In memoria di Mauro

Pubblichiamo una lettera della compagna Franca

Cari compagni,

so che in apertura dei lavori dell'AGA vi sarà uno spazio per ricordare Mauro, il compagno e l'uomo; vi mando questi miei pensieri per arricchire il profilo che sicuramente i compagni ne daranno di militante comunista a tutto tondo.

Mauro era naturalmente un comunista: la sua vita vissuta, la sua sensibilità, la sua spontanea reazione ai fatti della vita erano l'espressione del suo bisogno di giustizia di classe, dell'insofferenza per tutte le forme di potere economico, politico, culturale della borghesia e nello stesso tempo era osservatore attento, non dogmatico, riflettendo in ciò quello che è sicuramente il miglior pregio della nostra organizzazione.

Mauro era anche un uomo vitalissimo, curioso di tutte le novità e attento a seguire le notizie della ricerca nel campo delle scienze e della tecnologia.

La sua presenza fisica era sempre fragorosa anche quando stava per ore davanti al computer in solitario isolamento.

Era quasi immune dalle sindromi depressive che ci affliggono a seguito di delusioni, risaliva sempre velocemente la china e ciò faceva di lui una persona giovane.

Anche nella malattia è stato così: ha continuato a provare e sopportare le varie terapie, pur con lo scetticismo della ragione, sempre con la speranza della ricerca della soluzione. Questo suo spontaneo modo di essere gli ha permesso di affrontare prove pesanti e fisicamente inabilitanti. Non si è mai lamentato, ha solo affidato al sarcasmo la sua opinione sulla medicina non-scienza ma sperimentalismo.

Accoglieva i medici non da paziente petulante ma da individuo permanentemente desideroso di conoscere le scelte e gli effetti delle varie terapie in generale e sul suo corpo in particolare.

Aveva una innata capacità di sdrammatizzare i problemi perché li sapeva scomporre in parti che poi ricomponeva in tentativi di soluzione;...omissis...

Viaggiare era per lui un modo naturale e completo di esistere mentre per me era l'anticamera della morte, litigavamo sempre durante la gestazione dei viaggi e alla loro vigilia; alla fine,..omissis...

si partiva, dimenticando indietro quasi tutto e non programmando quasi niente nella scansione delle tappe e qui stava il fascino dell'incontro verso l'inaspettato che piaceva a entrambi. Nel viaggio c'era sempre l'obiettivo della visita a un compagno, la ricerca di una libreria per il nostro materiale politico e il godimento delle bellezze artistiche e paesaggistiche.

Amava tantissimo i compagni, soprattutto i giovani e tutti quelli nuovi che potevano affacciarsi alla nostra organizzazione, la sua grande preoccupazione era il rischio di perdere il contatto con i nuovi simpatizzanti.

Molti hanno scritto che Mauro è stato un esempio, mi piacerebbe che esso venisse veramente seguito nella speranza che il vuoto politico da lui lasciato risulti meno grande. Il vuoto affettivo purtroppo non è colmabile e possiamo solo imparare ad accettarlo.

Compagni, vi ringrazio tutti.

Franca, Milano 6 maggio 2005

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.