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Home ›Il vero dilemma non è “parlamentarismo o fascismo”, ma “socialismo o barbarie”
Volantino scritto da compagni in Grecia dopo l'uccisione del rapper Pavlos Fyssas, noto come Killah P
Gli squadroni neonazisti di Alba Dorata sono un braccio ausiliario non ufficiale della funzione repressiva ufficiale dello stato parlamentare, mettono in atto la guerra di classe del capitale contro il lavoro . Questo è stato, dopo tutto, il ruolo storico del nazismo alla sua nascita.
Nel contesto attuale i neonazisti greci sono diventati una componente della gestione neoliberista della profonda crisi del capitalismo nazionale esprimendo la sua propensione anti-operaia nella sua forma più estrema, attraverso i loro demagoghi cosiddetti “anti-sistema”. Sono emersi dalle viscere di una società borghese in crisi profonda. Sono stati nutriti dalla politica di rapida svalutazione della forza lavoro, dalla repressione degli elementi più deboli della classe operaia, dalla propaganda razzista e nazionalista che era prevalente nella politica dei governi conservatori e socialdemocratici.
Alba Dorata, portando in politica la feccia della società, esprime il rapido aumento della disperazione causata dalla bancarotta dei piccoli proprietari reazionari e la disumanizzazione tra i disoccupati. Politicamente formano una massa cannibale che ha agito al servizio delle parti più aggressive del grande capitale. I nazisti, come sempre, sono i figli genuini di quella decadenza capitalista nutrita dal regime parlamentare.
Il governo, che come tutti i precedenti, accoglieva e proteggeva il terrorismo nazista, oggi gioca la carta dell'antifascismo al fine di sfruttare l'evento per meschini fini elettorali e soprattutto per disinnescare la tensione nel modo più vantaggioso per sé stesso e per il sistema. Presenta l'immagine di uno stato antifascista che interviene come custode della democrazia e della legalità, che agisce con decisione in una guerra civile tra i “due estremismi”.
Questa tattica è stata progettata per riaffermare il monopolio statale della violenza al fine di realizzare gli stessi scopi repressivi delle bande naziste. Lo stesso vale per la declassificazione politica dei nazisti e la loro riduzione ad una organizzazione puramente criminale, una politica che ha il pieno appoggio della Sinistra irreggimentata. La violenza di Alba Dorata è quindi raffigurato non come violenza nazista ma semplicemente come violenza criminale, come se i suoi attacchi fossero semplicemente una questione di resa dei conti personale con le vittime e non l'esercizio di un terrorismo politico.
Tra gli attuali piani governativi c'è è l'estensione di questa legislazione repressiva ai gruppi politici non armati. Per chiunque abbia un minimo di intelligenza politica ogni sforzo di criminalizzare l'esistenza politica dei nazisti, con il pretesto della “difesa della democrazia” – cosa che è opportunisticamente sostenuto da vari membri della sinistra capitalista e da alcuni stupidi dell'ultra-sinistra – dà allo Stato mano libera per reprimere i veri oppositori del sistema. È un'arma che lo Stato si affretterà ad utilizzare contro il proletariato militante e i suoi sostenitori e che verrà infine rivolta contro la sinistra organizzata stessa, se necessario.
L'attuale gioco dell'antifascismo, sia che venga condotto da un governo di destra conservatrice o dall'opposizione socialdemocratica che aspira a gestire il sistema, lavora a vantaggio del sistema stesso, nel quale, nonostante la competizione parlamentare agiscono sezioni politiche semplicemente fedeli al capitale. Questo perché in nome della tutela del parlamentarismo, ciò che alla fine uscirà rafforzato è lo Stato stesso, ritualmente denominato come “democrazia”.
E poiché lo Stato non è neutrale, ma è un istituto di classe, e lo stato parlamentare attuale non è altro che la democratica dittatura del capitale, qualsiasi rafforzamento di esso contribuisce al rafforzamento della attuale brutale guerra di classe del capitale contro il lavoro. Si tratta, dopo tutto, dello stesso regime parlamentare che ha nutrito i nazisti, che sono una componente dello Stato stesso. Come sempre, l'antifascismo, anche nella sua forma più militante, non può che finire nel grembo della democrazia borghese .
In ogni caso, l'antifascismo - anche se prende la forma di un massiccio movimento operaio militante, come è accaduto negli anni tra le due guerre - non può per sua natura andare oltre i limiti della difesa della democrazia borghese, anche quando ha ambizioni rivoluzionarie, questo perché l'antifascismo limita la lotta ad una sola manifestazione del capitalismo, mentre il vero problema è lo smantellamento del sistema stesso. Nel contesto attuale, il neo-nazismo non è una eco discordante del passato all'interno di un solido e consolidato sistema parlamentare, ma definisce la stessa direzione strategica stessa del capitale, è promosso e attrezzato dagli stessi partiti parlamentari borghesi.
La strategia borghese nelle attuali condizioni di profonda recessione è il rilancio del sistema attraverso l'annientamento della classe operaia. Questa strategia, che è tutt'ora in atto, anche se solo all'inizio, consiste nella drastica riduzione del prezzo della forza-lavoro, nella repressione sistematica delle masse dei disoccupati, nella militarizzazione o addirittura nell'eliminazione della popolazione “in eccesso”, attraverso il rafforzamento dell'autoritarismo dello stato e del consolidamento di uno stato di emergenza permanente. A lungo termine l'ultima via d'uscita è un confronto globale tra le forze dell'imperialismo multipolare, confronto attualmente condotto attraverso una serie di locali guerre per procura.
Di fronte a questa oscura prospettiva, l'unica via d'uscita dalla crisi attuale è il rovesciamento del capitalismo. Altrimenti il sistema, dopo aver neutralizzato la minaccia di una rivolta proletaria, alla fine, utilizzerà il metodo classico attraverso il quale risolve le sue crisi maggiori: una nuova guerra mondiale per la distruzione del capitale e persone in eccedenza per una nuova ridistribuzione dei mercati in modo che un nuovo ciclo di accumulazione del capitale possa riavviarsi. E per raggiungere questo obiettivo verranno arruolati, ancora una volta, milioni di lavoratori per diventare “carne da cannone” per la causa della “gloria della nazione”, per la “gloria della patria”.
La necessaria lotta contro il neo-nazismo deve essere subordinata alla lotta contro lo Stato borghese e il capitale. Nelle attuali condizioni di una acuta crisi del capitalismo ogni prospettiva di riforma o di umanizzazione del sistema è una vana speranza che potrebbe rivelarsi letale. Quello che ci serve è sviluppare un movimento proletario autonomo e di creare una organizzazione politica internazionalista di classe dell'avanguardia proletaria. La risposta alle guerre del capitalismo è la lotta di classe del proletariato, per una società autogestita, senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Compagni internazionalisti, Atene 25/9/2013engymo.wordpress.com
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