Non votate per nessun partito

Perché votare significa appoggiare un sistema che è in grado di offrire solo guerre, miseria e disoccupazione

Lontani anni luce dai problemi dei pensionati, dei lavoratori e dei milioni di disoccupati, in questa squallida campagna elettorale tutti i raggruppamenti politici danno ancora una volta dimostrazione della loro natura di veri comitati d'affari che litigano esclusivamente per la spartizione del potere. I vari partiti, dai fascisti di Rauti a Rifondazione Comunista, da Forza Italia ai Democratici di sinistra, non si scontrano sui rispettivi programmi politici (nella realtà identici) ma solo ed esclusivamente sulle candidature da appoggiare. I casi di Nuccio Fava in Calabria, di Bassolino e Bianco in Campania e di Storace nel Lazio sono solo i più eclatanti. Se nelle campagne elettorali si scontrano per la conquista del potere, nella realtà di tutti i giorni sono uniti nel tagliare le pensioni, la sanità, i salari e gli stipendi e quel che rimane dello stato sociale.

È la crisi economica del capitalismo che impone di attaccare quotidianamente il mondo del lavoro. Una crisi economica che nasce dalle contraddizioni strutturali del capitale e che la borghesia cerca di gestire attaccando su ogni fronte il proletariato. Disoccupazione di massa, con punte del 70% tra i giovani nella Calabria, continui tagli ai salari e agli stipendi, pensioni da fame, questi sono i risultati di 30 anni di crisi economica. Ma gli attacchi subiti dalla classe lavoratrice non finiscono mai; la borghesia e i suoi rappresentanti sono impegnati nell'imporre ulteriori provvedimenti che nei fatti peggiorano le nostre condizioni di vita. Non rappresentano forse un sostanziale peggioramento sociale l'introduzione nel mercato del lavoro di maggiore flessibilità (nei fatti maggiore libertà nel licenziare), dei contratti di lavoro part-time, del lavoro interinale, dei lavori socialmente utili e dei lavori di pubblica utilità? Infatti, grazie a questi provvedimenti la disoccupazione aumenta e i lavoratori occupati subiscono una precarizzazione del loro posto di lavoro.

Appoggiare questi comitati d'affari significa accettare un futuro fatto di disoccupazione, pensioni e salari da fame. Per questo bisogna astenersi dal voto e boicottare l'ennesima farsa elettorale. Astenersi dal voto per dire no al capitalismo ed ai suoi rappresentanti. Contro le elezioni, per rilanciare dal basso la ripresa della lotta di classe, fuori e contro tutte le organizzazioni sindacali.

Contro le elezioni, per ricostruire il partito internazionale dei lavoratori, strumento politico indispensabile per la lotta del proletariato contro le barbarie del capitalismo.

PCInt