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Home ›Marcia Mondiale delle Donne: riforme o rivoluzione?
Manifesto Bipr alla Marcia mondiale delle donne
Dopo secoli di lotte per la libertà e l'uguaglianza, cosa abbiamo ottenuto?
- Guadagniamo ancora meno degli uomini per lo stesso tipo di lavoro (globalmente il 40% di meno).
- La legislazione per la "Equal Pay" (uguaglianza di retribuzione) ha fallito. In quei paesi che l'hanno introdotta - alcuni più di 30 anni fa - le donne guadagnano il 75% della paga di un uomo (negli Stati Uniti addirittura il 58% se sei di colore).
- La violenza domestica a livello planetario sta peggiorando. Sta raggiungendo proporzioni epidemiche in paesi come la Gran Bretagna. In alcuni stati più poveri la metà delle donne e delle ragazze subisce violenze domestiche e 60 milioni sono attualmente "disperse" - la maggioranza uccise dalle loro stesse famiglie.
- L'apartheid di carattere sessuale è viva e vegeta in parti del mondo come Iran e Afganistan, dove le donne si trovano a dover affrontare segregazione, aperta ostilità e discriminazione.
- Sta crescendo anche lo stupro come strategia militare. In guerre come quelle nell'ex Yugoslavia e in Ruanda lo stupro è usato dai militari contro la popolazione civile. Nella Guerra del Golfo gli USA l'hanno usato anche contro il loro stesso personale militare.
- Anche nei "periodi di pace" la violenza contro le donne è in crescita. Ogni 17 minuti una donna è violentata in Canada, ogni 5 minuti negli Stati Uniti. In Canada, una donna su otto subisce abusi sessuali entro i diciotto anni.
Ben lontano dall'essere quel sogno di liberazione presentato da alcune femministe, il posto di lavoro è un inferno vivente per la gran parte delle donne proletarie. Non solo paga e condizioni stanno peggiorando, ma l'abuso a sfondo sessuale è cosa comune. Anche nei paesi più ricchi come il Canada, il 10% di tutte le donne riportano un qualche tipo di abuso sul loro posto di lavoro. Più la crisi del capitalismo si accresce, più esso necessita di trovare manodopera economica, flessibile (part time) e le donne sono perfette in questo senso.
Il capitalismo, mai come adesso, si affida allo sfruttamento di donne e bambini, la maggior parte dei quali stanno sprofondando sempre più in basso nella povertà. La povertà rurale a scala mondiale è cresciuta di più del 50% dall'inizio della presente crisi del capitalismo negli anni Settanta.
La schiavitù è una delle risposte che il capitalismo ha trovato. Un milione di donne e bambini sono venduti come schiavi ogni anno, e più di 30 milioni di donne sono state vendute nel mondo, molte nel commercio multimiliardario (in dollari) del sesso.
Per le femministe la risposta a tutto questo è avere il maggior numero possibile di donne in posizioni di potere. Sfortunatamente esse non intendono per potere quello delle donne proletarie necessario a gestire la società nel suo complesso. Esse pensano a singole donne che agiscono all'interno del sistema capitalista. Ignorano il fatto che questo significa sfruttare altre donne. Ignorano inoltre il fatto che alcune donne stanno facendo ciò molto bene all'interno di questo sistema sociale.
Il femminismo non può ignorare il fatto che il capitalismo è basato sullo sfruttamento violento di una classe su un'altra e ha come suo nucleo centrale l'ineguaglianza. Se sei donna e appartieni alla classe sfruttata allora la miglior cosa in cui puoi sperare è la possibilità di essere sfruttata negli stessi termini di un uomo. Se sei ricca allora l'ineguaglianza per te non è un problema. È la classe operaia che paga per questo sistema, specialmente i suoi elementi più svantaggiati, da donne e bambini a vecchi e immigrati.
Il capitalismo non può porre fine all'oppressione perché esso prospera sulle divisioni: tra uomini e donne, tra razze, religioni, generazioni, nazioni e qualunque altra cosa si possa immaginare. Il femminismo è solo un'altra delle ideologie che il capitalismo usa per tenere vive queste divisioni. Il capitalismo esiste solo per accumulare profitto e sfrutta fino alla morte donne e bambini per ottenerlo.
Noi vogliamo che le donne proletarie abbiano reale potere.
Invece di invocare una paga uguale a quella degli uomini, noi vogliamo il superamento del sistema salariato.
Invece di chiedere uguaglianza sotto il capitalismo, noi vogliamo la sua abolizione.
Noi vogliamo una società di produttori liberamente associati che lavorano per soddisfare i bisogni umani e non lo sfruttamento in nome del profitto.
Combatteremo per il comunismo poiché è l'unica via realistica per combattere ineguaglianza, violenza e oppressione che accompagnano questo infame sistema.
Combatti con noi!
Le compagne e i compagni del Bureau Internazionale per il Partito RivoluzionarioInizia da qui...
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