Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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Uh? Avevo scritto l’ultimo
Uh?
Avevo scritto l'ultimo periodo tra parentesi ed è uscito in grassetto ...
-_-
*cioè, in corsivo.
Io credo che il Che sia stato
Io credo che il Che sia stato un rivoluzionario romantico, con tutti gli elementi positivi e negativi che questo aggettivo comporta.
Il lato negativo del suo romanticismo fu il volontarismo, ossia l'idea che fosse possibile cambiare le cose solo grazie alla risolutezza di un pugno di uomini coraggiosi, senza tenere conto fino in fondo delle condizioni oggettive in cui operava e, in particolare, della necessità di saldare la lotta dei contadini poveri a quella del proletariato urbano, rimasto pressoché immobile di fronte alle sue imprese. Vedi in particolare i fatti di Bolivia.
Anche il suo internazionalismo era romantico, nel senso che il Che riteneva di dover portare la rivoluzione ovunque perché "era giusto farlo", e non perché consapevole del fatto che il socialismo in un solo paese non può esistere. Pensava, ad esempio, che a Cuba si stesse davvero costruendo il socialismo e non il capitalismo di stato. Non deve quindi sorprendere che il Che non portò mai avanti una critica radicale e profonda ai regimi stalinisti, fermandosi in superficie, all'eccessiva burocratizzazione.
Ma il Che non era un teorico, era un guerrigliero. E qui sta, secondo me, il lato positivo del suo romanticismo, nel senso che per difendere gli sfruttati era disposto a tutto, a combattere fino alla morte nella lotta contro i regimi capitalisti, a rinunciare a qualsiasi privilegio derivatogli dal suo ruolo, a mollare il posto d'onore che aveva per rituffarsi nella selva accanto agli oppressi in armi. E così ha fatto.
E non è poco.
Benissimo
Benissimo
Sottoscrivo pienamente quanto scritto dal compagno Gek.
Un'immagine capitalista.
Un'immagine capitalista.
SE voleva difendere gli sfruttati perchè si è asservito al capitalismo di stato e al comunismo dittatoriale? Non risulta che abbia mai creduto che a Cuba stesse nascendo il socialismo,mai stato con gli oppressi.Oggi come ieri solo l'immagine per una maglietta per una schiera di personaggi che non hanno mai saltato il pranzo una volta che non farebbero mai l'operaio,con genitori sempre pronti e stipendi a seguito.Paradossalmente è proprio la sua immagine il capitalismo stesso;quando Castro anni fa faceva ancora qualche comizio con la faccia del Che,Castro talmente ricco (1 miliardo di dollari) più dei reali.
Cosa c’entrano quelli che si
Cosa c'entrano quelli che si mettono la maglia del Che a sproposito con Che Guevara stesso? Giudico una persona da quelli che si mettono la maglia con la sua faccia o per quello che ha fatto?
Risulta eccome che pensasse di realizzare il socialismo a Cuba, e questo fu uno dei suoi errori, confondendo il capitalismo di stato con la realizzazione del socialismo.
I compagni non sbagliano? Da che pianeta vengono?
Non mi pare che Fidel Castro e il Che siano esattamente la stessa persona. Castro è ancora seduto sul suo trono di dittatore, il Che è morto tanti anni fa combattendo a fianco dei contadini poveri boliviani. Non è esattamente la stessa cosa.
Consiglio a tutti di leggere
Consiglio a tutti di leggere gli scritti del CHE...danno la reale misura e lo spessore umano di questo starordinario personaggio...è normale che da ogni parte si stia tentando di distruggerne l'immagine , facendone un personaggio da fumetto, fuori dal tempo....anche da morto Ernesto Guevara continua a fare paura a tutti quelli che vivono solo per i propri interessi...quello che CHE Guevara ha scritto, in certi punti, ha lo stesso valore del Vangelo di Gesù :))
Il contributo del Vangelo
Il contributo del Vangelo alla lotta di classe non è il massimo... al di là dei suoi limiti teorici, credo che il Che abbia fatto di meglio
…è vero, nel vangelo è
...è vero, nel vangelo è scritto...voi farete cose più grandi!!..........però prima di parlare...leggitelo il vangelo :))
Sei sicuro che io non l’abbia
Sei sicuro che io non l'abbia letto? Prima di parlare, informati.
dal tuo commento è più che
dal tuo commento è più che evidente che non l'hai mai letto...o se l'hai letto....non l'hai compreso...
.....sei in buona compagnia, anche gli uomini del tempo di Gesù non l'hanno capito...
.........direi che è difficile per tutti capirlo.........se non rivoluzioniamo noi stessi ogni momento :))
Ti sbagli, fratello in
Ti sbagli, fratello in Cristo, del Vangelo ho letto diversi brani. La mia militanza è iniziata a 15 anni nella Comunità di S. Egidio, andavamo nei quartieri di periferia a fare doposcuola ai bambini delle famiglie più povere. Dopo circa un anno e mezzo li ho lasciati perché volevo fare anche la rivoluzione proletaria e loro no. E così ancora oggi, a vent'anni di distanza.
