Bisogna sognare

“Bisogna sognare!” Scrivendo queste parole sono stato preso dalla paura… Ed ecco il compagno Martynov alzarsi ed esclamare minacciosamente: “Scusate! Una redazione autonoma ha il diritto di ‘sognare’ senza l’autorizzazione preventiva dei Comitati del partito?”. Poi si alza il compagno Kricevski, il quale continua ancora più minaccioso: “Dirò di più. Vi domando: ha un marxista il diritto di ‘sognare’ se non ha dimenticato che, secondo Marx, l’umanità si assegna sempre dei compiti realizzabili e che la tattica è il processo di sviluppo dei compiti che si sviluppano insieme con il partito stesso?”

La stessa idea di queste domande minacciose mi fa fremere, e non penso che a trovare un nascondiglio. Cerchiamo di nasconderci dietro Pissarev.

C’è contrasto e contrasto -- scriveva Pissarev a proposito del contrasto fra sogno e realtà -- . Il mio sogno può andare oltre il corso naturale degli avvenimenti oppure può deviare in una direzione verso la quale il corso naturale degli avvenimenti non può mai condurre. Nel primo caso, non reca alcun danno; anzi, può incoraggiare e rafforzare l’energia del lavoratore… In quei sogni non c’è nulla che possa pervertire o paralizzare la forza operaia; tutt’al contrario. Se l’uomo fosse completamente sprovvisto della facoltà di sognare in tal maniera, se non sapesse ogni tanto andare oltre il presente e contemplare con l’immaginazione il quadro compiuto dell’opera che è abbozzata dalle sue mani, quale impulso, mi domando, l’indurrebbe a cominciare e a condurre a termine grandi e faticosi lavori nell’arte, nella scienza e nella vita pratica? …Il contrasto tra il sogno e la realtà non è affatto dannoso se chi sogna crede fortemente al suo sogno, se osserva attentamente la vita, se confronta le sue osservazioni con le sue fantasticherie, se, in una parola, lavora coscienziosamente all’attuazione del suo sogno. Quando vi è contatto tra il sogno e la vita, tutto è per il meglio.

Sogni di questo genere ve ne sono disgraziatamente troppo pochi nel nostro movimento. E ne hanno colpa soprattutto i rappresentanti della critica legale e del codismo illegale, che fanno pompa della loro ponderatezza, del loro “senso della realtà”.

Lenin, “Che fare?”, 1902

Classical texts

Tra i testi presentiamo scritti classici, tra cui alcuni di Marx, Engels, Lenin, Luxemburg; presentiamo inoltre alcuni documenti storici della sinistra comunista italiana, tutti in opposizione allo stalinismo e al trotskismo; infine presentiamo testi di autori che, pur non appartenendo alla nostra corrente e mostrando rispetto ad essa divergenze politiche anche marcate, tuttavia riteniamo abbiano dato un contributo significativo alla critica classista di questa società.