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Home ›L'inflazione taglia i salari reali dei lavoratori senza che se ne intraveda la fine
L'inflazione che doveva essere "transitoria" sta tagliando i salari reali dei lavoratori da più di un anno. Il rapporto sull'inflazione di settembre del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha rivelato che l'inflazione ha continuato prevedibilmente a salire. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% a settembre e sono più cari dell'8,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il cibo e l'alloggio continuano ad essere sempre più fuori portata per i lavoratori statunitensi; il cibo è più costoso dell'11,2% rispetto a 12 mesi fa e i prezzi dell'alloggio sono aumentati del 6,6% nello stesso periodo di tempo. Mentre i prezzi dell'energia sono diminuiti nel complesso, quelli dei servizi energetici sono aumentati, con l'elettricità e il gas delle utenze domestiche che sono cresciuti rispettivamente dello 0,4% e del 2,9% nell'ultimo mese (15,5% e 33,1% nell'ultimo anno). Se a ciò si aggiunge che i salari rimangono invariati o non tengono il passo con l'inflazione, si assiste a una vera e propria riduzione degli stipendi.
Nonostante sia stato salutato come un "progressista" e un "nuovo FDR" [Franklin Delano Roosevelt, ndt] dagli apologeti della classe dominante nei media, l'amministrazione di Biden non è stata altro che austerità per i lavoratori. Si è presentato con la promessa di aumentare i nostri salari e di ampliare l'accesso ai programmi di assistenza sociale, promesse che lui e il resto del Partito Democratico sapevano che non avrebbero mantenuto (e non potevano farlo). Invece, lui e i Democratici si sono messi d'accordo con i Repubblicani, sbattendo i lavoratori fuori dai sussidi di disoccupazione per il 2021, in modo che fossero i lavoratori, e non i padroni, a pagare per la "riapertura" dell'economia. Proposte come un salario minimo federale di 15 dollari sono state lasciate morire da Biden e dai Democratici all'inizio della sua amministrazione per insegnare ai lavoratori a non aspettarsi molto. Questo quando è impossibile permettersi di affittare un alloggio con due camere da letto con l'attuale salario minimo federale di 7,25 dollari in qualsiasi Stato degli Stati Uniti. Nel frattempo, il credito d'imposta per i bambini, che ha distribuito 250-300 dollari alle famiglie in povertà nel 2021, è stato lasciato scadere da entrambi i partiti nel 2022. Biden e i Democratici, con poche eccezioni (puramente simboliche), non hanno mosso un dito per riattivarlo (per non parlare del Partito Repubblicano che, come il Partito Democratico, usa la "classe operaia" solo come strumento retorico a buon mercato); la sua scadenza ha immediatamente spinto milioni di bambini nella povertà.
L'austerità di Biden non è una novità. In realtà, è stato il metodo preferito dalla classe capitalista negli Stati Uniti e in tutto il mondo per mezzo secolo. Di fronte alla diminuzione dei profitti del proprio sistema, il capitalismo mondiale ha fatto ricorso a metodi sempre più crudeli per spezzare la schiena dei lavoratori, costringendoci a lavorare più ore mentre i nostri salari vengono tagliati o svalutati dall'inflazione. Per un certo periodo la classe dominante ha potuto scaricare la crisi sui lavoratori di Africa, Asia e America Latina, le "periferie" del capitalismo mondiale. Hanno spostato l'industria da luoghi come gli Stati Uniti e l'Europa alle periferie, prendendo due piccioni con una fava: spezzare i centri di resistenza della classe operaia in Occidente e creare regimi di estremo sfruttamento nella periferia. Ora, però, i polli stanno finalmente tornando a galla e i lavoratori degli Stati Uniti e di altri centri dell'imperialismo si trovano ancora una volta con il loro tenore di vita sotto attacco diretto da parte del capitalismo.
Oltre alla crisi economica (sistemica), la vita è peggiorata anche dalla pandemia del capitalismo e dal cambiamento climatico. La pandemia continua a uccidere circa 500 persone al giorno negli Stati Uniti, che diventano oltre 3.000 a settimana. Tuttavia, la maggior parte di questi decessi riguarda la classe operaia, per cui né i democratici né i repubblicani continuano a fingere di preoccuparsi di combattere il virus. All'inizio dell'anno, infatti, l'amministrazione Biden ha tagliato tutti i fondi per la prevenzione del Covid. Dopo più di due anni e mezzo di virus, l'assistenza sanitaria rimane un business lucrativo che ci fa pagare cifre esorbitanti, mentre i fondi per la salute pubblica continuano a passare in secondo piano rispetto ai missili per l'Ucraina.
