Calunnie infamanti contro gli internazionalisti

A Parma, da alcune settimane, negli ambienti del movimento sono state fatte circolare voci calunniose e infamanti su un compagno della nostra organizzazione, il Partito Comunista Internazionalista - Battaglia comunista; voci che, con ogni evidenza, sono tese a infangare e a screditare politicamente sia il compagno in questione, che il partito nel suo insieme.

Secondo questa lercia e gravissima diffamazione, il nostro compagno sarebbe stato in qualche modo coinvolto nella stesura del volantino di rivendicazione delle BR fatto trovare alla stazione di Fornovo; successivamente, durante un'assemblea pubblica alla quale tra l'altro il nostro compagno non era neanche presente (!), avrebbe difeso le posizioni della brigatista Lioce, e, nello specifico, quelle riguardanti l'appoggio alle masse arabo-islamiche a cui il brigatismo, per bocca della Lioce, vorrebbe riallacciarsi.

Chi ci conosce, anche soltanto superficialmente, sa benissimo che il nostro Partito, per storia, teoria e prassi, è stato e sarà sempre assolutamente estraneo alla pratica brigatista e alla sua tragica, stupida e rovinosa concezione della lotta contro lo stato borghese. La rivoluzione proletaria, infatti, si fonda sul protagonismo del proletariato in quanto classe alla lotta per la propria liberazione, non certo su terroristiche pistolettate che, lungi dallo scardinare lo stato borghese, lo rinforzano, lo compattano, e gli offrono anche nuovi pretesti per criminalizzare le avanguardie comuniste. Riguardo poi alla voce sull'appoggio alle masse arabo-islamiche, chi ci conosce anche solo un po' sa che mai il nostro partito ha indicato quale proprio referente e quale unico soggetto rivoluzionario qualcosa di diverso dal proletariato internazionale. Il nostro è sempre un punto di vista di classe e per noi quindi le "masse arabo-islamiche" non esistono affatto: esiste un proletariato arabo (islamico e non islamico che sia) ed esiste una borghesia araba che sfrutta la religione islamica per controllare e dirigere secondo i propri interessi i milioni di diseredati mediorientali.

Provocazione grave, dunque, ma davvero rozza!

Noi non sappiamo quali origini abbiano queste voci diffamatorie tese e intimidirci e ad infangarci negli ambienti del movimento, ma è chiaro come questo sia un attacco che, attraverso di noi, colpisce indirettamente tutta quell'area politica che, al di là delle divergenze interne, anche profonde, si pone su un terreno anti-capitalista rivoluzionario.

Chi sparge queste squallide menzogne, comunque, sappia che noi andremo avanti per la nostra strada e proseguiremo la nostra lotta senza indietreggiare di un passo.

La federazione parmense del Partito Comunista Internazionalista