Note sulla nostra attività

Incontri pubblici

I compagni di Parma e Bologna hanno partecipato all’incontro “Crisi e lotta di classe”, un’assemblea sotto forma di contraddittorio pubblico, tenutasi a Parma il 20 ottobre, che ha visto una buona affluenza di pubblico. Alla fine della stessa, è emersa la proposta di dare vita a un coordinamento-rete tra lavoratori che, al di là delle tessere o non tessere sindacali, dia pubblicità alle lotte o vertenze in corso nella provincia (di solito, tenute, dal sindacato, rigorosamente separate le une dalle altre e all'oscuro degli altri segmenti operai e di classe), al fine di metterle in collegamento, promuovere la solidarietà al di là delle barriere artificiali di categoria erette dal padronato con la complicità sindacali. Allo stesso tempo, si propone di indicare la necessità delle autorganizzazione del conflitto sul posto di lavoro (o dal basso o spontaneo che dir si voglia, cioè al di là delle sigle sindacali), quale strada maestra per cominciare, almeno, a contrastare l'offensiva padronale.

Il 3 dicembre i nostri compagni di Roma hanno tenuto un’assemblea pubblica sul tema: “Come si prepara il capitale alla guerra di classe?”, presentando anche un opuscolo informativo, molto ben documentato; potete richiederlo scrivendo al nostro indirizzo centrale.

Il 14 dicembre la sezione di Napoli ha organizzato un “Incontro aperto” per documentare l’attività svolta negli ultimi mesi. I compagni napoletani organizzeranno ogni mese questo tipo di riunione: senza tema prefissato, aperta a simpatizzanti, conoscenti e a chiunque abbia voglia di incontrarci. La data e l’orario della riunione pubblica mensile verranno comunicati volta per volta sul nostro sito web.

Intervento tra i lavoratori

Milano. Siamo stati al presidio, che dura ormai da due mesi, dei lavoratori del consorzio di cooperative Safra, che svolgono l'attività di movimentazione merci all'interno dei magazzini Esselunga di Pioltello. L’iniziativa di lotta è incominciata dopo uno sciopero proclamato dal Si Cobas. Il presidio organizzatosi successivamente ha assunto una forma assembleare e sono stati organizzati i picchetti. La situazione per certi versi è molto interessante. Bisogna però constatare che molto spesso in assemblea si discute poco, ovvero questa in alcuni casi è stata semplicemente un momento in cui i vari leader di sigle politiche organizzate (Rete antirazzista, CSOA Vittoria, Si Cobas) rendono partecipi i compagni presenti al presidio delle decisioni già prese, un aspetto questo per noi negativo. Sempre a Milano, invitati da alcuni compagni, abbiamo partecipato ad un incontro pubblico promosso dall’ “assemblea degli autoconvocati”.

Firenze. A fine novembre siamo stati all'assemblea pubblica dei lavoratori del consorzio Safra (Esselunga di Pioltello) tenutasi presso il CPA (“Centro popolare autogestito”). L'assemblea era stata organizzata essenzialmente per la raccolta fondi con lo scopo di finanziare la cassa di resistenza dei lavoratori in lotta. L'assemblea è stata aperta da tre relatori, di cui due erano militanti del sindacato Si Cobas ed il terzo era l'unico lavoratore immigrato del consorzio (ora delegato Si Cobas). La platea era composta da circa una trentina di persone, buona parte simpatizzanti-militanti del CPA. Interessante il racconto della lotta in corso quando è stata relazionata dal lavoratore immigrato prima citato.

Siamo intervenuti domandando ai relatori se avessero chiesto solidarietà ai lavoratori dell'Esselunga e a lavoratori di altri supermercati. I relatori Si Cobas hanno risposto dicendo di aver provato a mettersi in contatto con delegati sindacali Esselunga (in maggioranza CGIL) ma quest'ultimi non hanno aderito a nessuna forma di solidarietà verso i lavoratori Safra, aggiungendo inoltre che la cosa è complicata perché trattasi di altro settore, cioè commercio. A questo punto abbiamo sottolineato che se si vuole cercare una reale ricomposizione di classe non ci si deve rivolgere ad altre sigle sindacali ma stimolare l'unità dei lavoratori nella lotta, la quale va fatta superando qualsiasi sigla sindacale.

