You are here
Home ›Appunti sull'intervento dell'avanguardia rivoluzionaria
Il “pezzo” che di seguito pubblichiamo, è parte del dibattito in corso con alcuni compagni russi, che si trovano ad operare, com'è facile intuire, in un ambiente molto difficile, ancor più segnato, se è possibile, dalle devastazioni prodotte dalla controrivoluzione staliniana e dalle macerie che essa ha lasciato. Si tratta dunque di un contributo al dibattito fra le ancora sparute avanguardie rivoluzionarie, da cui emergono alcuni dei nodi cruciali che ci si trova ad affrontare nel percorso verso la costruzione del partito di classe.
Caro compagno [...]
il compagno [...] ci ha trasmesso il vostro scambio di e-mail, dove sollevi questioni molto importanti relative all'intervento tra la classe lavoratrice, nella prospettiva della costruzione del partito internazionale, per il comunismo. Ti mandiamo allora queste riflessioni, per dare il nostro contributo al dibattito e al tuo lavoro politico. Ovviamente le nostre possono essere solo indicazioni generali, ma funzionali ad inquadrare, in linea di massima, le linee di intervento nella classe che ci contraddistinguono.
Come premessa, non possiamo astenerci da una considerazione di merito, anch'essa generale, sullo stato della lotta di classe e delle sue espressioni che hanno accompagnato il decorso della crisi capitalistica, sia nel vecchio continente che in Russia.
Di fronte ad un attacco sempre più aperto e feroce da parte delle élite capitalistiche e dei loro governi contro il proletariato, le sue condizioni di vita, di lavoro, la nostra classe, in generale, seppur in forma diversificata da paese a paese, non ha saputo rispondere con un'iniziativa all'altezza dell'attacco subito. La visione meccanicista (non certo nostra!) “crisi-ripresa della lotta proletaria” si è infranta contro il corso reale della lotta di classe. Abbiamo visto come la nostra classe, priva di una prospettiva di alternativa a questo sistema, sia ripiegata per lo più in una politica di “difesa”, inefficace, delle precedenti condizioni di vita e lavoro. Si è mossa sempre più come “forza ausiliaria e subordinata” all'interno delle gabbie del sistema borghese, presa come referente da quell'insieme di forze borghesi, di diversa ispirazione, che di volta in volta, a seconda del momento e della fase, hanno voluto rappresentare in forma mistificata e mistificante un'ipotetica alternativa, nel mentre lavoravano a consolidarsi come elemento interno al sistema stesso. Di fronte all'offensiva capitalistica, questa collocazione “subordinata” alla ristrutturazione produttiva e sociale funzionale al capitale, ha fatto sì che i vecchi strumenti politico-organizzativi siano stati travolti, gli interessi di classe spezzati su un piano corporativo, settoriale, aziendale, interrazziale... In breve, questi interessi sono stati posti su piani divisivi e micro-rappresentativi, mettendo così l'avversario di classe nella più favorevole condizione per dividere e governare la lotta di classe, espressa nelle gabbie, nelle forme e nelle rappresentanze politiche compatibili con gli assetti del sistema.
Non sono mancati elementi e momenti in cui sono scesi in piazza movimenti generali che hanno condensato la contraddizione con le politiche borghesi. Ma in linea generale tutti questi movimenti si sono attestati politicamente su una logica riformista, seppur radicale, esprimendo una subordinazione degli interessi di classe a queste logiche.
Come si vede, la nostra classe è all'interno di una duplice contraddizione, dovuta agli effetti dell'offensiva borghese da un lato, dall'altro ai danni fatti al suo interno dalle risposte e dalle logiche riformiste, immediatiste, anche quando si dipingono come “rivoluzionarie”.
Questi problemi vivono a livello generale, ma arrivano fin al singolo posto di lavoro, al singolo, quartiere, alla singola scuola, e influenzano la condizione e l'ambiente dove noi operiamo come militanti comunisti internazionalisti. Un ambiente ostativo, in cui è difficile muoversi e ottenere risultati immediati .
Ma nonostante questo, le lotte, quali esse siano e in qualunque modo si esprimano, diventano giocoforza il nostro ambito obbligato di riferimento per sviluppare la nostra politica. Nella convinzione che, come l'esperienza pratica ci ha insegnato, il nostro è un percorso di lungo periodo di lavoro nella classe, in cui dobbiamo sfruttare gli spazi che la lotta ci dà per saperli tradurre in iniziativa politica. La nostra stessa esperienza pratica ci ha potuto mostrare la validità di alcuni criteri di lavoro politico. Il primo è il REALISMO nel porsi il problema del lavoro di intervento e degli strumenti che usiamo. In ciò dobbiamo tener conto della situazione obiettiva della lotta (come si sviluppa, le sue rivendicazioni, le forze che si muovono dentro il fronte dei lavoratori e la loro politica, l'azione della controparte...), della capacità delle nostre forze e di quali strumenti possibili usare al fine degli obiettivi politici definiti. Quindi essere realisti significa, nel concreto corso degli eventi, attuare sempre il principio dell'analisi concreta della situazione concreta.
Il nostro intervento serve a farci fare esperienza, caratterizzarci politicamente, costruire ambiti di discussione e di riferimento alle nostre posizioni, anche al di là del corso e dell'esito della lotta stessa, per cominciare a radicare la coscienza dell'anticapitalismo e della necessità della rivoluzione comunista, organizzando su questa base gli elementi più coscienti, se si presentano le condizioni.
