November 2024
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Glasgow Bookfair
RED AND BLACK CLYDESIDE BOOKFAIR
The CWO will have a stall at the Red and Black Clydeside Bookfair, there will also be an NBWCW meeting.
When: Saturday, 7 December 2024
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BELFAST RADICAL BOOKFAIR
The CWO will have a stall at the Belfast Radical Bookfair.
When: Saturday, 30 November 2024
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IWG Meetings
IWG MEETINGS
The IWG will be holding regular in-person meetings where sympathizers are encouraged to come and get in contact.
New York: Last Saturdays of the month 3:30pm at Peculier Pub (145 Beecker St)
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Recent publications
Aurora is the broadsheet of the ICT for the interventions amongst the working class. It is published and distributed in several countries and languages. So far it has been distributed in UK, France, Italy, Canada, USA, Colombia.
November 2024
- Editorial
- Indigenous Radicalism Pursues Reconciliation with Capital
- Sahel : Locus of Imperialism in Africa?
- Return of Inflation: A Review
- Populism, Trumpism, and Democracy - How About Communism?
- Capitalism's Environmental Destruction & Imperialism
1919 is the journal of the two North American affiliates of the ICT, Klasbatalo and Internationalist Workers' Group.
September 2024
Mutiny is the bulletin of Klasbatalo. Mutinerie est le bulletin de Klasbatalo.
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Written by Jock Dominie. £12, 276pp.
The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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L’accordo di Pomigliano
L'accordo di Pomigliano "detta la linea" a tutto il padronato italiano, è un accordo infame, che va al di là dei soliti accordi bidone firmati da quei farabutti dei sindacati, perché impone un ritorno alle condizioni "ottocentesche" o che esistono nel settore diffusissimo del nero: il padrone può fare praticamente quello che vuole e licenziarti seduta stante, senza tanti "lacci e lacciuoli", per quanto esili siano.
L'articolo specifico su Pomigliano verrà presto pubblicato sulla homepage.
la lettera degli operai
la lettera degli operai polacchi mi pare molto + che significativa.
l'unico modo per provare ad opporsi senza essere sconfitti in partenza consiste nella mobilitazione unitaria tra i lavoratori, anche a livello internazionale che è poi il livello su cui si pone la stessa fiat.
rigettando al mittente quella boiata democraticista del referendum sull'accordo: che scelta ci può essere quando il ricatto è tra perdere il lavoro o tenersene uno di merda ?
lorsignori vogliono degli schiavi rassegnati ( a pomigliano come a termini imerese, in polonia come in serbia o brasile ) - avranno invece una rivolta ??
Sarebbe l'ora !
altra cosa: la fiat pare
altra cosa:
la fiat pare prepari una marcia a sostegno del referendum usando galoppini ed lavoratori + ricattabili o paurosi - vedi link
nessun sindacato x ora manco ha dichiarato 1 sciopero nazionale di categoria a sostegno della vertenza, che segnerà di sicuro uno spartiacque x tutti i metalmeccanici nn solo a pomigliano - nè un corteo il giorno del referendum o cose simili.
Nè tantomeno, x quanto ne sappiamo al momento, sta provando a stringere rapporti coi lavoratori polacchi estensori della lettera x provare ad organizzare qualche iniziativa di lotta a livello internazionale.
Mah, senza parole !!
mi pare un'ulteriore conferma del fatto che Sindacato e Lotta di classe sono 2 cose ben differenti e distinte...e che i lavoratori sono "costretti" ad autorganizzarsi le lotte se vogliono provare a difendere i loro interessi immediati.
saluti
ancora: mi pare significativo
ancora: mi pare significativo il fatto che Fiat ci tenga così tanto al consenso. Forse ha ben compreso che la profondità della crisi è tale che "nn basta" imporre la propria volontà ( quella del profitto, cioè ) come sempre in passato ma "serve" anche il "consenso" degli schiavi, senza il quale la fabbrica nn può funzionare alle nuove regole, che devono esser convinti cioè che nn c'è alternativa... questo mi sembra il senso del referendum cioè nn basta addomesticare il proletariato con la violenza del ricatto, serve anche il suo consenso (estorto ovviamente) per capire quanto profondo è il proprio grado di dominio di classe. la democrazia si dimostra il miglior involucro del capitalismo nn a caso. saluti
Un testo interessante
Un testo interessante sull'argomento:
roma.indymedia.org/node/22298
Saluti
mi sembrano assai
mi sembrano assai condivisibili nella sostanza le riflessioni del compagno del link sopra...
avevo letto considerazioni simili anche sulla newsletter di n+1...
resta il fatto che pochi, credo, avrebbero scommesso in anticipo sul 50% circa di "NO" operai all'accordo.
x noi rivoluzionari l'orizzonte è quello di far trascrescere le lotte sul terreno politico, del potere - far spostare su tale terreno minoranze anche piccole di lavoratori e quindi ci interroghiamo su come ciò possa avvenire ( cosa che nell'intervento mi sembra manchi )
saluti
riporto la seguente e
riporto la seguente e recente lettera degli operai polacchi.... Lavorare con lentezza *Dagli operai polacchi della Fiat di Tychy, una lettera di solidarietà ai licenziati Fiat*
Colleghi di Fiat Italia, noi ammiriamo enormemente la vostra lotta contro gli attacchi alle vostre condizioni di lavoro e i vostri diritti fondamentali. Il licenziamento di Pino Capozzi mostra la vera natura dell'azienda per cui lavoriamo. E' un attacco al diritto basilare dei lavoratori di poter protestare e dissentire con le scelte della dirigenza. Stiamo assistendo alla crescita di un nuovo totalitarismo - quello che viene chiamato "Corporate Power". Nei luoghi in cui i lavoratori sono troppo deboli per resistere esso si configura come un vero e proprio sistema di terrore. Disgraziatamente i sindacati qui a Tychy hanno deciso che noi dobbiamo starcene tranquilli, da bravi servi, e pregare Fiat di non toglierci il lavoro. Ma alcuni di noi domani lavoreranno molto, molto lentamente. Sarà un piccolo segno di solidarietà verso di voi. Tychy (Polonia), 15 luglio 2010
ma ai giornali italiani dei
ma ai giornali italiani dei polacchi non importa nulla per loro conta solo il privilegio italiano