Non ho compreso il Vangelo? Può darsi. Tu invece? Hai compreso bene sia il cristianesimo che il marxismo? Me ne compiaccio. Sui libri hai imparato anche la presunzione o quello è un dono dello Spirito Santo?
Amen.
Isaia 58:6 Il digiuno che io
Isaia 58:6Il digiuno che io gradisco non è forse questo:
che si spezzino le catene della malvagità,
che si sciolgano i legami del giogo,
che si lascino liberi gli oppressi
e che si spezzi ogni tipo di giogo?
...mi sa che Isaia è nato un po' prima di Marx :))
Rispose Gesù: «Il mio regno
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». (Giovanni, 18,36)
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio (tutti i Vangeli sinottici)
Noi invece, zeloti impenitenti e irriducibili nemici di Cesare, vorremmo fare il comunismo qui, senza aspettare di andare in paradiso.
Il fatto è che la storia-leggenda del ribelle Gesù, che infervorò i cuori di tanti giudei e di tanti schiavi e che poteva diventare una formidabile arma ideologica contro l'impero romano, venne presto disinnescata dai padri della Chiesa i quali, giocando su alcune ambiguità già contenute in quella tradizione, misero insieme Vecchio e Nuovo Testamento (antitetici quasi in tutto), tolsero ai Vangeli gli elementi più eversivi e trasformarono la Bibbia in un ottimo strumento di dominio nei secoli a venire.
Anche Stalin e Mao hanno provato a snaturare la teoria di Marx e Lenin per giustificare le proprie dittature, ma, per nostra fortuna, Marx e Lenin hanno messo nero su bianco ciò che pensavano e la loro azione è storicamente documentata.
«Non crediate che io sia
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. Mt 5, 17-19
che cerchi? il potere...o la libertà?
se cerchi il potere, il tuo discorso si fa chiarissimo
se cerchi la libertà...de che stamo a parlà?
Nn ho letto granché i
Nn ho letto granché i vangeli di recente pero' 2 considerazioni:
- il cristianesimo e' stato la religione che esprimeva in chiave ideologica le aspirazioni degli oppressi dello schiavismo romano x cui e' naturale abbia anche una carica formalmente rivoluzionaria ed eversiva...da molti secoli pero oramai e' strumento di dominio ideologico e pratico al servizio della classe dominante, con velleità sempre risorgenti in Vaticano di giocare anche in proprio di tanto in tanto.
Questi mi sembrano dati incontestabili...
Noi comunisti nn rinunciamo affatto alla conquista del potere...sarebbe troppo 1 favore x la classe dominante :)
Saluti
strano davvero, si inizia
strano davvero, si inizia parlando di un medico argentino e si finisce commentando il vangelo. Anni addietro scrissi addirittura un libro sul CHE che non essendo io Fabio Volo non vedrà mai le stampe. anni di ricerca su tutte le fonti compresi gli scritti del CHE. Guevara fu figlio del suo tempo, nel bene e nel male. Per il resto concordo con No Nick
vasco, perchè non cerchi di
vasco, perchè non cerchi di pubblicare il libro? ci sono tante piccole case editrici che penso sarebbero disponibili
Ciao Raes, fa piacere
Ciao Raes, fa piacere ritrovare un vecchio amico. Da bravo comunista non credo ai miracoli nè alla manna che piove dal cielo
Il primo vero rivoluzionario
Il primo vero rivoluzionario fu proprio Gesù e questo è quanto basta visto che poi le religioni sono servite solamente per strumentalizzare le masse.
Successivamente ce ne furono, per fortuna, altri, ed uno tra questi è stato il grande Ernesto Guevara de la Serna che con il suo carisma, e la sua ostinata ricerca della libertà latino-americana a trascinato molti popoli verso la lotta all'imperialismo nord-americano e non solo.
Effettivamente i temi religiosi sin dai tempi dell'impero romano in Israele, dove nacquero cristianesimo ed ebraismo, portarono solamente guerre inutili e disappunti come quello che avete dimostrato qui in questo forum.
Quindi cari compagni, lasciamo da parte le religioni e focalizziamoci su un punto comune, la lotta ad all'imperialismo!, che continua a sottomettere Paesi meno forti in nome di una democrazia che non esiste.
La Libia è l'ultimo eclatante esempio, dove mass-media e governi dei paesi occidentali appoggiano il volere e le decisioni del potere imperialista nord-americano, omettendo che non si sono realmente viste lotte di piazza contro il governo di Gheddafi, e che i "ribelli" come li chiamano loro non sono altro che agenti addrestrati dalla CIA per fomentare un piccola parte del popolo libico e dare modo al mondo di credere che tutto il paese libico volesse la liberazione. Questo modo di fare è lo stesso adottato in Iraq e in Afganistan dove come tutti sappiamo, tutto quello che è stato distrutto è rimasto tale, scuole, ospedali, strade ed intere città in nome dell'oro nero.
Questa volta in Libia, la guerra di conquista è in nome dell'oro giallo, per far fronte alle richieste venezuelane ma non voglio dilungarmi oltre....