Bisogna considerare la lotta dei lavoratori come lo “spazio politico” dove noi agiamo e allo stesso momento dobbiamo sapere che senza una reale esperienza di intervento fra i lavoratori si corre il rischio di formulare “tattiche “ in astratto . Si tratta per questo di PIANIFICARE sempre una attività minima che si possa svolgere in continuità d'azione e nelle forme possibili .
L'obiettivo è quello di ESSERE RICONOSCIUTI ed essere PUNTO DI RIFERIMENTO per i lavoratori. Così i lavoratori imparano a sapere CHI SIAMO, COME LA PENSIAMO e che COSA FACCIAMO. Questo è il primo passaggio obbligato per la costruzione di un “ambiente” che ci consideri un punto di riferimento politico e ci dia la possibilità di edificare l'organismo politico rivoluzionario.
Le dure condizioni in cui spesso agiamo materialmente sono quelle che indicano l'utilizzo delle modalità di intervento più consone, sia nel momento della mobilitazione dei lavoratori che, in generale, sul nostro posto di lavoro tutti i giorni.
L'aspetto centrale è sicuramente quello della agitazione e propaganda. Questa, come suo contenuto pratico, deve operare su più versanti: dalla presa in carico e valutazione della lotta dei lavoratori (dove è presente e quando è presente ), alla denuncia delle iniziative padronali, alla denuncia delle iniziative e prospettive delle forze false-comuniste e filo-borghesi, presenti in forma politica e/o sindacale, alla indicazione politica di una conseguente piattaforma anticapitalistica della lotta .
I nostri testi vanno diffusi, discussi e fatti passare di mano fra i lavoratori dagli stessi lavoratori.
Ma non solo dobbiamo produrre materiale che riguardi le questioni di lavoro. Ci sono condizioni e occasioni date dagli sviluppi della vita del regime borghese, della crisi, di un movimento di lotta più generale, di una guerra internazionale, ecc., in cui possiamo dire la nostra, portare il nostro punto di vista e chiamare alla discussione quei lavoratori, compagni, che ci mostrano attenzione e sono più sensibili alle nostre posizioni e aperti alle riflessioni.
Ribadiamo: la capacità di costruire organizzazione non è un semplice momento, ma è un processo estremamente contraddittorio e pieno di problemi avversi alla nostra azione. Problemi che rischiano di travolgerci in ogni momento e di farci arretrare, magari su quel poco che siamo riusciti a mettere in piedi. Ma questa è la dialettica della costruzione rivoluzionaria in tempi controrivoluzionari, in cui la borghesia ha una forza preponderante e forti sono le ideologie e le posizioni arretrate dentro la classe lavoratrice .
Per questo non possiamo immaginarci, anche se lo vorremmo, di spostare immediatamente chissà quali spezzoni di classe sulle nostre posizioni. La realtà ci dice che il nostro compito – in questa fase - è quello di immettere i principi dell'anticapitalismo nella classe, al fine di elevare il livello POLITICO delle lotte stesse.
Ciò, di per sé, non vuol dire semplicemente spingere su posizioni sempre più radicali la lotta tradunionista, o puntare ad un suo allargamento ad altri settori - elementi su cui se si presentano le condizioni e le possibilità concrete si lavora – ma, partendo da questo piano immediato, far emergere la contraddizione con la struttura del regime capitalista e borghese. In tal modo si evita il rischio di fare noi, involontariamente, una politica “parasindacale”, seppur estremista.
Sappiamo che nel momento della costruzione e dell'organizzazione in questa fase, per le ragioni che sopra dicevamo, il nostro compito è di organizzare, lì dove si presentano gli elementi più sensibili. Organizzare gli elementi più sensibili, significa attirarli verso le nostre posizioni politiche con un piano di discussione, confronto, approfondimento e valutazione progressiva della loro capacità e volontà di adesione e lavoro politico con noi. In pratica, significa che alla discussione, al confronto, all'approfondimento, lì dove maturano gli spazi soggettivi, va affiancato un quadro di compiti pratici che questi compagni, a noi vicini, devono operare al fine di sviluppare l'organizzazione complessiva di avanguardia (il partito rivoluzionario). Anche questo terreno di sviluppo del lavoro, più propriamente di sviluppo del “Partito”, è pieno di insidie e sconta le contraddizioni della fase generale. Nella nostra esperienza pratica più di una volta ci siamo trovati ad avere a che fare con delle buone avanguardie di lotta (quelle che Lenin chiamava avanguardie di fabbrica) o attivisti sociali, ma incapaci di staccarsi/elevarsi dal loro piano immediato di lotta verso una prospettiva di ordine generale e di militanza politica conseguente che superasse i limiti della loro disponibilità all'azione pratica, immediata (ancora una volta: sostanzialmente tradeunionista, benché radicale), per approdare alla militanza di Partito.
Ma gli ambiti di confronto e discussione che abbiamo fra e con i lavoratori devono essere comunque sfruttati a tal fine. Già consolidare un gruppo di compagni, per quanto esiguo sia, che ruota sia politicamente che operativamente sulle nostre posizioni, diviene una conquista da conservare e sviluppare in un processo di consolidamento teorico-politico-pratico.
Abbiamo qui cercato di rispondere al meglio e dal punto di vista più pratico possibile alle tue note. E' ovvio che la pratica segue sempre i dettami di un criterio e di indicazioni politiche di fondo, per poi sapersi calare e riconnettere alla situazione concreta.
Caro compagno, sperando che queste considerazioni ti possano essere utili, ti lasciamo i nostri
Saluti rivoluzionari.
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.