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All’anima spirituale!
Nei saloni dello splendido Grand Hotel villa Muscolina di Frascati si è aperta la ‘summer school’ dei giovani futuri quadri politici del PDL. In cattedra, dopo il baciamano di Gasparri e la calorosa accoglienza dei presenti, anche il Cardinale Bagnasco ha tenuto la sua ‘lectio magistratis’ riverberando sulla platea i principi della dottrina sociale della Chiesa e del magistero del Pontefice. Insegnamenti che il PDL - parola di Gasparri - vuole far propri. E che il capo-azienda Berlusconi fa di tutto per mettere in pratica. Altre illuminazioni sulla platea sono venute con la presenza, e le parole, di personaggi quali i cardinali Scola, Ruini, Tonini, Crepaldi e monsignor Fisichella. Tutti concordi (“un comune sentire”) sui valori che caratterizzano l’identità occidentale cristiana. L’”anima spirituale e morale di un popolo”, e in particolare della sua classe dirigente…, fa propri i principi - non negoziabili… se non ad alto livello! - che cementano l’alleanza fra la Chiesa e il mondo politico.
Famiglia, vita, persona: sono temi di cui la Chiesa propone una concezione che non si definisce “confessionale” (e chi lo fa… peste lo colga…) bensì va considerata come “un bagaglio della buona ragione”. Applausi dello stipendiato personale politico presente, fra cui alcuni big: Alfano, La Russa, Brunetta, la Gelmini, Sacconi, Quagliarello…
A ciascuno la sua villa
Villa Certosa a Porto Rotondo è il ‘buen retiro’ sardo del premier Silvio. Si tratta di una fastosa dimora, con all’incirca 3.000 metri cubi di possibili abusi edilizi. Si parla di arredi con simbologia massonica, 40 sedie antropomorfe schierate attorno ad una sorta di Tavola rotonda come quella di Camelot, una grande vasca per idromassaggi di gruppo rivestita di mosaici e profili di Sirene, un divano a forma di bocca e l’inevitabile alcova sardanalesca.
Dal Secolo XIX
Un vero e proprio salasso
La Cgia di Mestre (associazione artigiani e piccole imprese) calcola che con gli effetti delle manovre di luglio e agosto il costo medio per ciascuna famiglia italiana sarà di oltre 5.700 euro per gli anni che vanno dal 2011 al 2014. L’imponente cifra di 145,17 miliardi di euro per l’intero quadriennio e divisa per i 25 milioni di famiglie italiane, dà un importo medio complessivo, per ciascuna famiglia, di 5.766 euro. Se nel 2011 si tratterà solo di 113 euro, la "mazzata" sarà per gli anni successivi: 2013 (2.155 euro), 2014 (2.375 euro) anno in cui la manovra complessiva entrerà a regime per un effetto sull'indebitamento di 59,7 mld di euro. Oltre il 67% della somma delle due manovre per il periodo 2011 - 2014 consisterà in nuove entrate (circa 98 miliardi di euro, di cui 95,9 di entrate tributarie). I tagli alla spesa pubblica saranno pari a 47,1 miliardi di euro, il 32,4% del risultato totale.
Ricchezze e patrimoni
Il patrimonio del 20% delle famiglie italiane (i “cittadini” ricchi, per… meriti personali e appropriati interventi della Dea Bendata) nel 2009 ammontava a ben 5.300 miliardi di euro (dal sito di Banca Italia), circa 300 milioni di euro per ciascuna famiglia “benestante”. E ci informano che se i suddetti cittadini (il commento è dell’ex banchiere Modiano in TV, 6 settembre) pagassero una aliquota del 4%, ecco sul tavolo una cifra pari a 200 miliardi di euro, cioè il valore di quattro manovre di “lacrime e sangue” riservate al proletariato… Ma si tratterebbe in questo caso di un dissanguamento praticato alla classe borghese, e questo non sarebbe da… responsabili liberal-democratici. Sia fatta “equità”! Quindi, dopo sette condoni (dal 1985 a oggi), non si esclude (anzi, già sarebbe in preparazione) l’ottavo: non solo bisogna “creare ricchezza” (e questo tocca alla forza-lavoro del proletariato!) ma non si deve però togliere qualcosa a chi quelle ricchezze se le prende per sé e se le mette in tasca…
Ma “fermi tutti”: ecco che un piccolo obolo è richiesto per due anni - appunto per “equità” di sacrifici! - a chi supera un reddito di 300.000 euro all’anno: purtroppo riguarderà solo 34mila cittadini, poiché nonostante risulti da altri dati (Istat) che il 10% della popolazione italiana possiede metà ricchezza del paese, soltanto lo 0,075% dei contribuenti dichiara, per l’appunto, una minima parte di tale ricchezza, ovvero un reddito annuo superiore a 300.000 euro.
