Corrispondenza - Sugli "organismi intermedi"

Pubblichiamo una lettera del nostro indimenticato Mauro indirizzata a un lettore che chiedeva chiarimenti su alcuni elementi centrali della nostra impostazione teorico-politica; riteniamo utile tale pubblicazione non solo come omaggio a Mauro, ma anche per aiutare altri lettori-compagni che nutrono dubbi su uno degli aspetti meno capiti (e non sempre in buona fede) della nostra strategia-tattica d'intervento - Settembre 2008

Caro compagno,

rispondo ora, con un po' di ritardo alle tue domande sugli “organismi intermedi”.

Damen [Onorato], sulla scorta delle esperienze dei Comitati di Lotta del 1964-65 francese precisa che

  1. i Comitati di Lotta possono essere espressioni genuine della lotta di classe, pur certamente non rivoluzionaria, nelle situazioni di “normalità” del capitalismo, ma hanno i propri limiti proprio nell' “essere legati all'interesse di categoria...”;
  2. non deve essere fatta confusione fra questi Comitati di Lotta e i Consigli/Soviet, sebbene i primi possano, nelle determinate circostanze rivoluzionarie, trascrescere, dietro l'impulso anche del Partito, nei secondi. “I consigli sono gli organismi del potere e opereranno come tali quando la questione del potere proletario sarà posta all'ordine del giorno della storia”.

Damen non tratta qui degli organismi intermedi. Nel mio articolo del 1969 il termine usato è di “mezzo di collegamento fra il partito e la classe” attribuito ai “gruppi sindacali”. Quello d'altronde è un “compitino” [...] sui compiti dei militanti nei gruppi sindacali; ricordo comunque, e risulta dall'articolo, una ormai radicata esclusione del concetto di “cinghia di trasmissione”.

La teorizzazione del “rifiuto” e della nuova definizione dei termini del problema, viene con il V Congresso (Punto 14 del Capitolo Sindacati e lotte operaie, riportato sul volumetto giallo): “i gruppi di fabbrica rappresentano l'unica reale cinghia di trasmissione fra il partito e la classe nel senso...”

È evidente la radicale diversità di concetto della cinghia di trasmissione o dei cosiddetti organismi intermedi. Nelle Tesi del V Congresso la cinghia è prodotta dal partito stesso; è uno strumento che il partito si da. Il concetto terzinternazionalista è radicalmente diverso nel senso che la cinghia è il sindacato, qualcosa che non è dato dal partito e si presume essere espressione della classe stessa.

Nel volumetto giallo il concetto è ulteriormente chiarito alla pagina 16: nelle fasi di stabilità del dominio capitalista non può esistere alcun organismo di massa che possa rendersi veicolo delle indicazioni del partito (cosa diversa dagli ambiti in cui è possibile dare le indicazioni stesse, che vanno dai sindacati, in qualche sempre più raro caso, alle assemblee... di scuola o di condominio). Quello che oggi possiamo addirittura riconoscere come un errore (spiegabilissimo, ma pur sempre errore) della Terza [Internazionale], e cioè la considerazione dei sindacati come possibili veicoli delle indicazioni di partito, viene mantenuto da tutti, programmisti compresi, sulla base del grave equivoco fra veicoli e ambiti.

Poiché resta centrale il problema di come il partito si connette alla classe in tutti i periodi (compresi quelli di stabilità del dominio - come oggi), si pone il problema di come “denominare” i gruppi di fabbrica e territoriali. Escluderei di usare il termine di “organismi intermedi”, perché sono organismi emanazione del partito (che facciamo, li chiamiamo tentacoli?); propongo dunque di lasciare il buon vecchio termine di strumenti del partito.

E sono strumenti che, in prospettiva, realizzano la famosa “conquista della maggioranza” dei soviet; questi sono espressione della classe (e suoi organi di potere). Possiamo chiamarli (i soviet) organismi intermedi fra partito e classe? Intermedio significa che sta fra il partito e la classe, che connette l'uno all'altra. In questo stretto senso si perché i soviet sono sotto la direzione del partito e, pur non comprendendo la totalità della classe, la rappresentano. Ma a me il termine di organismi intermedi continua a piacere poco perché in qualche modo oscura la per noi fondamentale distinzione fra partito e classe, fra partito e stato operaio. Non sono sicuro che quanto sopra risponda ai tuoi dubbi nominalistici. Fammi sapere. [...]

Ottobre 1998