Batt comm 9

Argentina

In molte province argentine, tra cui quella di Buenos Aires, gli insegnanti sono in sciopero per chiedere aumenti dei salari erosi dalla crescente inflazione. Gli incrementi medi chiesti dai lavoratori si aggirano intorno al 20% e l’amministrazione è arrivata ad offre il 10%: questo da un idea della difficile situazione in cui si trova il Paese dopo la drammatica crisi di pochi anni fa. La lotta ha avuto inizio il 20 agosto quando migliaia di insegnanti, sotto 24 sigle sindacali, hanno sfilato nel centro di Cordoba per protestare contro la decisione dell’amministrazione locale di posticipare il pagamento delle pensioni superiori ai 5000 pesos. Il governo ha usato da subito la fermezza per reprimere le diverse manifestazioni che si sono susseguite nella città, la polizia è stata fatta intervenire più volte con il pretesto che gli scioperanti provocavano caos e minaccivano la pubblica sicurezza. Il 27 e il 28 agosto le proteste hanno investito il settore della scuola dove la lotta per il salario si fa ogni giorno più impellente. Anche in questo caso la reazione dell’amministrazione pubblica è stata molto dura, il sindaco di Buenos Aires Macri ha accusato gli insegnanti di avidità ed ha ammesso la mancanza di fondi pubblici...almeno quelli necessari a difendere i salari dall’inflazione.

My translation;

In many Argentinian provinces, including Bunos Aires, teachers are on strike, demanding salary increases due to growing inflation. The average increases required by workers are around 20%, and the authorities have offered 10%: that gives some idea of the harsh situation the country finds itself in following the dramatic crisis of a few years ago. The struggle began on 20th of August when thousands of teachers, under 24 union labels, marched in the centre of Cordoba to protest against the decision of the local authority to delay the payment of pensions above 5 000 pesos. The government quickly resorted to force to supress the various demonstrations that arose in the city, the police were called on to intervene several times under the pretext that the strikers were provoking chaos and were undermining public security. On the 27th and 28th of August the protests hit the school sector where the wage struggle has become ever more pressing. Here again the reaction of the public authorities has been very hard, the Mayor of Buenos Aires has accused the teachers of greed and has admitted the lack of public funds... at least those necessary to defend salaries from inflation.

Forum: 

Korea batt comm 9

Il 19 agosto i lavoratori della Hyundai sono scesi in sciopero in difesa dei loro salari. Più di 45.000 lavoratori hanno attuato scioperi a rotazione di quattro ore, si tratta della quinta azione di lotta negli ultimi due mesi e sta costando all’azienda più di 233 milioni di dollari di mancata produzione. L’obiettivo dei lavoratori è un aumento salariale del 9%, l’azienda non ha ancora ceduto alle richieste e gli scioperi non solo si stanno protraendo ma stano anche aumentano come livello di partecipazione.

On August 19 the employees of Hyundai went on strike in defence of their wages. More than 45,000 workers have implemented rolling strikes lasting four hours, this is the fifth action of the struggle in the last two months and is costing the company more than 233 million dollars in non-production. The goal of workers is a wage increase of 9%, the company has not yet yielded to the demands and strikes not only continue but also increase due to higher levels of participation.

KUWAIT

La polizia ha arrestato il 17 agosto scorso diversi lavoratori che stavano manifestando per ottenere un aumento salariale e delle migliori condizioni di lavoro. Si trattava di lavoratori immigrati di origine bengalese, quelli che costituiscono l’ossatura della classe lavoratrice del Kuwait, mai come nei paesi del golfo si è assistito a un fenomeno di importazione di manodopera a basso costo dai vicini paesi asiatici ad alto tasso di natalità. Questo a permesso di mantenere bassi i salari ma le manifestazioni si susseguono con sempre maggiore frequenza (l’ultima era stata repressa nel luglio scorso). Spesso i lavoratori immigrati e quindi facilmente ricattabili non vengono pagati per interi mesi. Il quotidiano Arab Times denuncia la presenza di ben 6000 lavoratori di due compagnie di puliziesono in sciopero er ottenere salari arretrati. Alcuni lavoratori espulsi dalle autorità del Kuwait dopo gli scioperi denunciano violenze e torture.

August 17th. Police arrested several workers who were demonstrating for wage increases and better working conditions. They were immigrant workers of Bengali origin, who constitute the backbone of the working class of Kuwait. Never before have the countries of the Gulf witnessed such importation of cheap labour from neighbouring Asian countries with high birth rate. This helped to maintain low wages but demonstrations occur with increasing frequency (the last was suppressed in July). Often, immigrant workers are easily blackmailed and are not paid for whole months. The daily Arab Times report that as many as 6000 employees of two cleaning companies are on strike to obtain wage arrears. Some workers expelled by the authorities of Kuwait after the strikes denounce violence and torture.

Brazil

Brasile

L’inflazione che attanaglia il paese riducendo costantemente il livello salariale sta portando alla reazione degli operai metalmeccanici in diverse aree de Paese. Il fenomeno inflativo ha subito negli ultimi mesi ed ora corre oltre il 6%. Gli operai delle aziende di auto, ben consci di quanto il settore si sia allargato e di quanto alti siano stati i profitti negli ultimi anni sono scesi in piazza per ottenere una reale stabilità salariale.

Gli operai delle linee di produzione della Nissan, della Renault e della Volkswagen nello stato del Paranà, nel Brasile meridionale sono in sciopero dal 29 agosto. L’agitazione coinvolge più d 9000 lavoratori ed è centrata su un aumento immediato dei salari dell’8,5% più un bonus di 800 reais che dovrebbero, almeno in parte, compensare la forte inflazione del Paese. Nello stesso stato i dipendenti dell’impianto Volvo (circa 2000) riceveranno un incremento di circa il 7% a Novembre e un una tantum di circa 620 euro. Lo sciopero ha già causato la mancata produzione di più di 6000 veicoli. Anche a San Paolo i lavoratori della General Motors, dell’Honda e della Toyota minacciano lo sciopero e chiedono un aumento salariale del 18%. E’ evidente come le tensioni crescano anche in quei paesi dove la delocalizzazione ha portato ad uno sviluppo industriale a volte importante ma sempre basato su salari talmente bassi da essere resi inaccettabili da un aumento dell’inflazione.

My translation

Brazil

The inflation gripping the country and constantly reducing wage levels is provoking a response from metal workers in different areas of the country. Inflation has risen in recent months and now runs over 6%. The workers of auto companies, well aware that the sector has been enlarged and how high profits have been in recent years, have taken to the streets to get real wage stability.

The workers of the production lines of Nissan, Renault and Volkswagen in the state of Parana in southern Brazil have been on strike since Aug. 29. The agitation involves more than 9 000 workers and is centred on an immediate increase in wages, 8, 5% ,plus a bonus of 800 reais that should at least partly offset the high inflation in the country. In the same state, Volvo employees (about 2000) will receive an increase of around 7% in November and a one-off bonus of about 620 euros. The strike has already caused the lost production of more than 6000 vehicles. In San Paolo employees of General Motors, Toyota and Honda also threaten to strike and are demanding a wage increase of 18%. It is obvious how tensions are also growing in those countries where relocation has led to a high rate of industrial development, but always based on wages so low as to be rendered unacceptable by an increase in inflation.