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Dalla rivista giovanile internazionalista “Amici di Spartaco” #24
Non è facile descrivere, in uno spazio ristretto, come si muove, un giovane comunista internazionalista, ma questo è l’obiettivo di questo articolo e, quindi, ci proveremo.
Il singolo compagno
Il giovane internazionalista ha come primo obiettivo il far maturare nei proletari la coscienza di appartenere ad una classe sociale che, per liberarsi, dovrà dare luogo ad una rivoluzione. Parte dunque dalla constatazione che il mondo non potrà essere cambiato se non attraverso la conquista rivoluzionaria del potere politico da parte del proletariato. Sarà questo avvenimento storico internazionale a rendere concretamente possibile l’affermazione di una società senza classi, del comunismo.
Al lavoro volto a favorire questa prospettiva è dedicata l’attività del militante internazionalista.
Considerato che i proletari sono o nei luoghi di lavoro o nelle scuole o nei quartieri di periferia, sono questi i territori principali nei quali gli internazionalisti agiscono attraverso l’organizzazione, la discussione, i volantini, i giornali, i manifesti, la partecipazione ad assemblee e manifestazioni...
Naturalmente il compagno inizia dalla sua situazione specifica e poi, piano piano, cerca di estendere il suo raggio d’azione, senza però fare programmi eccessivi che, poi, rimangono solo sulla carta.
È, in particolare, là dove le contraddizioni del capitale emergono con maggiore forza, che si generano le lotte. Nelle lotte, quindi, i compagni concentrano le loro energie. Il loro fine è collegare i motivi concreti di mobilitazione al limite generale costituito dal capitalismo: una società che si fonda sul crescente sfruttamento della maggioranza per garantire i privilegi e il potere di una minoranza. Collegare le, necessarie, lotte immediate alla prospettiva comunista dell’abbattimento del capitalismo.
L’Unità Territoriale
Il compagno isolato fa quello che può per uscire dall’isolamento, questo non significa che, pur di non essere solo, accetta di appoggiare politiche riformiste (rifondazione, disobbedienti, sindacalisti, autonomi, democratici, stalinisti...), piuttosto agisce attraverso l’intervento, la discussione e la chiarificazione per far maturare in altri la coscienza comunista e dare così vita ad una vera e propria Unità Territoriale, composta da due o più militanti.
L’Unità Territoriale si dà un nome, una riunione fissa settimanale ed inizia a firmare i propri volantini, manifesti e documenti.
Inizia qui il vero e proprio radicamento della sezione internazionalista nel territorio.
L’organizzazione
L’insieme delle unità territoriali e dei singoli compagni sparsi per tutta Italia che si riconoscono nella piattaforma di “Amici di Spartaco” formano l’organizzazione. Insieme discutono e scrivono il giornale, affrontano i problemi locali e generali, partecipano - quando e se possono - ad iniziati ve comuni (presidi, manifestazioni...). “Amici di Spartaco” ha come obiettivo quello di costruire la rete militante sulla quale si radicherà il Partito Rivoluzionario. La crescita politica e il miglioramento della capacità di intervento dei compagni e delle Unità Territoriali sono i mezzi attraverso i quali questo può avvenire.
Gli strumenti dei quali l’organizzazione si dota sono: la news letter (dove si fanno circolare i documenti e gli appuntamenti principali), la mailing list dei compagni (alla quale accedono i compagni che si vogliono attivare e dove si svolge il grosso del lavoro organizzativo nazionale), il sito (dove è possibile reperire il materiale di propaganda e formazione), il forum (un ambiente di discussione dove sono presenti compagni anche di altre organizzazioni e nel quale è possibile affrontare importanti problemi teorici, storici e politici, oltre che documentarsi sull'attualità), gli incontri periodici tra compagni di zone diverse, il percorso di formazione militante.
Tutto questo è funzionale a rendere i compagni sempre più solidi, con essi, più solida l’organizzazione rivoluzionaria e, quindi, la prospettiva comunista.
Criteri per l’intervento
Nell’intervento, a scuola e nel lavoro, il comunista mette sempre in rilievo l’inconciliabilità di interessi tra proletariato e borghesia; lavora per estendere la singola lotta agli altri settori proletari, nella prospettiva di un’unica lotta di classe; critica il riformismo che, non mettendo in discussione il Sistema, incanala le lotte in vicoli cechi che portano a sconfitte e demoralizzazione; afferma che solo attraverso lotte vere, attraverso l’autorganizzazione proletaria e il rafforzamento del partito di classe sarà finalmente possibile dare forza alla lotta per il comunismo; mette in evidenza come la causa delle contraddizioni sia il sistema capitalista stesso, indicando quindi la necessità del suo abbattimento.
Il militante
È un individuo in costante formazione e crescita, non si ritiene mai “arrivato”, ma sa che può sempre migliorarsi. Per questo, con l’aiuto degli altri compagni, è sempre impegnato in un percorso di formazione, a partire dai testi base utili a comprendere ed applicare la concezione materialistica della storia, la critica dell’economia politica, la teoria rivoluzionaria del partito di classe.
Allo stesso modo il compagno non esita a porre agli altri i problemi e le riflessioni che affronta, di modo da farli diventare, attraverso la riflessione condivisa, un momento di crescita individuale e collettiva.
Doveri del militante sono: contribuire con una cifra mensile alle spese per l’attività locale, tenersi in contatto con i compagni di riferimento più vicini, contribuire all’uscita del giornale attraverso gli scritti e la sua diffusione, intervenire nel proletariato.
La crisi, la tempesta economica e sociale che si leva dal sud del Mediterraneo, dalla Grecia, dall’Irlanda, dal Portogallo, si sta abbattendo con violenza sul proletariato internazionale. Il futuro che il capitale offre alla gioventù proletaria è fatto di miseria, precarietà e guerre. Per questo non abbiamo un minuto da perdere. Si levi forte la parola d’ordine:
all’organizzazione!
Inizia da qui...
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Comments
Ottimo! Ottimo realmente. A chiunque inizi a conoscerci, a chinque inizi ad attivarsi raccomando di non lasciarsi impressionare dall'apparente onnipotenza del nemico e dalla falsa impressione che il suo lavoro non dia risultati. Il lavoro paga sempre