esaminare più in profondità la sua lezione storica. In quest'ottica non si può considerare Kronstadt come un caso isolato. Come più tardi si poté osservare, qualunque parte avesse vinto, si trattava di una vittoria per la controrivoluzione. In ogni caso, mentre la sconfitta di Kronstadt era una sconfitta per il potere sovietico all'interno della Russia, le prospettive della rivoluzione internazionale rimanevano aperte, e questo era il fattore cruciale nell'opinione dei rivoluzionari del tempo.
> Il vero problema risiedeva nel fatto che partito e stato fossero diventati una cosa sola.
Re:Kronstadt
Re:Kronstadt
è giusto dire che per la situazione non si poteva accettare 1 insurrezione e anche vero che erano in buona fede.sicuramente cerano anche elementi controrivoluzionari ma non credo fossero determinanti.per la situazione che si era creata non cerano alternative
Re:Kronstadt
Re:Kronstadt
sono stati costretti lenin e trotzkij a fare certe cose,c'era la guerra civile,e la richiesta dei marinai di aumentare le razioni era assurda nella situazione di povertà in cui viveva la russia e nella necessità di supportare lo sforzo bellico.loro giusta rivendicazione era quella di dare libertà d'espressione,ma anche questa fu tolta da lenin per lo stato di guerra,non per altro
Re:Kronstadt
Re:Kronstadt
Penso che l'ideale sarebbe stato prevenire la rivolta sulla base della comune visione della situazione e delle prospettive.
La frase "chiunque avesse vinto, sarebbe stata una vittoria della contro-rivoluzione secondo me fotografa bene la realtà".
Non so se una situazione simile potrebbe ripetersi in futuro: penso che l'odierno enorme sviluppo delle forze produttive - intese anche come conoscenze e tecnologie - possa far sì che una volta instaurata la dittatura del Proletariato ( questa cosa sì forse + difficile che in passato date le lezioni che la borghesia ha imparato e l'enorme potenziamento dell'apparato repressivo ) si possano ri-creare condizioni minime di vita, anche dopo un evento bellico, in tempi relativamente brevi.
Un primo esempio che mi viene in mente è quello del petrolio: se -ad es.- le borghesie arabe decidessero di chiudere i rubinetti ad 1 ipotetica Europa o stati Uniti "Rossi", esistono già valide alternative ad esso xla mobilità pubblica e privata,riscaldamento etc. e nn penso si andrebbe verso un blocco del sistema con le relative problematiche.
Scusate se riapro un
Scusate se riapro un argomento che forse non interessa più nessuno, ma il fatto è che ho appena letto un libro su Kronstadt scritto da un trotskysta francese che si avvale, dice, dei documenti resi accessibili dopo la caduta dell'URSS. Anche questi documenti sostanzialmente confermano il giudizio politico dei nostri compagni inglesi e non aggiungo dunque nulla di nuovo. Kronstadt fu una tragedia, un macello fratricida, perché chiunque avesse vinto, il vero vincitore sarebbe stata la controrivoluzione. Solo una ripresa della fiammata rivoluzionaria in Europa (o in Occidente in genere) avrebbe potuto raddrizzare la direzione storica: invece, così stando le cose, i rivoluzionari e la rivolzione erano comuqnue fottuti.
In quesl libro ci sono elementi "curiosi" che la dicono lunga sulla presunta crudeltà dei bolscevichi: per es., buona parte delle truppe di Kronstadt era formata da ex prigionieri della armate di Denikin e di Machno che erano stati riammessi nell'esercito. Altra cosa è che i ribelli di Kronstadt, appena impadronitisi della piazzaforte, presero, in piccolo, gli stessi provvedimenti da fortezza assedita (è proprio il caso di dirlo) che presero i bolscevichi in grande per la Russia, cioè diminuirono le razioni alimentari e aumentarono di ben due ore l'orario di lavoro...
Infine, ultima "chicca": i sopravvisti alla repressione (e non furono pochi, nonostante la repressione non si tirasse indietro nelle fucilazioni) tutto sommato se la cavarono con pene lievi, per di più in gran parte sconatate solo in parte, ma vennero tutti massacrati da Stalin nelle purghe degli anni trenta...
Ciao a tuti,
Smirnov
PS Web master, non essere arcigno, è estate.
Smirnov, si poteva mettere
si poteva mettere*
Smirnov,
si poteva mettere in pericolo,all' epoca, la dittatura proletaria in Russia per il solo fatto che una frazione del proletariato era insorta avanzando rivendicazioni parziali, non in linea con il concetto universale di rivoluzione mondiale di cui il bolscevismo leninismo era portatore? Bisognava tenere il potere fino a quando il proletariato mondiale non avesse aperto altri fronti.E il proletariato tedesco non era stato del tutto sconfitto,come ha dimostrato il tentativo rivoluzionario dell'Ottobre 1923! Rivoluzione, suprema lex!
In vacanza a Termoli, saluto i compagni del forum...Duccio!
Ciao Duccio, sì, bisognava
sì, bisognava*
Ciao Duccio,
sì, bisognava tenere il potere, ma il dato di fondo è quello, secondo me, sottolineato nell'articolo dei nostri compagni inglesi...
Ciao e buone vacanze!
Smirnov
PS oggi sono telegrafico, perché mi faccio prendere un po' dalla pigrizia agostana.