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1 maggio 2021
Il solo futuro per l’umanità è la rivoluzione comunista
La pandemia, che fa strage tra lavoratori e poveri ed è figlia degli sconvolgimenti dell’ecosistema, è solo l’ultimo in ordine di tempo dei mali che affliggono l’intera popolazione mondiale e che sono prodotti dal capitale. Siamo certi che l’umanità potrà liberarsi da essi, ma solo se darà vita ad un cambiamento radicale dell’ordine economico-sociale planetario.
Una *rivoluzione globale* è dunque indispensabile per affrontare, e risolvere, i pressanti problemi all’ordine del giorno: dall’oppressione della donna alla devastazione ambientale, dalla guerra e la miseria diffusa alle migrazioni forzate, dall’emergenza sanitaria alla crisi educativa e formativa... Nessuna riforma interna alla logica capitalista potrà far fronte a questi drammi in quanto è la stessa logica capitalistica (quella del profitto) che li genera. Per quanto possa sembrare estremo, solo la rivoluzione può cambiare realmente lo stato di cose presenti.
Il progresso tecnologico avrebbe dovuto, in teoria, liberare l’umanità dalla schiavitù del lavoro fisico, diminuire le ore lavorative e generare tempo libero, ma il capitale produce solo ed esclusivamente per il profitto, così il progresso tecnologico, nel capitalismo, significa solo aumento dello sfruttamento, disoccupazione, oppressione, maggiore controllo della forza lavoro e asservimento alla macchina. Questa è l’essenza del capitalismo.
Nel 2020 mentre i 2.200 miliardari del mondo vedevano aumentare del 27,5% le loro fortune, almeno 400 milioni di lavoratori perdevano il posto di lavoro e oltre 130 milioni di persone venivano scaraventate, all’improvviso, nell’incubo della povertà permanente. Ancora peggio nel resto del pianeta dove 2 miliardi di persone vivono nella “economia informale”.
A pagare maggiormente sono e saranno i settori più svantaggiati della classe lavoratrice: le donne, spesso le prime ad essere licenziate, che subiscono umilianti condizioni di svantaggio, minori salari e garanzie. Gli immigrati, il settore della classe più povero e ricattabile. Allo stesso tempo, è dalla loro iniziativa e difesa che potranno partire nuovi episodi della lotta di classe, alla quale si potranno unire altri lavoratori. I giovani, i più esposti alla dittatura feroce della precarietà, che fanno sempre più fatica a trovare lavoro, sempre più disorientati e isolati. Un’intera generazione sta crescendo in balia di questo incubo chiamato capitalismo, che alimenta disturbi psicologici e senso di rassegnazione. Anche per queste nuove generazioni dobbiamo combattere, per dare loro una prospettiva di cambiamento per la quale valga veramente la pena impegnarsi.
Sebbene oggi il proletariato appaia sconfitto, isolato e disperso - e questo è un grosso problema per i rivoluzionari – vi sono alcuni segnali da non sottovalutare. Persino nella pandemia ci sono stati molti scioperi che hanno attraversato il mondo contro la mancata sicurezza e i tagli salariali. “I disordini civili sono in aumento” (World Food Program). La classe lavoratrice non è scomparsa.
La storia della lotta di classe ci insegna che sono possibili nuove forme di protesta e che l'evolversi di questa crisi di portata storica potrebbe far maturare movimenti sempre più ampi. Ma ci insegna anche che se questi movimenti non troveranno un punto di riferimento rivoluzionario e internazionalista, il movimento stesso finirà per sparire in una nuova sterile sconfitta per la nostra classe.
Invitiamo pertanto tutti gli elementi sinceramente rivoluzionari a stringere il contatto e il confronto con i nostri compagni. Noi, nel solco della sinistra comunista, offriamo una piattaforma politica emersa dal bilancio critico di due secoli di ispiratrici battaglie e di tragiche sconfitte della classe lavoratrice.
Molti giovani lavoratori in tutto il mondo si stanno confrontando per affrontare le sfide cocenti che abbiamo di fronte. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a una nuova Internazionale, una guida politica rivoluzionaria radicata nella classe lavoratrice di oggi, in preparazione delle lotte a venire.
Se sei d'accordo, mettiti in contatto. Il tempo è ora!
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