Perdonatemi ma se qualcosa di quello che ho scritto non vi piace, non leggetelo due volte!
Hasta Siempre!
Darìo
In Libia gli USA centrano
In Libia gli USA centrano piuttosto poco, per loro è un problema da terza fascia. I "ribelli" non sono altro che una parte della borghesia libica, da decenni sottoposta al predominio di un altra banda borghese capitanata da Gheddafi. Egli stesso non solo un burattino magari arricchito, ma un esponente borghese di spicco. La Francia si è inserita nella lotta trascinandosi dietro due soci più recalcitranti e meno interessati, Regno Unito e USA. L'Italia ha nicchiato sperando che GFheddafi se la cavasse, ma con l'intervento francese ha dovuto replicare per difendere le posizioni di ENI e soci. Oggi a Parigi Italia e Francia litigano per pezzi di Libia, da bravi avvoltoi. Proletariato solo carne da macello, la guerra non cambierà niente. E' un retaggio stalinista, propaganda del PCI, vedere la Cia dietro ogni starnuto!
Non credo che in Libia non
Non credo che in Libia non c'entrino gli USA. Anche perchè dietro ogni conquista c'è sempre qualcuno che comanda e quel qualcuno in un modo o nell'altro si è sempre dimostrato essere il paese più imperialista di questa terra: gli USA!
Ripeto che gli Inglesi devono risarcire tonnellate di oro al Venezuela e questo oro purtroppo non c'è più perchè è stato speso dagli Stati Inglesi e Americani. Ora Gli inglesi con l'appoggio europeo (vedi necessità di approvvigionamento Francese e Italiano) e con quello USA senza il quale non si va da nessuna parte, hanno invaso la Libia in nome della libertà e della democrazia, come sempre! ;)
Dario parla del primo vero
Dario parla del primo vero rivoluzionario. Spartaco, a confrontare date, lo precedette e, secondo me, nella maniera più giusta.
Il primo vero rivoluzionario fu il primo sconosciuto oppresso che rifiutò la rassegnazione e che pensò ad una società di uomini liberi.
Ma voglio proporvene un altro di grandi rivoluzionari: Zumbi.
Nell'8oo in Brasile sorse uno stato più grande del Portogallo, il Kilombo das Palmeiras, fatto da schiavi evasi dalle piantagioni e che durò 65 anni. Fondarono 22 città e per distruggere il Kilombo si formò una coalizione internazionale: portoghesi, tedeschi, olandesi, inglesi, francesi, spagnoli ed altri, un'armata imponente che sterminò tutti gli abitanti del Kilombo. Resistettero tre anni, sotto il comando di Zumbi il quale aveva rifiutato la libertà solo per gli abitanti del Kilombo e disse al Bandeirante di Recife (comandante militare) che la lotta sarebbe continuata finchè ci fosse stato un solo schiavo nel Brasile. Il Kilombo fu il terzo stao indipendente delle americhe ed il giorno della morte di Zumbi è celebrato come quella della dignità dei neri. Il regime sociale del Kilombo era egualitario e solidale, non c'erano proprietà private della terra.
Grazie per l’intervento. Non
Grazie per l'intervento. Non conoscevo la storia di Zumbi, sembra molto interessante. L'aspirazione all'eguaglianza è in effetti antica come l'umanità.
ciao, grazie del contributo
ciao,
grazie del contributo - anch'io in effetti nn ne avevo mai sentito parlare...eccetto forse brevi cenni in "schiave ribelli" di jacopo fo :)
se hai dei testi di riferimento da proporre, no problem !
ciao,
Trovate quanche informazione
Trovate quanche informazione sul Web poi magari posso aggiungervi qualcosa, i testi sono in lingua portoghese e qui non si trovano. In effetti i primi tre stai indipendenti delle Americhe furono gli Usa, Haiti (un'altra republica di schiavi evasi che ruppero ben bene le ossa a diversi poderosi eserciti colonialisti) ed il Kilombo dal Palmairas.
La storia è uno strumento ideologico e nascondere la storia dell'800 dell'America latina ha significato nascondere grandissime esperienze umane.
Ciò che voglio sottolinearvi e che gli abitanti del Kilombo pensavano che la libertà fosse incompatibile con la proprietà della terra: era una società, potremmo dire, a "comunismo primitivo". La Chiesa allora si macchiò di un delitto al livello dei nazisti: usò il fatto che gli schiavi liberi avevano ripristinato la loro cultura originaria, il culto degli orixas, il Candomblé, una forma religiosa pacifica e benevola, per benedire il massacro di decine e decine di migliaia di esseri umani. L'arcivescovo di Recife dette l'assoluzione preventiva all'esercito dei colonialisti per tutti i massacri e le efferatezze che avrebbero commesso. Un delitto immane che è ben vivo nella memoria popolare, fino al punto che un famoso cantante, Caetano Veloso, ne parla nel testo di "Sampa". Un grande artista, Jorge Ben Jor compose e cantò, qualche decennio fa, un samba dedicato a Zumbi molto popolare a Bahia.(li trovate anche su You Tube). Ciao.