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Home ›MUOS: disordini di agosto
A seguito di un periodo di calma apparente, che vedeva fermi i lavori all'impianto satellitare militare MUOS nel parco naturale Sugherata a cinque chilometri dal centro abitato di Niscemi - la cui pericolosità delle emissioni di microonde e' abbondantemente dimostrata dalla relazione dei periti universitari del Politecnico di Torino, Prof. Dr. Massimo Zucchetti, Dott. Massimo Coraddu, del T.A.R. per la Sicilia, redatta da Dott. Ing. Marcello D'amore - si e' assistito all'inversione di rotta da parte del presidente della regione Sicilia nella persona di Rosario Crocetta.
Inversione di rotta precedentemente già effettuata da Raffaele Lombardo che da governatore, dopo aver urlato nelle piazze il proprio No all'Eco MUOStro di Niscemi, ha improvvisamente mutato opinione autorizzando la realizzazione del terminale terrestre del nuovo sistema satellitare. Crocetta, sulle orme del suo collega, dopo aver in un primo momento bloccato i lavori dell'insediamento militare, fa altrettanto accordando la possibilità di riprendere i lavori.
Cambiano i suonatori, ma la musica resta la stessa! Tutto a danno della popolazione di Niscemi, costretta a subire la contaminazione via etere da parte delle 46 potenti antenne già presenti nella vicina base di Sigonella, la più grande base americana del Mediterraneo. Si tenta quindi di aggirare il fatto che
"La Commissione dovesse verificare la pericolosità delle 46 antenne esistenti nel NRTF, dal 1991, con nuove misurazioni effettuate da ARPA con supporto e sorveglianza degli esperti, e successivi calcoli e verifiche, anche esaminando i dati epidemiologici che parlano di maggiori insorgenze di patologie nella zona, [ed inoltre che ...] La Commissione dovesse valutare A LAVORI FERMI E MUOS NON FUNZIONANTE l'impatto ambientale del MUOS, acquisendo nuovi dati che gli USA si sono sempre rifiutati di fornire, sia sulle specifiche tecniche degli apparati, che eventualmente misure e dati sugli altri MUOS esistenti e approntando un modello che permettesse di valutare il campo elettromagnetico con sufficiente precisione spaziale, soprattutto nelle vicinanze dell'impianto" (Prof. Dr. Massimo Zucchetti).
Hanno perfettamente ragione gli abitanti della provincia a protestare, non recedendo nemmeno davanti alle forze dell'ordine, come durante la marcia di protesta dello scorso 9 agosto 2013, avendo a che fare con personaggi che mai in nessun caso terranno conto delle ragioni della popolazione, per altro abbondantemente discusse, ma solo degli interessi economici borghesi diretti o trasversali scaturiti dalle mire imperialistiche del Pentagono. Le istituzioni "democratiche" sono garanti unicamente degli interessi della classe dominante borghese, mentono sempre e spudoratamente. La finta contrapposizione, il teatrino messo su da Crocetta, e prima ancora dal suo degno predecessore Lombardo, hanno il solo scopo di strumentalizzare le legittime rivendicazioni della popolazione per poter stringere accordi sottobanco, come l'affidamento dei lavori ad una ditta senza certificato antimafia e ritenuta legata alla famiglia dominante di Niscemi. Allo stesso tempo,si cerca di controllare la protesta, mostrando un atteggiamento democratico di facciata e rinnovando così la fiducia nelle istituzioni che si farebbero garanti di una soluzione equa, legale e pacifica, quando invece e' dimostrato, secondo quanto dicono gli stessi attivisti No Muos, l'ennesimo "tradimento di un presidente che ha venduto la sua popolazione".
L'unica strada da percorrere per le popolazioni interessate dal problema resta quindi, ovviamente, quella della lotta senza il ricorso a nessun tipo di mediazione o intermediario presso le istituzioni.
I contenuti politici della protesta espressi all'interno di logiche di recupero, di accordo o concertazione, che dir si voglia, con intenti conciliatori tra istituzioni e popolazione, sono sempre e comunque da respingere in quanto portatori della prassi prevaricatrice borghese. D'altra parte, è normale che in assenza di una guida politica rivoluzionaria i movimenti non possano superare un generoso ma generico ribellismo portatore di contenuti interclassisti e riformisti. Come abbiamo detto in altre occasioni, colpendo i disastri ambientali - così come le guerre - tutta la popolazione, le reazioni degli eventuali movimenti di protesta tendono inevitabilmente ad assumere carattere interclassista. Il ruolo dei comunisti è quello di agire in queste proteste evidenziando la fonte dei disastri, gli interessi capitalistici, sostenendo inoltre la centralità e l'indipendenza politica del proletariato, leva della trasformazione sociale in senso rivoluzionario. Ancora una volta, si ripropone, dunque, la necessità ineludibile di dare fiato e gambe al partito rivoluzionario, al Partito Comunista Internazionalista.
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