Anche i fondi per la lotta al cambiamento climatico passano in secondo piano. L'anno scorso, alla COP26 di Glasgow, Biden ha fatto promesse modeste, ma anche queste erano troppo grandi perché il capitalismo le potesse mantenere. I permessi di trivellazione degli Stati Uniti sono continuati a ritmo serrato, mentre l'amministrazione Biden chiede che anche l'OPEC aumenti la produzione di petrolio (risultato del conflitto inter-imperialista tra Russia e NATO). Gli accoliti del Partito Democratico hanno presentato le misure climatiche simboliche contenute nell'Inflation Reduction Act come prova che il sistema è in grado di agire sul cambiamento climatico, ma l'unica cosa che dimostrano è che non capiscono la gravità del problema e i miliardi di vite in gioco in questo secolo.
Se si ascoltano i portavoce di Biden e del Partito Democratico sulla MSNBC [canale televisivo che trasmette notizie 24 ore al giorno, ndt] e altrove, il motivo per cui i lavoratori statunitensi se la passano così male ultimamente è la guerra della Russia in Ucraina. È vero, la guerra in Ucraina ha intensificato la crisi globale del capitalismo, in particolare facendo salire i prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari a causa del petrolio e del gas naturale esportati dalla Russia e del grano esportato da entrambi i Paesi che hanno più difficoltà a raggiungere il mercato globale. Ma questo non spiega perché i prezzi del petrolio, del gas e dei generi alimentari fossero in aumento negli Stati Uniti e nel mondo già da molto prima dell'invasione. E piuttosto che essere la causa centrale dell'inflazione, la guerra in Ucraina è stata una conseguenza della crisi del sistema (compresa l'inflazione), che porta inevitabilmente alla guerra inter-imperialista, dato che gli Stati hanno sempre meno spazio per il compromesso reciproco. Per i mass media borghesi allineati con il Partito Democratico, incolpare la Russia è solo un modo semplice per sviare la colpa in vista delle elezioni di metà mandato, ma soprattutto per raccogliere consensi sul finanziamento della guerra per procura degli Stati Uniti in Ucraina con decine di miliardi di dollari.
Per il Partito Repubblicano, invece, l'impennata dell'inflazione e il peggioramento del tenore di vita dei lavoratori sotto Biden rappresentano un'opportunità. Possono dare la colpa di tutto ciò all'attuale uomo nello Studio Ovale, promettendo ai lavoratori che se Trump o qualche altro pagliaccio di destra fosse in carica, questi problemi scomparirebbero magicamente. Ma non hanno nemmeno una soluzione concreta per i lavoratori, e quindi si affidano alla demonizzazione delle persone transgender e di altri gruppi oppressi per distrarre da questo fatto scomodo.
Per Biden e il resto della classe dominante, le soluzioni sono due: farci pagare la crisi e renderci più difficile reagire. Il presidente della Federal Reserve di Biden, Jerome Powell, ha guidato l'agenzia ad aumentare i tassi di interesse per cinque volte negli ultimi otto mesi, per un totale complessivo del 3,75%. L'obiettivo dichiarato è quello di creare una recessione, rallentando la crescita economica e aumentando la disoccupazione, per domare l'inflazione. I lavoratori saranno ancora più indebitati, perderanno il posto di lavoro e subiranno ulteriori tagli ai salari reali, il tutto nel vano tentativo della classe capitalista di rianimare i tassi di profitto del loro sistema decadente. Nel frattempo, i bilanci della polizia sono più ampi che mai sotto Biden, nonostante la narrazione dei mass media borghesi secondo cui sono le stati tagliati i fondi. E i padroni non esitano a farla intervenire ogni volta che i lavoratori si rifiutano di pagare la crisi dei padroni.
Chiamiamola per quello che è: guerra di classe! Ed è ora che la nostra classe vinca questa guerra una volta per tutte. La classe operaia deve lottare per la propria auto-organizzazione, formando comitati di sciopero, assemblee di massa e consigli dei lavoratori, e lottare.
IWG (Gruppo operaio internazionalista)
Domenica 6 novembre 2022
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