Torino. Abbiamo organizzato a fine novembre un incontro che ha visto la partecipazione di alcuni operai della Fiat Mirafiori, oltre che nostri compagni di Milano e Bologna. La riunione ha toccato i seguenti temi: progressivo peggioramento delle condizioni operaie e di tutti i salariati negli ultimi 30 anni, grazie all'opera di smantellamento delle “garanzie sociali” e alla riorganizzazione del mercato del lavoro, il tutto portato avanti da governi di ogni colore con la collaborazione sindacale; riduzione degli “spazi di mediazione”, la necessità di lottare, ovviamente, per la difesa degli interessi immediati, ma con la consapevolezza che il soddisfacimento dei nostri bisogni sarà sempre più difficile in questa società, in molti casi impossibile; la necessità quindi di lavorare per una prospettiva comunista che metta in discussione le fondamenta stesse del capitalismo.

Bolzano. Il 15 dicembre c'è stato il presidio degli operai della Memc di Sinigo davanti ai cancelli della fabbrica. Presenti almeno un centinaio di operai; hanno parlato in particolare le RSU e i capetti locali dei sindacati. Siamo intervenuti per portare solidarietà ai lavoratori e abbiamo disturbino il volantino “Incompatibili”, riscuotendo un certo interesse da parte degli operai che non avevano mai visto presentarsi contenuti come i nostri. Terminati gli interventi dei sindacati, siamo riusciti a dire la nostra al megafono, portando solidarietà alla lotta operaia, invitando i lavoratori ad organizzarsi fuori dal sindacato e contro le compatibilità aziendali.

Bologna. Come ormai accade da tempo, i compagni bolognesi cercano di intervenire tra le situazioni più calde del territorio, in sostegno delle possibili lotte. In questo periodo in particolare hanno cercato di sostenere gli operai della Bonfiglioli, dove si rischia la chiusura della fabbrica. I compagni inoltre hanno cercato di dare il loro sostegno all’operaio licenziato in ottobre, per motivi politici, alla Fiat Cnh di Modena (volantino di solidarietà sul nostro sito web).

Napoli. I compagni hanno portato la loro solidarietà agli autoferrotranvieri che più volte hanno dato vita, a fine ottobre e durante il mese di novembre, a scioperi “selvaggi” per protestare contro il ritardo dei pagamenti degli stipendi e l’incertezza per il loro futuro lavorativo; sul sito web il volantini di solidarietà distribuito trai lavoratori e sul territorio.

Lavoratori treni notte. Siamo intervenuti per portare solidarietà e sostegno ai lavoratori, nelle diverse città dove siamo presenti, in particolare siamo stati tra i lavoratori di Napoli, Roma, Firenze, Milano.

Siamo intervenuti inoltre alle manifestazioni sindacali organizzate il 12 dicembre con il volantino “Incompatibili” che potete leggere sul sito web.

Solidarietà ai proletari immigrati. Abbiamo partecipato alle varie manifestazioni susseguitesi dopo l’uccisione degli immigrati senegalesi a Firenze. Siamo intervenuti anche al presidio tenutosi in piazza Dalmazia il 14 dicembre, luogo dell’uccisione. C’erano circa 1000 persone, buona parte giovani, poca presenza d'immigrati, compresa la comunità senegalese, anche perché quest'ultima era stata coinvolta nella sessione straordinaria del consiglio comunale. L'umore della piazza era meno soporifero del solito, evidentemente l'onda semplicemente emotiva era ancora forte. Abbiamo distribuito i nostri volantini (in italiano, francese ed inglese); potete leggere il testo sul nostro sito web, volantino distribuito anche sul territorio in altre occasioni. Ci sono stati alcuni interventi a megafono aperto, buona parte dei relatori, hanno parlato di puro e semplice razzismo e antifascismo e “diritti di cittadinanza” per gli immigrati, qualcuno invece sottolineava la falsa solidarietà delle istituzioni locali e nazionali, colpevoli d'attuare politiche anti-immigrati. Alla fine del presidio, si è presentato il rappresentate del comunità senegalese, dopo essere stato al consiglio comunale, seguito da giornalisti e telecamere. Sostanza del suo intervento: alla manifestazione del sabato successivo non ci dovevano essere intemperanze, una manifestazione silenziosa ecc. Insomma, era stato bene “addestrato” dalle istituzioni per calmare la “piazza”.

NZ

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.