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Home ›Il piano Ruanda: il capitalismo non offre alcun asilo
Pubblichiamo l'articolo della CWO sulla legge che dà il via libera alla deportazione dei rifugiati richiedenti asilo in Ruanda. E' l'ennesima conferma di come la borghesia internazionale adotti sostanzialmente la stessa feroce e criminale politica nei confronti dei diseredati che fuggono dai loro paesi, spinti dalla miseria, dalle guerre, dalla catastrofe climatica, in cerca di luoghi in cui le condizioni di vita siano meno intollerabili.
I governi italiani non hanno niente da invidiare alle misure del governo britannico, perché da anni delegano la gestione - cioè la detenzione e la cattura dei migranti/rifugiati - ai paesi del Nord Africa dichiarati, senza vergogna e senza paura del ridicolo, paesi sicuri, quando ovviamente sono il contrario. Sono ben note le condizioni disumane, le violenze e le storsioni sistematiche cui sono sottoposti i migranti ad opera delle istituzioni locali. Ultimamente, il governo ha fatto un passo in avanti in questa direzione, stipulando col governo albanese un accordo per la costruzione di "centri di accoglienza", cioè di campi di concentramento in cui deportare i diseredati che, scampando all'annegamento e alla sanguinaria "guardia costiera" libica, riescono a sbarcare sulle coste italiane. La borghesia sta rendendo il pianeta, per milioni di essere umani, "un pianeta senza passaporto", in cui il diritto all'esistenza – che dovrebbe essere scontato, ma nel capitalismo... - è legato solo al "diritto" di essere sfruttati senza freni per contribuire nella missione impossibile – stando così le cose - di spingere fuori dal pantano della crisi strutturale un capitale sempre più in difficoltà.
Sono passati più di ottant'anni da quando il nazismo – installato al potere dalla borghesia tedesca, per uscire dalla crisi del 1929 – concepì il "Piano Madascar", cioè la deportazione degli ebrei d'Europa nell'isola africana, dopo averli spogliati di tutto e sfruttati all'osso, ma le logiche della borghesia sono sempre quelle, soprattutto quando nel processo di accumulazione del capitale esplodono quelle contraddizioni iscritte nel DNA del capitale stesso
Il 23 aprile la legge "Safety of Rwanda" è stata approvata dalla Camera dei Lord, dando il via libera allo stato britannico per la deportazione in Rwanda di tutti i richiedenti asilo che arrivano nel Regno Unito per l'elaborazione delle richieste. Quando gli è stato chiesto durante il Question Time della BBC cosa sarebbe successo ai rifugiati congolesi in fuga dalla guerra con il Rwanda, il ministro conservatore per la criminalità e la polizia ha detto che le persone provenienti dal Rwanda non sarebbero state rimpatriate, apparentemente confondendo i due paesi. Quando gli è stato fatto notare questo, ha detto che il Congo non è il Rwanda e non sembrava capire quale fosse il problema.(1) Alla classe dirigente non importa; gli esseri umani sono unità economiche per la produzione di valore e regolamentare i loro movimenti di conseguenza è molto più importante che proteggere le loro vite.
La "sicurezza del Ruanda"
Il "Piano Ruanda", come è stato soprannominato, venne presentato per la prima volta nel 2022 sotto il governo Johnson, che proclamò il Ruanda come un posto sicuro che aveva bisogno di migranti, nonostante il suo scarso rispetto dei diritti umani e l'attuale occupazione di un paese vicino. Provocò un problema al governo poiché il 14 giugno, poco prima che il primo volo decollasse, la Corte europea dei diritti dell'uomo emise un'ingiunzione per fermarlo. A marzo 2023 venne presentato il "Progetto di legge sull'immigrazione illegale" che afferma che il ministro dell'Interno ha il dovere di deportare immediatamente coloro che sono arrivati nel Regno Unito in un altro paese sicuro. Di conseguenza, a novembre 2023, la Corte suprema del Regno Unito dichiarò all'unanimità la politica verso i rifugiati in fuga dal Ruanda illegittima poiché non c'erano state, né ci sono state da allora, indagini sufficienti per stabilire se il Ruanda sia o meno un paese sicuro per i rifugiati, che spesso rischiano di vedere le loro richieste valutate in modo improprio o di essere nuovamente deportati nel Paese da cui erano fuggiti inizialmente. Il ministro dell'Interno James Cleverly si recò in Ruanda il 5 dicembre 2023 per firmare un nuovo trattato tra i due paesi, introducendo il disegno di legge "Safety of Rwanda" due giorni dopo e dichiarando il Ruanda un paese sicuro, invalidando la decisione della Corte Suprema. Tale progetto, afferma inoltre esplicitamente che "ogni responsabile decisionale [vale a dire chiunque abbia autorità sulla vita di questi richiedenti asilo,compresi corti o tribunali] deve trattare in modo definitivo la Repubblica del Ruanda come un paese sicuro" e consente che qualsiasi parte rilevante dell'Human Rights Act venga "disapplicata". Il potere della legge borghese battezza così il Ruanda come " un paese sicuro", sebbene la sua designazione come luogo sicuro sia volta unicamente allo scopo di scartare i membri più disperati della nostra società. Il disegno di legge afferma anche esplicitamente che il governo ignorerà qualsiasi sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. A due anni e tre primi ministri dalla sua proposta, il disegno di legge è stato approvato e i primi voli dovrebbero partire all'inizio dell'estate. Coloro che si oppongono al disegno di legge sulla base dei "diritti" stanno sprecando il loro tempo. Come abbiamo visto, i "diritti" non sono inalienabili, vengono concessi e ritirati dalla classe dirigente a seconda delle loro esigenze e per soddisfare le richieste del capitale, che si rivelano essere sempre mirate allo sfruttamento più efficiente del lavoro. Soltanto la classe lavoratrice unita attraverso la sua presa del potere politico, espresso dal governo dei consigli dei lavoratori, può porre fine alla sua condizione miserabile di risorse sfruttabili per la crescita del capitale, fatte circolare e scambiate tra la classe dominante come qualsiasi altra merce.
