Solidarietà ai compagni di Reggio Emilia

I comunisti internazionalisti esprimono la loro solidarietà a Ciro e Riccardo, del Collettivo R60 di Reggio Emilia, condannati rispettivamente a 2 anni e 1 anno e 4 mesi, nonché al pagamento di un'ammenda di 5.000 euro a testa, con l'accusa di avere fatto scritte murali contro il TAV e alcuni rappresentanti delle istituzioni.

La pena è abnorme, ma in un periodo di crisi profonda e instabilità politica come questo in cui, tra l'altro, organi di polizia e "addetti ai lavori" agitano lo spauracchio di un ritorno di fiamma del terrorismo (per fare a loro volta del terrorismo psicologico sul proletariato), anche il più innocuo sconfinamento dalla legalità borghese viene perseguito duramente. Indipendentemente dalle posizioni politiche espresse dai compagni oggetto della repressione, la lezione che se ne trae è persino ovvia: il capitalismo non deve essere messo in discussione, né con la presenza in piazza, e nemmeno con le scritte sopra i muri.

Le cariche di questi ultimi mesi, da Piacenza, Anzola Emilia, Granarolo a Pomigliano, dai lavoratori della logistica agli operai, le denunce, a Modena, nei confronti di chi protesta contro i lager disumani chiamati CIE, sono lì a dimostrare che "antagonisti" o "insurrezionalisti" sono etichette usate strumentalmente da una borghesia che non vuole ammettere che a essere colpiti dalla sua repressione non sono solo i militanti politici "sovversivi", ma spesso e volentieri “semplici” lavoratori salariati. Ciro e Riccardo, oltre a essere lavoratori e, dunque, sfruttati, sono colpevoli di non stare al gioco e di fare della militanza il loro progetto.

Rinnoviamo quindi a loro tutta la solidarietà politica e umana, così come a coloro che, schierandosi sul terreno della lotta di classe, sono vittime della repressione borghese.

IB
Sabato, June 29, 2013