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Home ›Come si truffano i pensionati
La valanga di chiacchiere sulla previdenza si è presentata come un dibattito dove la menzogna è stata l’unica “trasparenza” presente. Nonostante qualcuno ammetta che la maggior parte delle pensioni sia oggi ad “un livello minimo di decenza”, il ritornello più in voga è: la categoria dei pensionati è “troppo tutelata”.
Ma ecco alcuni dati aggiornati forniti dal Bilancio preventivo 2007 dell’Inps (Tomo 1, pag. 89) al quale lo Stato trasferirà 72,3 miliardi di euro, tutti per pagare “oneri non previdenziali” che l’Inps stesso gestisce dal 1988: 2,5 miliardi per la Cassa integrazione; 2,7 per sostegno alle famiglie; 13,5 per assegni e indennità agli invalidi civili; 12,7 per sgravi degli oneri sociali e altre agevolazioni. Il Fondo pensioni lavoratori in realtà avrà nel 2007 un avanzo di esercizio di quasi 3,5 mld (pag. 219) tra entrate in contributi e uscite per sole pensioni. L’attivo si trasforma poi in un passivo di 2,9 mld poiché l’Inps si è fatto carico di ex-Fondi in perdita (trasporti, elettrici, telefoni e - addirittura - l’ex-Fondo dirigenti di azienda in rosso per 2,8 mld) che hanno un passivo di 6,3 mld. (Questi Fondi riguardano poche centinaia di migliaia di pensionati che ancora dipendono da essi.) Dopo di che ci raccontano che le pensioni sono un pericolo per il Paese (troppo alto il rapporto pensioni/Pil) e che l’Inps non potrà presto farvi fronte! Anziché denunciare la turlupinatura di conti fasulli e buttare in faccia a lor signori la legge n. 67 del 1988 che dava per scontata la separazione della gestione assistenziale dalla previdenza, il presidente dell’Inps ci viene a dire che “il tema separazione assistenza e previdenza ha ormai maturato una lunga stagionatura”...
Ecco allora che dopo il lavoro usa e getta si passa alle pensioni fai da te, secondo la spietata logica del capitale e a rimorchio di soluzioni finanziarie che non possono fare altro che seguire e complicare la crisi che attanaglia il capitalismo. Si accendono le luci sui fondi pensione integrativi, contrattuali e di categoria, scatenando gli appetiti del mondo della finanza attorno alla gestione di almeno il 40% della ricchezza previdenziale. Dietro le quinte, l’operazione (legale o brigantesca secondo i punti di vista) ridurrà le attuali pensioni pubbliche ad una base... decorosamente di fame!
Beffando anche i giovani proletari, disoccupati o con lavori temporanei dai salari difficilmente “capitalizzabili” in pensioni integrative. Ci vorrebbe quella “cultura previdenziale” che non fa difetto a parlamentari, senatori, presidenti di Regione, i quali - da bravi servitori dello Stato - beneficiano sia della pensione per l’attività svolta precedentemente (grazie ai contributi figurativi concessi dalla Corte Costituzionale) sia di quella per la loro ultima carica. Oggi basta sedere in Parlamento o in Senato un periodo di 2 anni e sei mesi per godere di un vitalizio che supera i limiti di ogni... “indecenza”: 3mila euro mensili.
Quello dei Fondi Pensione rappresenta lo specchietto per allodole - se ancora se ne vedranno volare - per far nascere in Italia “un investitore di lungo termine in grado di fornire alle imprese un supporto finanziario lungimirante”. Anche l’Inps potrebbe trasformarsi in un Ente assicuratore, raccogliendo risorse private e quote del Tfr.
Prima dell’esplosione della bolla speculativa dei mutui subprime e della crisi in Borsa, con il decollo della previdenza integrativa e con i Tfr “liberalizzati” gli operatori di Piazza Affari si preparavano a vendere montagne di azioni. Un ottimismo spropositato, viste le preferenze degli investitori dettate dalla dominante e folle convinzione che il denaro possa miracolosamente moltiplicarsi con i più alti tassi di interesse promessi da strumenti finanziari di alta speculazione (e rischio), che si aggirano in un “mercato feticcio” in cui si svolge un colossale gioco d’azzardo pronto a travolgere tutto e tutti. E dalla sera alla mattina, i misteriosi “pacchetti” di prodotti fittizi e... mostruosi hanno rivelato la loro devastante potenzialità finanziaria: quanti di essi siano presenti anche nei fondi pensione nessuno lo sa con precisione, ma in tutto il mondo (e di certo pure in Italia) si parla di cifre da collasso cardiaco che rischiano di azzerare anche le aspettative previdenziali.
Sul ponte del Titanic si canta e si balla, aspettando il domani...
dcBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #9
Settembre 2007
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