Cancelliamo il capitalismo!

Volantino distribuito agli studenti

Urla di gioia! È finita l’era di Berlusconi! Voci più o meno autorevoli inneggiano a Mario Monti come nuovo salvatore della Patria.

Ma, in realtà, questa gioia è motivata? Ha forse un senso, per noi studenti, figli di operai, impiegati, lavoratori, scandire a gran voce il nome di Monti?

L’esperienza politica italiana - e mondiale - degli ultimi anni ha visto alternarsi forze di “sinistra” e di destra, con sempre il medesimo risultato: taglio generale e brutale a tutto l’apparato dello Stato Sociale, ossia alle condizioni che lo Stato garantiva per far sopravvivere in maniera dignitosa e promettere un futuro rispettabile anche a chi non si chiama Barilla - per intenderci. Non appena il mercato - questa entità misteriosa e un po’ mistica - chiedeva, senza troppi indugi, lo Stato ha sempre messo noi, le classi meno abbienti, con il culo per terra. Non appena i padroni ricevevano un profitto più basso, nessuno si è fatto scrupolo di tagliare e/o privatizzare questo o quel servizio pubblico. È lampante che gli interventi dello stato favoriscono sempre e solo una parte della popolazione. Lo *Stato non è imparziale! Lo Stato è borghese*, è la complessa macchina burocratica creata su misura da una parte della popolazione per tutelare i propri interessi. E noi non siamo quella parte! Anzi, noi siamo quelli che sono sempre stati messi in ginocchio per fare in modo che questo circo continui a funzionare. Proprio questo governo ci insegna che non esiste alternanza di governo, centrosinistra e centrodestra sono la stessa cosa, in nome dell’unità nazionale hanno fatto il governo di “larghe vedute”, ma di vedute ce n’è una sola: quella borghese. E riempirsi la bocca di parole come “Italia” non ci riguarda affatto, noi siamo inseriti in una classe sociale, che lo si voglia o meno, e siamo nelle stesse condizioni dei nostri pari in ogni altro Stato. Forse non è la classe operaia tedesca a pagare la crisi dei borghesi tedeschi? Forse non è la classe operaia greca a pagare la crisi dei borghesi greci? E in Spagna? In Portogallo? E così via. Quindi liberiamoci degli inutili confini nazionali e iniziamo a pensare come umanità intera, umanità sfruttata da un manipolo di ricchi.

Mario Monti è il primo dei neo-liberisti, ossia appartiene alla corrente che è sempre stata in prima linea contro di noi, i primi che hanno sempre appoggiato i colpi che la nostra schiena ha sempre subito. E basterà attendere per rendersi conto che la differenza tra Berlusconi e post-Berlusconi è semplicemente che siamo meno ridicoli sul panorama internazionale, ma non per questo gli “sforzi” per far funzionare il “sistema Italia” non graveranno ancora una volta sulle nostre spalle.

Questo momento è la prova inconfutabile che l’economia - com’è stata intesa finora, ossia in modo borghese - non funziona, per quante pezze, per quanti rattoppi si possano fare, non può funzionare. Urge, è indispensabile che noi studenti, noi lavoratori, noi che ogni giorno siamo obbligati a sottostare a un sistema che ci opprime, che non ci beneficia in alcun modo, dobbiamo unirci e combattere questo stato di cose.

Dobbiamo avere il coraggio di opporci e di lavorare per un mondo diverso e migliore, che garantisca a tutti ciò di cui hanno bisogno. E questo novo mondo non può passare tra gli ingranaggi arrugginiti di uno stato obsoleto e fuori dal tempo, ma deve sorgere dalle sue macerie!

Internazionalismo! *Rivoluzione!*