Parma - Il braccio violento della borghesia

A margine delle bastonature di Parma

Le botte, la caccia all'uomo, le denunce e gli arresti effettuati dalla polizia contro il presidio anti-leghista venerdì 12 dicembre, dimostrano e confermano una volta di più quanto segue.

Le forze dell'ordine difendono esclusivamente l'ordine sociale borghese, fondato sullo sfruttamento del lavoro salariato, da cui derivano il denaro, il potere, e i privilegi della classe dominante e sfruttatrice: la borghesia, appunto (padroni grandi e piccoli, banchieri, finanzieri, politicanti, ecc.). Chi scorda questo o crede che possa esistere una "giustizia" al di sopra delle parti, si fa un'enorme illusione: qualcuno, per caso, ha mai visto poliziotti manganellare un'assemblea di industriali e padroni in genere, perché non rispettano, dunque violano, accordi, da loro stessi sottoscritti, come i contratti di lavoro? Tra l'altro, i contratti collettivi sono ben lontani dall'essere pericolosi strumenti rivoluzionari...

Perché la polizia, invece di bastonare e imprigionare chi, come Bossi (e la sua ciurma), predica e mette in pratica un'ideologia chiaramente nazistoide, ha brutalmente picchiato i suoi contestatori? Perché la Lega Nord è un partito borghese che, nella sostanza, vuole esattamente quello che vogliono tutti i partiti borghesi, dal centro-destra al centro-sinistra, cioè la sottomissione del proletariato (occupato, disoccupato e precario, italiano e immigrato) ai padroni e alle loro leggi, a cominciare da quella del profitto. La borghesia per prima si mette sotto i piedi le sue stesse regole quando le fa comodo, mentre non ha mai il minimo scrupolo a colpire con ogni mezzo, anche il più sanguinario, chi, in un modo o nell'altro, "disturba" o si oppone al suo gioco truccato.

Per questo, mentre esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti dalla repressione borghese, ribadiamo che la vera lotta contro la borghesia e i suoi partiti, da quelli più apertamente ripugnanti (come la Lega Nord) a quelli apparentemente più "presentabili", si fa lottando sul posto di lavoro, sul territorio, nella scuola, denunciando il collaborazionismo col padronato della concertazione sindacale, propagandando e organizzando, dov'è possibile, la vera autorganizzazione dal basso dei lavoratori, fuori e contro ogni logica sindacalistica.

È su questo terreno della battaglia politica anti-capitalista, contro tutti i fronti della borghesia, che si rende possibile la ricostruzione dello strumento politico di classe. È su questo terreno che si contribuisce alla costruzione del partito rivoluzionario internazionale del proletariato, strumento indispensabile per la liberazione dallo sfruttamento e dall'oppressione capitalistiche:

Un partito che abbia fatto criticamente e totalmente i conti con lo stalinismo, le sue molteplici eredità e qualunque altra aberrante falsificazione del comunismo.

Partito Comunista Internazionalista - Battaglia Comunista