Un nuovo governo per continuare ad attaccare

Volantino sul Prodi-bis, 9 marzo 2007

Ogni governo, sia di destra che di sinistra, è chiamato al compito di illudere i proletari della necessità di sacrificarsi oggi.

Prodi lancia il suo bis con la stessa squadra di governo, ma del resto il passaggio dalla finanza creativa di Tremonti a quella preventiva di Prodi è di una continuità desolante. Le manovre economiche approvate da questo governo vengono giustificate dalla necessità di aggiustare il bilancio. Ma a guadagnarci sono esclusivamente la grande industria e l’alta finanza; le famiglie proletarie non arrivano a fine mese e i loro bilanci sono sempre più in rosso.

In campagna elettorale sventolavano la bandiera della pace, con la legge finanziaria hanno aumentato del 16% le spese militari, reintrodotto i ticket sanitari e tagliato altri servizi sociali. Adesso toccherà alle pensioni e al mercato del lavoro. Ed è per affrontare queste due “riforme” e richiamare all’ordine le cosiddette frange estreme della coalizione di centrosinistra che hanno fatto finta di litigare. In realtà si apprestano a farci ingoiare il calice amaro delle prossime manovre economiche, che in nome della competitività dell’azienda Italia daranno un ulteriore taglio a quel che resta dello stato sociale.

Affidare il nostro futuro nelle mani di questa masnada significa ancora una volta rinunciare a difendere i nostri interessi di lavoratori. Per questo i proletari devono autonomamente rilanciare sui posti di lavoro e sul territorio la propria lotta di classe. Ma affinché la lotta dei proletari possa avere qualche chance di successo occorre ricostruire il partito rivoluzionario, lo strumento politico necessario per interpretare e unificare le diverse istanze dei lavoratori e guidarli politicamente nella lotta contro il capitale e i suoi governi.

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