Volantino: FUORI ALFREDO DALLA GALERA, FUORI ALFREDO DAL 41 Bis

FUORI ALFREDO DALLA GALERA, FUORI ALFREDO DAL 41 Bis

COMPAGNE E COMPAGNI!

Benché, com'è noto, la nostra impostazione teorico-politica sia lontana anni luce da quella dell'area cui apprtiene Alfredo Cospito che, anzi, riteniamo non solo inutile, ma deleteria per una coerente prospettiva anticapitalista, per il comunismo, non possiamo e non vogliamo tacere contro le condizioni inumane inflitte al militante anarchico. Da più di 100 giorni il compagno Alfredo Cospito è in sciopero della fame ad oltranza contro il regime detentivo del 41 bis cui è sottoposto.

Le sue condizioni di salute si vanno progressivamente deteriorando mettendo a rischio la sua stessa vita.

La lotta di Alfredo, la sua determinazione nel portarla avanti hanno messo a nudo l’essenza del potere borghese e le questioni che stanno oggi di fronte ad ogni militante politico e sociale.

Da un lato per la borghesia, per il suo Stato, dietro la “foglia di fico” della “salute come priorità” di Alfredo, in realtà si cela il gioco sporco sulla vita o sulla possibile – e messa in conto – morte del compagno.

Dall’altra, più concretamente, criminalizzando ogni espressione di denuncia, appoggio e solidarietà reale con Cospito si tenta di chiudere ogni possibile terreno di sviluppo di questa mobilitazione in generale e verso la stessa situazione del compagno.

L’“emergenza anarchica”, il rinnovato “fronte della fermezza”, “la merda” gettata sullo stesso militante anarchico sono il terreno di gestione privilegiato scelto dalla borghesia, che fa il paio con il cicaleccio della finta dialettica borghese su questa vicenda, per legittimare quanto già deciso.

COMPAGNE E COMPAGNI!

La lotta di Alfredo Cospito, la risposta dei governanti, di cui poco conta il “colore”, ha reso evidente che la vera questione in gioco è il confronto costante con le politiche antiproletarie e controrivoluzionarie chiamate a gestire i fenomeni diversificati che emergono dagli oggettivi contrasti di classe. Una gestione che ha alla sua base tutta la legislazione speciale maturata con le varie “politiche di emergenza” e i relativi strumenti di cui la carcerazione speciale, il 41 Bis, ne costituisce la punta di diamante da utilizzare alla bisogna contro i militanti politici e sociali.

Non si può pensare che la borghesia e il suo Stato retrocedano su ciò. Anzi: la fase di crisi del capitalismo, la guerra in corso e la sua progressiva intensificazione e generalizzazione, i costi sempre più ampi della decadenza economico-sociale-ambientale del capitalismo pagati dalla nostra classe, pongono come possibile e necessario il ripresentarsi del conflitto di classe sulla scena odierna, l’emergere di una avanguardia capace di misurarsi con le questioni poste da una alternativa al capitalismo; avanguardia che, lo ripetiamo, non può certamente sorgere dall'area politica di cui fa parte Cospito. Elementi che sono lo spettro sempre presente nella testa della borghesia. Quindi il nodo di fondo che emerge dalla lotta di Cospito va ben oltre l’aspetto specifico e del momento, in ballo non vi è solo la natura del singolo provvedimento o struttura repressiva che riduce a bestie i prigionieri. Per la borghesia si tratta di mantenere e consolidare tutto un sistema funzionale ad una possibile nuova stretta verso il proletariato di fronte ad una fase ricca di problemi ed incognite.

DI CIO’ OGNI COMPAGNO DEVE ASSUMERNE LA CONSAPEVOLEZZA!

Per questo, mentre è necessario mantenere la denuncia sulla infame situazione di Cospito, la realtà ci dice come sia all’ordine del giorno il problema dell’alternativa al capitalismo, che oramai offre solo barbarie in mille forme a tutta l’umanità. Per questo, è più che mai urgente

GETTARE LE BASI PER L’AVANGUARDIA DEL PARTITO RIVOLUZIONARIO, L’UNICO STRUMENTO IN GRADO DI ANNIENTARE QUESTO SISTEMA FONDATO SU SFRUTTAMENTO E REPRESSIONE!

Sabato, February 4, 2023