Turchia: Massacro dei lavoratori delle miniere a Erzincan

Pubblichiamo questa presa di posizione dei compagni turchi sull'ennesimo “incidente” in una miniera d'oro, dove all'assassinio di nove operai, si aggiunge l'avvelenamento per cianuro e altre sostanze tossiche di un territorio molto vasto. Dalla Turchia all'Italia al... resto del mondo, dal Mare Mediterraneo, alla “rotta balcanica” alla frontiera col Texas, il proletariato è costretto a soffrire e versare sangue a fiumi per sostenere un sistema sociale, fondato sul profitto, che per sopravvivere deve produrre povertà, dolore e morte a scala sempre più grande.

Mentre la crisi del capitalismo si aggrava e il mondo va alla deriva verso un'altra guerra, condizioni di lavoro sempre più pericolose e brutali rendono i massacri di lavoratori sul posto di lavoro una drammatica normalità.

A Erzincan, nove operai sono stati sepolti da una frana causata dall'accatastamento e dall'ammassamento di terra estratta in una miniera. La causa è stata la negligenza della società mineraria Anagold, che ha evitato i costi di manutenzione e riparazione. Nonostante alcuni lavoratori in subappalto abbiano avvertito i loro supervisori, non sono state prese misure e la miniera ha continuato a funzionare. Il terreno contaminato dal cianuro, le frane e le piogge non solo avveleneranno l'ambiente e inghiottiranno i lavoratori, ma si riverseranno anche nel bacino del fiume Eufrate, rendendo inabitabile l'intero entroterra. Lo Stato, il più grande partner e protettore dei capitalisti, ha chiuso gli occhi su questo disastro per i lavoratori e per l'ambiente.

Anagold e altri conglomerati internazionali, utilizzando la manodopera a basso costo dell'entroterra anatolico e la libertà illimitata concessa loro per il saccheggio della natura, ci hanno mostrato ancora una volta come funziona l'imperialismo nel XXI secolo. Non ci sono leggi, regole, amministratori locali o centrali, opposizioni o partiti al potere che possano ostacolare questi capitalisti internazionali. Questa società internazionale ha compresso i salari dei lavoratori per anni, non può tollerare alcuna resistenza dei lavoratori fino al punto di impedire loro di aderire persino a sindacati collaborativi e non esita a minacciare i lavoratori di tacere e di non turbare l'integrità dell'azienda.

Mentre l'agenda della sinistra capitalista e dell'opposizione borghese a cui sono legati è la discussione su chi siederà in quale consiglio comunale, l'agenda per il proletariato dell'entroterra anatolico, e per il proletariato di tutte le nazioni, rimane la morte, la fame e la miseria. L'interesse temporaneo dei politici svanirà in pochi giorni, ma il cianuro è già entrato nel corpo della classe operaia in modo tale da non uscirne.

Le condoglianze, il dolore e i lamenti delle varie ali dell'establishment sono solo un ulteriore esempio della loro ipocrisia. Come se non fossero stati loro a offrire l'Anatolia su un piatto d'oro per il saccheggio delle compagnie internazionali, ma anche a incoraggiare il mondo intero a servirsi di una fetta della torta. Ora versano lacrime di coccodrillo per le vite perse e le terre avvelenate da un incidente evitabile. Questa brutale

forma di sfruttamento si è manifestata in questo caso in una miniera di Erzincan, ma disastri come questo o peggiori accadono in tutto il mondo, ogni giorno, ogni secondo.

Il motivo è chiaro: il capitalismo, nella sua fase più alta e imperialista, sta plasmando e distruggendo ogni angolo del mondo per i propri interessi. I responsabili della guerra in Ucraina, del massacro a Gaza, della caccia ai migranti al confine con il Texas [o lasciali morire nel Mediterraneo o lungo la “rotta balcanica”, ndt] e di questo disastro minerario sono chiari, così come il modo di combatterli. C'è un mondo da salvare, un ordine che aspetta di essere distrutto, e l'unica forza che può farlo è il proletariato internazionalista!

Enternasionalista Notlar

15 febbraio 2024

Mercoledì, February 21, 2024