Privatizzazione dell'acqua

Profitti borghesi e sacrifici proletari

Da tempo l’acqua è diventata oggetto di contesa tra le grandi multinazionali del settore idrico che ormai già gestiscono le risorse d’acqua di mezzo mondo. Anche in Italia cresce di giorno in giorno il numero di municipalizzate che passano sotto il controllo privato. In Campania l’acqua è stata privatizzata già in molte località e presto, aldilà delle attuali manovre elettoralistiche, toccherà anche a Napoli, Caserta e province.

Vogliamo chiederci perché accade questo e chi ne subisce direttamente le conseguenze?

Da comunisti riteniamo che questo processo sia uno degli effetti dell’attuale modo d’essere del sistema di produzione capitalistico. L’intera economia mondiale (il capitalismo) da circa trenta anni si dimena, tra alti e bassi, in una inevitabile crisi strutturale che negli ultimi anni sta assumendo dimensioni straordinarie:

  1. La crisi, l’inasprirsi della concorrenza e la sete di profitti spinge le borghesie da un lato ad intensificare lo sfruttamento del proletariato mondiale peggiorandone progressivamente le condizioni di vita, dall’altro a cercare profitti all’infuori della sfera produttiva, anche l’”oro blu” è diventato quindi una succulenta fonte di profitto “facile”.
  2. L’acqua è una risorsa indispensabile, la gestione delle risorse idriche, al pari del controllo di petrolio e gas, diventa allora un fattore estremamente importante nella contesa imperialistica.

Intanto un miliardo e mezzo di persone non dispone di acqua potabile e più di due milioni e mezzo muoiono ogni anno di sete o per malattie legate al consumo di acqua contaminata.

Nonostante formalmente le risorse idriche a Napoli siano di gestione ancora pubblica, praticamente la privatizzazione è in parte già avviata, mietendo anche le prime vittime. Da due anni l’ARIN e controllate (la NET SERVICE) portano avanti una politica fatta di esternalizzazione di lavori, appalti e subappalti, assunzione di precari, ricorso massiccio alle ore di straordinario, licenziamenti. Negli ultimi due anni diverse decine di lavoratori si sono trovati senza lavoro oltre ad essere continuamente ingannati da aziende, politicanti e sindacalisti con i loro soliti gioghi fatti ti promesse, tavoli e accordi...

Nel “terzo mondo”, come in Italia chi ci rimette quindi sono sempre i proletari!!!

Terrorismo, guerre, aumento dello sfruttamento dei lavoratori, devastazioni ambientali, fame crescente, sono i risultati non di un’improvvisa cattiveria dei potenti e di questo o quel governo ma dell’inevitabile attuale modo d’essere del capitalismo. Anche la privatizzazione dell’acqua serve interessi ben precisi, gli interessi della classe borghese e va a colpire prima di tutto le condizioni dei proletari.

Proletari uniamoci e lottiamo!!!

Rilanciamo le lotte proletarie, sui posti di lavoro e sul territorio, autorganizzandoci, fuori e contro partiti parlamentari e sindacati.
Costruiamo un riferimento politico di classe, il partito del proletariato.
Rilanciamo la prospettiva anticapitalistica.

Partito Comunista Internazionalista - Battaglia Comunista