L'assassinio di Garrido in Cile

Seppur con ritardo rispetto all'accaduto, pubblichiamo questa corrispondenza dal Cile.

In Cile, il 21 febbraio scorso, è stato assassinato il compagno Juan Pablo Jiménez Garrido, presidente del principale sindacato dell'impresa Ingenieria Electrica Azeta e presidente della federazione dei lavoratori subcontrattati di Azeta.

Juan Pablo è stato a capo di una grande mobilitazione terminata nel dicembre del 2012 con uno sciopero a cui ha aderito gran parte dei lavoratori della sua azienda. Aveva inoltre presentato numerose denunce per abuso lavorativo e condizioni di sicurezza contro l'azienda Azeta.

Inoltre, nei giorni che hanno preceduto la sua morte, i rapporti tra azienda e sindacato si erano acutizzati in merito agli strumenti di sicurezza che l'azienda aveva imposto ai lavoratori, la cui mansione consiste nel collegamento del servizio elettrico e che svolgono il proprio lavoro in condizioni di alta pericolosità.

Juan Pablo aveva 34 anni di età, sposato con due figli. Partecipava attivamente al movimento sindacale e si autodefiniva come un combattente della classe operaia, identificandosi con un sindacalismo “classista” e “di base”. Egli tentava inoltre di organizzare i lavoratori subcontrattati in un corpo unico, trattandosi di lavori individuali e sparsi sul territorio.

L'assassinio di Juan Pablo è un atto gravissimo. Pur considerando il sindacato, anche se si definiscono “di base” e “di classe”, uno strumento che nei fatti ostacola l'autorganizzazzione delle lotte proletarie, laddove non le reprime direttamente, e lo sviluppo della coscienza rivoluzionaria non ponendo in discussione il superamento di questo sistema di produzione, non possiamo che condannare questo vile episodio ed esprimere la piena solidarietà ai compagni e alla famiglia di Juan; nella speranza che la notizia di questo vile assassinio attraversi le frontiere cilene ed incontri la solidarietà internazionale del proletariato.

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Domenica, May 5, 2013