L’ideologia dominante alimenta l’odio tra poveri e tra "razze"

Considerazioni di una compagna

Amandeep Sidhu e Sandeep Kaur, fratello e sorella indiani di 19 e 20 anni, travolti e uccisi sulla Nettunensa mentre il 9 maggio scorso aspettavano l’autobus per andare a scuola.
L’auto, un proiettile, era guidata da un italiano di 39 anni, è piombata su di loro dopo essere uscita improvvisamente di strada.
L’autista assassino non ha mai chiesto scusa alla famiglia indiana; non ci sono state interrogazioni parlamentari, né note di solidarietà, né levate di scudi leghisti.
Nessuna rivolta popolare, politica o mediatica: due ragazzi indiani morti uccisi da un italiano non fanno notizia, o peggio, è una notizia scomoda (1).

La mobilitazione all'odio tra poveri e tra "razze" è funzionale alla conservazione del capitalismo e alla mobilitazione per la guerra futura...

... un vecchio, disgustoso, vomitevole gioco dei padroni e dei potenti che pare funzionare ancora ...

Il potere dell'informazione è il potere dell'ideologia borghese, che si tinge di 'razzismo' ogni qual volta abbia bisogno di inventarsi 'capri espiatori' per sviare l'attenzione di sfruttati e tartassati dal loro vero nemico...

È il potere stesso dei potenti, dei padroni, dei ricchi borghesi, che dall'economia e dalla società si sposta per penetrare sin anche nelle coscienze degli uomini.

Perché essi possiedono anche quei mezzi di informazione e di dominio sul pensiero, oltre a quelli con cui sfruttano ogni giorno il nostro lavoro. Possiedono la stampa, le TV, il web, la cultura, la scuola 'educatrice', persino la religione, le tecniche più sofisticate e raffinate di condizionamento collettivo, di totale annientamento di ogni pensiero che sappia essere anche solo un minimo 'critico', dubbioso, curioso.

Il 'nemico di turno' - che ogni volta tira fuori dal cilindro del mago stregone borghese e che indica ai suoi sfruttati e tartassati come il responsabile del loro stato di degradazione - gli è sempre tornato enormemente utile: ieri l'ebreo, oggi l'islamico e il rom.

Diventa così lo straniero il 'responsabile' di ogni cosa, di ogni 'disgrazia': di quel quotidiano saccheggio di salari, pensioni, stipendi, dello smantellamento di ogni stato sociale, dell'aumento progressivo delle tasse, del degrado morale e del territorio, della disoccupazione, della chiusura delle aziende e dei licenziamenti, in quest'estasi delirante di moralismo del cazzo ("ma no, io non sono mica razzista!") con cui si riesce a far credere a milioni di persone che "senza lo straniero invasore" tutto ciò - molto semplicemente - non accadrebbe.

Potenza dell'ideologia!

E' la tipica "mobilitazione ideologica" delle coscienze, cui ricorre la borghesia nei periodi di grave difficoltà, soprattutto in prossimità delle guerre generalizzate, ancora lontane forse ma che, in fin dei conti, rimangono l'unica 'soluzione finale' in grado, con immani distruzioni di uomini e mezzi, di tirar fuori la borghesia - e il capitale e il dominio sociale di classe su classe che essa rappresenta - dalle crisi strutturali e di far ripartire il ciclo economico basato sullo sfruttamento quotidiano.

Infatti, per combatterle servono 'patrioti' fedeli, convinti, motivati, imbevuti della dose di odio necessaria a compiere le peggiori nefandezze e a trovare un valido motivo per sparare addosso al loro... (falso) nemico, che è invece il loro compagno di disgrazie, semplicemente con un passaporto e una 'patria' diversa.

Uno squallido quadro déjà vu... purtroppo troppo spesso dimenticato.

Un vecchio, disgustoso, vomitevole gioco dei padroni e dei potenti che pare funzionare ancora una volta. Incendiare la 'guerra tra poveri' oggi, quella militare tra popoli un domani, pur di scongiurare una guerra ben più 'rischiosa' per il potere dominante: la guerra di classe contro l'inferno capitalistico.

Alimentare l'odio tra poveri e tra 'razze' serve solo a scongiurare l'odio di classe, quello che non conosce altre razze al di là di quella "umana"!

Perchè in realtà la borghesia non è affatto 'razzista', e lo dimostra quando utilizza la manodopera nera a basso costo per il suo profitto, quando lucra sull'accoglienza a migliaia di immigrati, quando vende armi e potenziali bellici a Stati di ogni 'etnia' o 'religione', o quando stringe succulenti accordi per miliardari 'affari' commerciali, industriali e finanziari con le borghesie nere, islamiche, ebree, cinesi, ecc. Il colore del denaro e del profitto, per essa, non esiste.

Ad essa giova piuttosto, all'occorrenza, instillarlo negli altri, sapientemente, nelle opportune dosi quotidiane.

Come ha sempre dimostrato di saper fare, del resto... Purtroppo, e assai spesso, con successo.

PF

(1) articolotre.com

Martedì, June 9, 2015