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Home ›Volantino: Fiat-Fca-Stellantis/Romiti-Marchionne-Tavares: bastonate per i proletari, profitti per i padroni
Cambiano i nomi, i cognomi, le denominazioni; ma non cambia la dominazione dei padroni. Chi oggi fa finta di piangere - sindacati e partiti nessuno escluso, persino padroni e padroncini dal buon cuore - contro la malasorte che da sempre perseguita la classe operaia, è il primo responsabile e complice della classe padronale, o, come va di moda dire oggi, della classe “datoriale”, anche se andrebbe chiamata “prenditoriale” perchè questa è sicuramente la cosa che sanno fare meglio: PRENDERE.
Qui a Torino, storicamente, abbiamo i migliori IM-PRENDITORI della penisola, i più esperti. Da quando esistono non fanno altro che succhiare soldi dal sudore dei lavoratori, e quando il gruzzolo non è per loro sufficiente, già un minuto prima si sbarazzano delle eccedenze: i lavoratori. Questi quali sono solo numeri che hanno importanza solamente quando il loro sfruttamento è conveniente, in caso contrario sono da buttare nella spazzatura. Nel giro di poco più di un anno, con la storiella delle buonuscite, Stellantis/Fiat si sta “liberando”, cioè licenziando, di 4.000 lavoratori, di cui 1.560 a Mirafiori, senza contare l'indotto, le cui ripercussioni saranno altrettanto gravi.
Tutto ciò fa seguito ad anni e anni di cassa integrazione sfruttata a piene mani. Il settore automotive, e non solo quello, è ancora ben sotto i livelli produttivi pre-covid, la lotta tra le case automobilistiche è senza esclusione di colpi. Stellantis, al pari degli altri gruppi, sposta le produzioni dove il costo del lavoro è più basso. Ne è un esempio la decisione di assemblare le elettriche del partner cinese Leapmotor a Tychy in Polonia, dove il costo del lavoro è più basso. Mandando così a quel paese i patrioti del governo Meloni e del loro Ministero del... Made in Italy, che, se la situazione non fosse tragica, farebbero schiantare dalle risate. In breve, si dimostra una volta di più che i padroni, la borghesia, i capitalisti - coloro che comandano a bacchetta governi, sindacalisti e politici - hanno come unica Patria il loro portafogli. La stessa sede legale e fiscale di Stellantis si trova in Olanda, molto più conveniente.
Chi ancora dice che i destini dei padroni e della classe operaia possano essere convergenti fa solo gli interessi dei padroni; chi suggerisce a Stellantis come fare meglio i propri interessi e quindi fare più profitti nell'interesse della classe lavoratrice, sta dall'altra parte della barricata.Costoro sono i partiti verdi, bianchi e “rossi”, i sindacati, tutti, compresa la Fiom, che fa la verginella come se arrivasse da Marte e non firmasse in giro per l'Italia accordi che fanno gli interessi dei padroni. Come se nel 1980 i suoi leader storici (Trentin ecc.) non avessero condotto la classe operaia a una cocente sconfitta! In realtà, ieri come oggi stavano e stanno tutti a fianco dei padroni: il mio compito (C. Romiti parlando della Fiat), “è farle conquistare il maggior profitto possibile”. Niente è cambiato: Marchione e Tavares avevano e hanno lo stesso compito.
“Quello che è male per Torino è sempre male per l'Italia”. Diceva l'avvocato Agnelli, pensando solo agli affari suoi. E ancora ripeteva: “Quel che va bene per la Fiat va bene per l'Italia”. Ma, in tutti i casi, giratela come volete, va sempre bene per i padroni, che si chiamino Agnelli o Elkann non fa differenza; e va sempre male per i proletari, lavoratrici e lavoratori: sfruttati quando il mercato “tira”, supersfruttati e mandati al macero quando il mercato “molla”. In questa società l'unica garanzia che padroni e governi di qualunque colore sono in grado di assicurarci è la schiavitù del lavoro salariato. Lavoro che arricchisce i porci maiali borghesi, mentre la povertà e le condizioni di vita e di lavoro dei proletari peggiorano sempre più, mentre i cinque uomini più ricchi del mondo hanno una ricchezza di 940 miliardi di dollari, il 45% circa del Pil Italiano!! (Forbes).
Di fronte a tutto ciò il sindacato ha a malapena dichiarato uno sciopero nella sola provincia di Torino, anziché chiamare tutto il gruppo ad uno sciopero generale. È la solita strategia di non disturbare il manovratore. La classe lavoratrice deve invece scendere in campo massicciamente contro i padroni e i loro leccapiedi, sindacati e partiti.
CONTRO LA SCHIAVITÙ DEL LAVORO SALARIATO, CONTRO IL CAPITALE E LE SUE GUERRE DI CONQUISTA, CONTRO I LICENZIAMENTI: LOTTA DI CLASSE! SCIOPERO GENERALE!
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Supplemento Battaglia Comunista n.3/'24
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