CON LA LOTTA OPERAIA, CONTRO E OLTRE IL CAPITALE

La generosa lotta operaia all'ex GKN continua da due anni, nonostante lo scontato boicottaggio (e peggio) delle istituzioni borghesi e dei suoi collusi sindacali, che si guardano bene dall'estendere la lotta al resto della classe, al di là delle chiacchiere spese per salvare la faccia.

Il coraggio e la determinazione sono necessari, ma rischiano di andare sprecati, se la lotta, qualunque conclusione abbia, rimane all'interno di una cornice solamente rivendicativa, che non pone la prospettiva del superamento del sistema capitalista. Un sistema in crisi profonda che, per sopravvivere, deve peggiorare la vita del proletariato, deve saccheggiare l'ecosistema, spingendolo alla catastrofe, deve imboccare la strada della guerra, con cui consolidare o ridefinire a favore dell'uno o dell'altro fronte imperialista – ugualmente responsabili del conflitto e del sangue versato – i rapporti di forza, cioè di dominio, fondati sullo sfruttamento del proletariato, per accaparrarsi, in fin dei conti, una quota maggiore della ricchezza estorta alla classe lavoratrice mondiale.

Tutto ciò mostra con forza che gli interessi proletari (per non dire della vita sul Pianeta) e della borghesia sono inconciliabili, che la loro contrapposizione è, letteralmente, una questione di vita o di morte.

Per questo, la prospettiva dell'acquisizione e della gestione cooperativa dell'ex GKN, se mai verranno realizzate, può essere considerata solo uno strumento di autodifesa operaia, ma dentro i rapporti economico-sociali di sfruttamento del capitale. Anzi, si rischia di spargere l'illusione che sia possibile ritagliarsi una nicchia di esistenza operaia “alternativa” nella società borghese. Non solo non è possibile, ma, così, si impedisce il più importante risultato della lotta operaia: la nascita e la maturazione della coscienza sulla necessità di una società realmente alternativa.

Certo, senza la presenza delle avanguardie rivoluzionarie, le lotte non potranno mai fare questo salto di qualità politico, soprattutto dopo che la nostra classe è stata ed è socialmente devastata dalla borghesia e, politicamente, da una “sinistra” che ha sfigurato e prostituito i più elementari principi della lotta di classe proletaria.

La ex GKN è un tassello di questa situazione drammatica, dove la guerra imperialista generalizzata rischia di precipitare il mondo in una barbarie mai vista. Anche per questo, invitiamo chi si schiera nel campo del vero internazionalismo a prendere in considerazione la necessità di creare strumenti di intervento contro l'aggressione del capitale alla classe salariata, comitati contro la guerra imperialista, per la guerra di classe [Not war, but class war].

Alle bombe e ai fucili della borghesia, sempre più sanguinaria, opponiamo le nostre armi: la coscienza di classe, le lotte proletarie, gli organismi che da esse nascono e lo strumento politico indispensabile per il superamento di questa società basata sullo sfruttamento e la morte, il partito rivoluzionario internazionale.

Essere per la guerra di classe, per la costruzione rivoluzionaria di un’alternativa di sistema, discutiamone, a partire da questi presupposti basilari:

- Contro il capitalismo, l'imperialismo e tutti i nazionalismi. Nessun sostegno a capitali nazionali, "mali minori" o Stati in formazione.

- Per una società in cui gli Stati, il lavoro salariato, la proprietà privata, il denaro e la produzione per il profitto siano sostituiti da un mondo di produttori liberamente associati, nel rispetto dell'ecosistema.

- Contro gli attacchi economici e politici che l'attuale guerra, e quelle a venire, scateneranno sulla classe salariata.

- Per la lotta auto-organizzata della classe operaia, per la formazione di comitati di sciopero indipendenti, assemblee di massa e consigli operai.

- Contro l'oppressione e lo sfruttamento, per l'unità della classe operaia e l'incontro dei veri internazionalisti

PCInt – Battaglia comunista, affiliato alla Tendenza Comunista Internazionalista

Lunedì, March 20, 2023