E sempre a proposito di “redditi” miliardari, ci informano che il geniale manager Marchionne ha intascato nel 2010 un mensile - degno dei suoi creativi “maneggi” - di 289.000 euro lordi. Poiché le aliquote fiscali nella felice residenza di Zug, in Svizzera, sono bassissime, il suo tesoro privato continua ad incrementarsi, anche con pacchetti di azioni Lingotto e stock option.
Altri “redditi” (noi li chiamiano “salari” e “pensioni”) sono però stagnanti ai loro bassissimi livelli. Secondo dati CER, da gennaio 2007 a fine 2010 in Italia il Pil è diminuito di circa il 5%; la produzione industriale è scesa del 15% e i prestiti alle famiglie in difficoltà (esclusa quella di Marchionne e dei soliti “cittadini” benestanti… fra cui i coniugi Tarantini aiutati personalmente dal generoso Silvio) sono aumentati di un quinto.
Gli onorevoli lobbisti
E mentre il Parlamento è affollato di lobbisti e affini (avvocati, notai, farmacisti, assicuratori, allevatori, medici…) che si fanno gli affari loro, i proletari (sempre loro, veramente … sfortunati) fanno i conti con la pioggia continua di aumenti dei prezzi di beni e servizi di largo consumo, che in 10 anni, dal settembre 2001 ad oggi (fonte Camper, Comitato antispeculazione e per il risparmio) si è abbattuta sui loro “consumi”. La media degli aumenti è stata di ben il 53,7%, e ha ridotto del 39,7% il potere d’acquisto delle famiglie. Il che significa impoverimento, sì, ma sempre per le famiglie proletarie, mentre per quelle borghesi la musica è un’altra…
Qualche esempio di aumenti: quasi un raddoppio per jeans, pizza, pomodori pelati, biglietti autobus (a Milano), caffè, gelati, eccetera. Un massacro. anzi un anticipo di ciò che ci aspetta se la classe operaia non alzerà finalmente la testa e si organizzerà contro questo stato di cose ormai intollerabile.
Disoccupazione in alto, salari in basso
Diamo la parola all’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) la quale conferma - con dati fine 2010 - che quasi un terzo dei giovani italiani (il 27,9%) è in cerca di lavoro (cioè di un salario per sopravvivere…) e chi lavora lo fa in condizioni di precariato (il 46,7%). Tutti dati negativi in forte aumento, soprattutto dal 2007 in poi. Naturalmente sono in particolare le donne quelle che stanno peggio.
Le ultime “notizie” parlano - per quanto riguarda l’area Ocse a luglio 2011 - di 44,5 milioni di senza lavoro, 13,4 milioni in più rispetto al periodo pre-crisi, con un tasso ufficiale di disoccupazione superiore all'8%.
Tornando in Italia e da fonti Istat si apprende che la “ripartizione” attuale del lavoratori in Italia è la seguente: a tempo pieno 12.768.000; a tempo parziale 2.159.000; temporanei a tempo pieno 1.627.000; temporanei a tempo parziale 555.000.
Quanto al salario “medio” italiano - sempre nel 2010 - risulterebbe di 36.773 dollari (a tasso di cambio corrente) mentre la media dell'Ue a 21 Stati era di 41.100 dollari e dell'Eurozona a 15 Stati era di 44.904 dollari. In Gran Bretagna risultava di 47.645 dollari, in Francia di 46.365 dollari, in Germania di 43.352.
Ancora una volta: “allegria!”. E applausi alla classe che si “onorerebbe” di dirigere lo spettacolo in cartellone per il “bene del paese”. Fra le quinte, con affondi anche sul proscenio, ci si abbuffa, si danza e si scambiano direttive, mazzette e personali oscenità in un vortice - ormai pubblico - di intrallazzi, corruzione, appalti truccati (in prima fila qualche dirigente ASL), forniture manipolate (anche queste per lo più sanitarie) da parte di presunte associazioni a delinquere, giri di escort (viaggi, festini e sesso per tutti) e qualche droga-party ad alto livello. I nomi dei partecipanti, e soprattutto del loro infaticabile regista, non siamo noi a indicarli ma figurano sulle prime pagine della stampa nazionale e internazionale.
Meditate gente; meditate! E ricordate ciò che si leggeva tempo fa su uno dei giornali legati alla reggia di Arcore: “Sempre meglio un porco che un comunista”…
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