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Home ›Fermiamo Cupinoro!
Il caso della discarica di Cupinoro è l'ennesimo emblema di un modo di produzione e distribuzione profondamente contraddittorio, incapace di gestire le sue contraddizioni se non attraverso la solita formula di sempre: scaricare i problemi sulle fasce sociali più deboli della popolazione, i lavoratori, i precari, i disoccupati e i loro figli, sui territori nei quali questi vivono (perché mai una bella discarica ai Parioli? O all'Olgiata?). Ma procediamo con ordine:
innanzi tutto, perché produrre rifiuti? La produzione di imballaggi inutili, di merci non riciclabili, di elettrodomestici destinati ad essere sostituiti dopo pochi mesi, etc. è produzione redditizia, produce profitto quindi per il sistema va bene. In un modo di produzione (il capitalismo) che si fonda sull'accumulazione e la crescita continua, il problema dei rifiuti è ineliminabile. Oltre ai rifiuti solidi urbani abbiamo infatti la produzione di immensi quantitativi di rifiuti industriali più o meno tossici, la produzione di CO2 che continua a crescere nonostante decine di ipocriti “accordi e protocolli”, la produzione di armi, bombe, strumenti atti ad offendere territori vastissimi e popolazioni inermi nel nome della difesa degli interessi di questo o quell'imperialismo.
Insomma il capitalismo è produzione non solo di monnezza, ma della più mortifera per la popolazione e per l'ambiente, e più è mortifera più sembra arrecare profitti.
Da questo punto di vista è emblematico come anche il BIO, il green, il “rispettoso dell'ambiente” tenda anch'esso a diventare business, finendo inevitabilmente per sottostare alle leggi che regolano la produzione di profitto, l'unica produzione che realmente conti in questa società.
Cogliamo l'occasione per sottolineare che, se è giusto essere contro i mega impianti perché forieri di mega appalti e mega profitti, non possiamo chiudere gli occhi anche sul business e i profitti legati ai piccoli impianti ed alla porta a porta, specie in un'epoca nella quale tutto tende ad essere privatizzato, per poter estorcere quattrini.
Quale forza opporre all'apertura di Cupinoro? Sappiamo tutti che è una battaglia durissima contro la volontà dell'Europa e del Governo, passando per interessi più o meno chiari sul territorio fino ad arrivare alla piena complicità del PD e di chi oggi si finge all'opposizione ma domani...
Nei fatti la costruzione della discarica si colloca in un contesto di feroce attacco alle condizioni di tutti noi che viviamo del nostro lavoro: noi che non campiamo grazie ad investimenti, palazzine, rendite d'oro e maxi-appalti come loro! Siamo infatti due classi sociali contrapposte: lavoratori da una parte, sfruttatori del lavoro altrui dall'altra. Un tempo si diceva: borghesia e proletariato, e riteniamo che il concetto renda ancora bene l'idea. Tagli al Welfare, alle Regioni e quindi alla Sanità, alla Scuola, possibilità di licenziare tutti, in qualsiasi momento, attraverso il Jobs Act, massiva disoccupazione giovanile, blocco degli scatti di anzianità, innalzamento dell'età pensionabile... sono gli attacchi sul piano economico-sociale che fanno il paio con il continuo peggioramento dell'ambiente e della qualità della vita: città sempre più inquinate e degradate, territori avvelenati dalla chimica, acqua avvelenata, tumori e leucemie, CO2 e polveri sottili, montagne di plastica che continuano a crescere come le due mega-isole di rifiuti nel l'Oceano Pacifico...
Il terzo aspetto sono le Guerre e la continua tentazione delle forze politiche di schierarsi con questo o quel fronte, con questo o quel nazionalismo, e mai apertamente contro ogni guerra, per l'emancipazione definitiva dalle catene dello sfruttamento, del capitalismo e delle sue guerre.
Perché questo è il punto. Bene lottare contro ogni singolo aspetto di questa terrificante corsa verso la barbarie, bene partire da Cupinoro, benissimo non cedere alle lusinghe di politicanti sempre in cerca di voti per arrivare ad amministrare (come se queste contraddizioni potessero essere amministrate!) e tenere la guardia alta, ancora meglio cercare di collegare la lotta di Cupinoro ai problemi sociali del nostro territorio cercando di estendere coordinamenti dal basso e la loro capacità di mobilitazione, meglio ancora avere le idee abbastanza chiare da comprendere che la lotta è eccezionale ed avrà bisogno di un eccezionale capacità di mobilitazione. Ma tutto questo è ancora insufficiente. Ciò che potrebbe far fare realmente il salto di qualità è una radicale presa di coscienza politica, ossia inquadrare tutti i conflitti attuali in un progetto più ampio che vada ad aggredire il male alla radice: il capitalismo deve essere superato. L'unico soggetto sociale che può farsi portatore di tale programma sono I lavoratori, precari, disoccupati, coloro che non sfruttano nessuno e che non chiedono altro che vivere onestamente con il proprio lavoro. Sono questi i portatori del futuro, perché oltre il capitalismo, oltre la logica del profitto ed una volta superati questi, vi è un mondo di liberi ed uguali, nel quale si produce solo ed esclusivamente per soddisfare I bisogni di ognuno, in armonia con l'ambiente: il socialismo – che nulla ha a che vedere con l'URSS e simili!
Le lotte attuali avranno un senso reale se e solo se riusciranno a sedimentare al loro interno i germi di questa prospettiva rivoluzionaria. Per questo dedichiamo tutto il nostro impegno affinché il nostro territorio non venga ulteriormente avvelenato, ma al contempo ti invitiamo a prendere contatto con noi, per far crescere una vera organizzazione di classe. Vogliamo che, domani, i nostri figli crescano in un mondo dove l'avvelenamento sistematico di popolazioni e dell'ambiente, lo sfruttamento del lavoro altrui e la guerra siano solo un lontano ricordo.
Superiamo il capitalismo!
I compagni e le compagne del Partito Comunista Internazionalista (Battaglia Comunista)Inizia da qui...
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Comments
Cupinoro è un sito nel comune di Bracciano, a nord di Roma, nel quale dovrebbe sorgere su di una discarica già esausta una nuova mega discarica da oltre 5 mln di tonnellate. Più impianti vari per il trattamento dei rifiuti.