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Home ›Diritto & decoro borghesi sono “pagati” dagli operai
La disuguaglianza può considerarsi un presupposto del diritto, sarebbe infatti assurdo reclamare diritti se non esistessero disparità; i diritti stanno quindi in rapporto diretto alle disuguaglianze. Lo Stato, nell'illusione di poter comporre il conflitto sociale, impone le proprie leggi e sancisce il diritto, ricoprendo un ruolo confermato dalle iniquità sociali, piuttosto che il contrario. Al permanere e al rafforzarsi dello stato di diritto vi è dunque un'ingiustizia irrisolta, le cui cause rimangono tuttavia operanti. Dal conflitto sociale, cosi per ogni conflitto, emerge un vincitore che impone la propria forma di dominio, adeguata all'alternarsi di mutazioni e vicissitudini storiche. Nel capitalismo lo Stato è il "comitato d'affari della borghesia" e la borghesia rappresenta al meglio il capitale nella gestione degli interessi e dei conflitti sociali generati. Lo Stato non è un'entità neutrale.
Se il capitale è un rapporto sociale, allora per poter spiegare i rapporti sociali borghesi dobbiamo ricorrere alle categorie del capitale… e non ai fumi dell'etica.
Ventimiglia, i vigili multano tre persone perché hanno dato da mangiare ai migranti, per effetto di una ordinanza del Sindaco (1).
Uno Stato di polizia rappresenta la sintesi dell'idea borghese di ordine pubblico, a cui recentemente il ministro dell'interno Marco Minniti ha aggiunto un ulteriore tassello, tra l'altro ripresa dalla proposta M5S opera della neo sindaca Raggi sui “rovistatori di cassonetti”. Se ad un prima lettura pare prendersela con i clochard per questioni di “decoro”, affrontando il disagio sociale come un problema di ordine pubblico, in realtà il ministro va ben oltre, ed include nella proposta una serie di provvedimenti e restrizioni di stampo “calcistico”, da “stadio”, tra cui daspo e mini-daspo, riguardanti la possibilità di manifestare dissenso politico. Cosi che insieme al pretestuoso concetto di “bene collettivo”, “decoro” e soprattutto “sicurezza”, passa invece un altro e ben più concreto aspetto di tutela della "pace sociale", borghese, reale obiettivo di classe contenuto nel decreto, che va ad aggiungersi a quanto già presente nella “migliore Costituzione del mondo”.
Subdolamente introdotto come “strumento amministrativo” (2), ovvero non sono previsti aumenti di pena o ipotizzati nuovi reati, di sicuro adottare misure da tifoseria calcistica generalizzandole all'intera società rappresenta un ulteriore ed insopportabile “giro di vite” per le già precarie condizioni di vita e di lavoro del proletariato. Il provvedimento, approvato con 230 voti a favore e 56 contrari, astenuti i M5S in quanto “rimarrà lettera morta”, dunque dal loro punto di vista “troppo molle”, dovrà essere convertito in legge entro il 20 aprile, in virtù della sua natura di “straordinaria necessità e urgenza”. Rappresenta la cartina di tornasole di un capitalismo in avanzato stato di decomposizione, che non può permettersi la benché minima manifestazione di generico dissenso e meno che mai di ripresa della lotta di classe. Costretta, dalla perenne ricerca del profitto, alla compressione dei salari, la borghesia continua a mettere in campo “soluzioni” politiche di ri-affermazione ed egemonia sociale, a carico del proletariato, nel tentativo di porre rimedio a contraddizioni che la stessa natura capitalista del modo di produzione genera.
Provvedimenti e misure per la sicurezza dei “cittadini”, risultano invece contromisure borghesi da opporre alla “insubordinazione” della classe operaia; uno stato di polizia è parte del problema e di certo non rappresenta alcuna possibile soluzione. Lo svilupparsi e l'affermarsi di un apparato repressivo testimonia solo l'evolversi negativo dello sviluppo sociale determinato dalle contraddizioni economiche, che il mercato in crisi esalta e si porta dentro sclerotizzate in maniera irreversibile.
Dai beceri populismi alle più sofisticate e democratiche riforme, per la borghesia al servizio del capitale si tratta di posticipare quanto più possibile problematiche che mai riuscirà ad affrontare definitivamente, compito questo del proletariato e del suo partito.
GK(1) In data 20/03/2017 viene dalla polizia municipale di Ventimiglia redatto un verbale sanzionatorio per “Aver somministrato senza autorizzazione cibo ai migranti, Art. 650, contravvenendo ad ordinanza del sindaco di Ventimiglia”. Come si fa con i colombi o cani e gatti randagi. Ogni commento è superfluo. (Da Il Fatto Quotidiano.)
(2) Decreto legge D.L. 14/2017.
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