You are here
Home ›Scuola, sanità: quali prospettive?
Volantino per la manifestazione nazionale del 2 febbraio a Roma
Stato sociale. Sfogliamo i giornali ed iniziamo ad annotarci un po' di dati riguardo gli investimenti pubblici nelle seguenti voci: scuola, sanità, assistenza ai disabili, agli anziani, ai minori, trasporti, pensioni. Ne esce fuori un quadro omogeneo e coerente di come le classi dirigenti stiano portando i colpi finali al complessivo smantellamento di quello “Stato sociale” che per decenni abbiamo finanziato con la tassazione dei nostri salari. Hanno oggi un bel riempirsi la bocca di “reddito di cittadinanza” i ricconi che in tv ci chiedono un voto, questa misura sarà – se sarà... – infatti l'ultima manciata di spiccioli che getteranno nel cappello di un proletariato sempre più piegato dalla disoccupazione, dalla precarietà e dalla costante perdita di potere d'acquisto, al solo scopo di cercare di evitare che la situazione degeneri in termini di conflittualità.
Maschere. Se, in tempi di espansione economica, le classi dominanti hanno potuto permettersi di sostenere l'espansione dei servizi, di garantire un sempre accesso alla cultura ed all'assistenza, illudendo la “cittadinanza” che lo sviluppo del capitalismo avrebbe profuso a piene mani istruzione, salute, benessere e... perché no, partecipazione. Ora, nella sua attuale crisi, il Sistema getta la maschera e si svela per ciò che intimamente ed essenzialmente è: un Sistema volto a garantire lo sfruttamento della maggioranza a vantaggio di una esigua minoranza.
Costituzione. È inutile che benpensanti di sinistra provino a coprire le vergogne del capitalismo con la foglia di fico della Costituzione: le tante belle – in apparenza – parole ed intenzioni che riempiono quei 139 articoli sono lì apposte al solo scopo di dissimulare la realtà del Sistema economico e sociale che le sottende: un sistema che si nutre di sfruttamento e della nostra miseria crescente.
Un quadro. Il sistema nazionale di formazione ed istruzione sta venendo, semplicemente, ridisegnato. È italico costume che questo avvenga a botte di piccoli o grandi aggiustamenti successivi. Ciò che è importante, però, è il quadro finale al quale il disegno complessivo tende ossia un sistema formativo ridotto ad ente territoriale in balia dei privati, dispensatore di una cultura minimale, i cui i docenti siano ridotti al minimo indispensabile, in largo numero precari, scarsamente retribuiti e solidamente controllati da una rigida gerarchia interna. Un sistema di formazione che costi poco allo Stato e che “produca” in uscita una forza lavoro flessibile e ricattabile, da utilizzare o meno – a seconda dell'andamento del mercato – ma comunque a costi sostanzialmente ridotti. A grandi linee questo è il progetto, questo è un tassello della barbarie che le classi dominanti ci stanno preparando, poi ogni settore traccerà il suo di quadro, forse, diverso nella forma, ma, sicuramente, identico nella sostanza. Questo è la meta di degradazione umana alla quale ci sta conducendo la decantata “civiltà borghese”.
Chi ha aperto la strada all'attuazione di questo disegno? Nella scuola, naturalmente, il PD di Berlinguer, con la legge n° 59/97; la Moratti e la Gelmini non hanno dovuto fare altro che dare il loro apporto (riordino dei cicli e riduzione del personale) al progetto generosamente avviato dal primo governo di centro-sinistra, con il generoso appoggio della CGIL, governo che non mancò di aprire la strada “delle riforme” anche in altri settori come pensioni, precarietà ecc.
Organizzarsi. Lottare certo, con ogni mezzo, ma con la chiara coscienza che, se anche momentaneamente possiamo vincere su questo o quel punto (e sarà molto, ma molto difficile), ogni vittoria è effimera e destinata a sfumare se la società continua ad essere divisa in classi sociali. La mobilitazione è oggi vitale al fine di far maturale nei colleghi, nei genitori, negli utenti, la coscienza che il Sistema di classe nel quale viviamo è irriformabile nella sua sostanza e per questo motivo assumerà sempre più importanza e peso la lotta politica per spazzarlo via e sostituirlo con una reale alternativa: il Comunismo.
Alle avanguardie di lotta più coscienti, ai militanti più attivi, ci rapportiamo ponendo al centro la necessità di organizzarsi e lavorare per la costruzione di un solido punto di riferimento strategico, politico ed organizzativo: il partito comunista internazionalista.
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.