La caccia all'uomo
Gli arresti in massa dei rifugiati destinati alla deportazione sono iniziati con le incursioni della polizia nelle case, negli appartamenti e nelle camere d'albergo in cui vivono i richiedenti asilo. In risposta, molti si sono dati alla macchia e il governo ha riferito di aver localizzato 2.143 delle 5.700 persone a cui stanno dando la caccia; secondo alcune voci sembra che molti stiano tentando di fuggire attraverso il confine dell'Irlanda del Nord. Anche le comunità locali e i gruppi di attivisti hanno intrapreso azioni dirette per impedire gli arresti, come a Peckham, dove l'Anti Raids Network ha bloccato i pullman che portavano i richiedenti asilo alla chiatta-prigione Bibby Stockholm, costringendo i pullman a partire senza alcun richiedente asilo a bordo.(2) Mentre in alcuni contesti locali la resistenza degli attivisti è stata efficace almeno nel ritardare le deportazioni, questa è un'azione puramente difensiva e non affronta il problema più profondo.
Dividi e Impera
La borghesia internazionale è pienamente consapevole che la classe lavoratrice è impotente senza unità e fomenta il sentimento nazionalista per indebolire i movimenti della classe operaia. Non è una coincidenza che il "Piano Ruanda" sia stato lanciato prima delle elezioni locali e delle voci di elezioni generali: giocare la carta dell'immigrazione è sempre l'ultima risorsa di regimi conservatori (e laburisti!) disperati. Come risultato di numerose controversie unite al crescente malcontento della classe lavoratrice contro la cattiva gestione della pandemia e della crisi del costo della vita (che portò a una grande ondata di scioperi nel 2022/3) (3), il governo conservatore è sottoposto a forti pressioni da parte dei suoi elettori per dimostrare di essere in grado di tenere unito il paese. Mentre la crisi si intensifica e il mondo si lancia a capofitto in una guerra globale, la classe dominante nel suo insieme deve cercare i mezzi per rendere la classe lavoratrice complice e paralizzare il suo movimento. Isolando la classe lungo linee razziali e nazionali, la classe dominante è libera di sperimentare tutti i tipi di tecnologia e schemi politici draconiani su sezioni di classe proletaria che ha isolato e, quando necessario, non esiterà a schierarli contro il proprio "popolo" se oserà ribellarsi a ulteriori austerità, sfruttamento o coscrizione.
La classe lavoratrice non ha proprietà da difendere. Il crollo degli standard di vita avvertito dalla classe lavoratrice più o meno acutamente in tutto il mondo si sta scontrando con l'unica soluzione su cui lo stato può contare, concentrando sempre più miseria su una popolazione in surplus crescente mentre si schiacciano le restanti sezioni "produttive" della nostra classe. I cambiamenti demografici e le ansie nativiste possono oscurare questo fatto, ma la classe lavoratrice in tutti i paesi sta venendo dissanguata dallo stesso oppressore comune e solo la nostra azione unita può combatterlo.Non dobbiamo solo fare ciò che possiamo per proteggere la vita e il benessere dei nostri compagni lavoratori, ma, come comunisti, fare ogni sforzo possibile per intensificare queste lotte al di fuori degli stretti confini del legalismo borghese e dei movimenti di protesta attivisti/umanitari e trasformarle in un movimento genuinamente proletario, che possa spazzare via il dominio disumano del capitale e la violenza statale che lo rappresenta, per sostituirlo con un sistema che possa effettivamente servire i nostri bisogni invece di intensificare morte e repressione. L'unico modo per fermare definitivamente il trattamento disumano dei diseredati del mondo è l'unità della classe diseredata, il proletariato. Siamo internazionali e abbiamo un mondo da guadagnare.
JM, 10 maggio 2024
Note
Vedi la nostra analisi dell'ndata di scioperi del 2023: leftcom.org
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