You are here
Home ›Lavoratori italiani e immigrati: stessa classe, stessa lotta!
Volantino per il Primo Marzo Antirazzista a Parma
Una crisi inarrestabile da cui erutta un profondo malessere sociale fatto di insicurezza del posto di lavoro, di salari sempre più insufficienti, di precarietà, incertezza del futuro. È terreno fertile per quelle forze reazionarie, ben prezzolate dal capitale, che hanno tra i loro compiti quello di indicare ai proletari (il mondo del lavoro salariato/dipendente) nell’immigrato il nemico da combattere per sopravvivere alla crisi stessa e alle angosce sociali. L'immigrato – come i precari “bianchi” – è il primo ad essere licenziato (o è tenuto in fabbrica, mentre gli altri sono magari in cassa integrazione, ma solo perché può essere spremuto come un limone) e così, su di lui, si scaricano gli effetti immediati della crisi.
È questo il clima in cui sono state partorite leggi e provvedimenti anti-immigrati varati da governi di qualunque colore.
La Lega Nord, naturalmente, in questo liquame ideologico ha un ruolo di primo piano: anche se raccoglie non pochi voti operai, essa era e rimane l’espressione politica di settori della piccola e media borghesia del Nord, che in molte delle sue piccole e medie imprese sfrutta migliaia di immigrati, sottopagati o in nero, perché ricattabili con la minaccia della revoca del permesso di soggiorno.
Con l'ultimo anno, in ordine di tempo, Maroni e la sua banda governativa, con i loro provvedimenti, hanno vomitato la tipica ferocia di chi teme di perdere il proprio privilegio fatto di sfruttamento e oppressione. La clandestinità è diventata reato (neonati compresi), si sono allungati i tempi di prigionia nei centri di espulsione, si incita alla delazione di massa, si complicano e si appesantiscono i percorsi per ottenere un permesso di soggiorno, quindi un lavoro “regolare”, l'unico che “rende liberi” gli immigrati, cioè consente loro di vivere un po' meno peggio rispetto alla condizione di schiavitù in cui sono tenuti migliaia e migliaia di immigrati ridotti alla clandestinità dalle leggi, non certo dalla loro libera scelta.
La ricetta sembra dunque sempre attuale: portare i meno abbienti a identificarsi non come classe, bensì col territorio su cui vivono. Quale migliore stupefacente si può offrire a quelle frange di proletariato che, private – dopo il crollo del capitalismo di stato dell’Urss – della fiducia in un’alternativa, vedono nel capitalismo l’unico orizzonte “naturalmente” possibile e che, ai primi albori di una crisi, si gettano tra le braccia di chi gli dice all’orecchio: “Abdul ti frega il lavoro”? Oggi, in pochi percepiscono la sicurezza come certezza di un reddito, di una casa, di un’istruzione accessibile per i propri figli. Nessuno scatena campagne di cieco odio e ronde contro i padroni, nonostante ogni giorno siano responsabili della morte sul lavoro di tanti lavoratori, anche non italiani. Eppure basta che a rendersi responsabili di episodi di cronaca siano immigrati, e la rabbia esplode: mai verso l’alto, sempre verso il basso o all’interno dello stesso livello della scala sociale.
La crisi e l’insicurezza sociale hanno un’unica matrice, quella capitalistica: è a causa dello stesso capitalismo che milioni di persone, che dallo stesso sono state depredate e immiserite a casa loro, salpano per venire a “godere” almeno degli avanzi, delle briciole e degli ossi elargiti dal sistema, che ormai stanno scarseggiando. È la crisi mondiale del capitalismo ad aver sollevato la ventata di ribellione che sta scuotendo il Nord Africa e parte del Medio Oriente, ma, ancora una volta, la borghesia vuole che guardiamo con timore e malcelato rancore chi potrebbe fuggire da una situazione di miseria e di profonda incertezza sociale. Invece di azzannarci con loro come cani, noi proletari italiani dovremmo almeno iniziare a ringhiare contro il padrone che ci tiene legati, insieme a loro, alla stessa catena.
Per questo, ogni divisione tra proletari immigrati e italiani è dannosa ed è sbagliato lasciare a lottare da solo il settore più sfruttato e oppresso dalla borghesia: la lotta deve essere una, come una è la classe a cui apparteniamo. Ma i sindacati si guardano bene dal fare ciò...
Per questo, occorre dare fiato e gambe all'organizzazione politica di tutti i salariati, “fissi” o precari, immigrati o italiani, che si muova sul terreno del più coerente anticapitalismo: l'alternativa è la barbarie.
Allegato | Dimensione |
---|---|
2011-03-01-primo-marzo-antirazzista-parma.pdf | 100.73 KB |
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.