November 2024
Settarismo ed involuzione politica
Cari Compagni,
un recente e deprecabile esperienza di discussione con la CCI mi ha portato a considerare la effettiva utilità di sedicenti formazioni politiche che vanno sempre più assumendo forme e costumi religiosi, nelle pratiche, nei metodi e nel contenuto politico.
E' pur vero che forme di procedure processuali religiose, tipiche dei domenicani, si sono presentate macroscopicamente con lo stalinismo nella gestione dei processi politici, ma si trattava di grandi eventi. Ora, se una formazione sedicente comunista come la CCI assume costumi di questo tipo, possiamo ancora riconoscerla come appartenente al campo proletario e non piuttosto a quella "ala sinistra del cristianesimo" di cui parlava Croce?
In positivo, come discute, in sè e nella classe, un organismo politico comunista?
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The Russian Revolution remains a landmark event in history. For the bourgeois historians, the October Revolution is thought to be a tragedy that set back the achievements of the “democratic” February Revolution, and allowed the Bolsheviks to wreak havoc on their citizens and the world. For the Stalinists, the events of 1917 paved the way for the birth of the USSR, which they point to as a prototypical example of “socialism in one country”. In reality, the February and October Revolutions were both part of the same proletarian revolution.
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Ciao Bogdanov, come saprai
Ciao Bogdanov,
come saprai con la CCI abbiamo discusso per anni, decenni, purtroppo con scarsi risultati. Io sono d'accordo con te, che ci sia un problema di dogmatismo, o meglio di metodo idealista, cioè non scientifico e materialista. E' una delle critiche principali che abbiamo sempre rivolto alla CCI. Questo è noto. Però non mi sembra qui il caso di aprire una discussione sulla CCI. Penso che il confronto sia opportuno ma in maniera organizzata, in conferenze o con il confronto di tesi, quando se ne presenti la possibilità. Ora come ora, non ci sono segnali nuovi e positivi...
Più interessante la questione di "come discute un organismo comunista". Il primo concetto che mi viene in mente è senz'altro quello del "centralismo democratico". E questo si pone direttamente in contrasto con il "centralismo organico" da un lato, cioè dispotismo interno, e della federazione o rete dall'altro, con collegamenti laschi e solo orizzontali.
Infatti da un lato un certo livello di centralizzazione è necessario, perchè il programma deve essere chiaro e condiviso, anche se deve comunque essere continuamente vagliato ed arricchito sulla base delle esperienze della classe e delle sue avanguardie.
Dall'altro, un'organizzazione di quadri militanti mal si concilia con il concetto di "organismo" in cui solo una parte dei compagni (il "cervello" dell'organismo) sia abilitata ad elaboarare le posizioni politiche e prendere le decisioni, calandole dall'alto.
Noi pensiamo invece che il partito debba consistere nell’organizzazione dei membri politicamente più avanzati della classe lavoratrice e di coloro i quali si identificano con tale classe. Il suo compito principale è quello di costituire un’avanguardia politica e teorica; questo tipo di avanguardia è completamente diversa da quelle rappresentate dai partiti borghesi. Invece di richiedere obbedienza incondizionata (tanto in cabina elettorale, quanto nell’accettare il dogma puramente organizzativo di una “cricca di potere”) essa richiede ai suoi membri di sviluppare attivamente la comprensione del programma comunista nella parte più ampia possibile della classe lavoratrice.
Ti segnalo anche questo articolo: Partito centralizzato, si - Centralismo sul partito, no
A parte la contrapposizione tra centralismo organico e centralismo democratico, per l'organizzazione del partito nelle sue strutture interne, c'è poi da considerare la contrapposizione tra "dittatura del partito", che accomuna nei fatti i bordighisti agli stalinisti, e la "dittatura del proletariato", che invece esprime (con una formula che probabilmente oggi è fonte di eccessiva confusione) la necessità dei proletari di escludere dal potere i membri delle vecchie classi privilegiate e sfruttatrici, se non rinunciano a tale condizione sociale. Ma tra i proletari, nell'ambito dei consigli dei lavoratori, la democrazia dev'essere (e nell'esperienza storica è stata) in realtà massima.
Domanda al compagno Mic.
Caro Compagno Mic, ti ringrazio per la risposta esauriente. Ho letto i documenti e vorrei studiarli con maggiore attenzione.
Ora la domanda che mi viene di fare è questa.
Un partito rivoluzionario di contenuto marxista è certamente un partito di quadri, ma questi quadri non si trovano belli e fatti; occorre reclutarli, formarli, consolidarli nei principi, sperimentarli, in breve costruirli in quanto quadri in grado di giocare un ruolo politico essenziale in un processo rivoluzionario. Non è cosa facile.
Qual'è l'esperienza del PCInt. a questo proposito ? come viene impostata questa propedeutica? come si riconosce prima l'idoneià alla formazione politica e poi quella ad assumere il ruolo di quadro marxista?
E nel corso di tale processo quali sono i rapporti tra l'organico effettivo dei quadri e quelli in formazione? Qual'è il metodo di discussione e di confronto tra le due parti?
Questo Forum, e la tua pazienza nel rispondermi, già dicono qualcosa; ma vorrei capire meglio come si sviluppano queste relazioni. Grazie.Ciao.
Bella domanda :-) In realtà…
Bella domanda :-) In realtà…
Bella domanda :-) In realtà... penso che ogni compagno abbia il suo percorso.
Io come altri compagni veniamo dall'esperienza dei GLP - Gruppi (giovanili) di Lotta Proletaria - che negli anni 1990 si allontanarono dall'area variegata dell'autonomia su posizioni classiste. Con Battaglia Comunista abbiamo preso subito a discutere, leggere nuovi documenti e vecchi testi, scrivere assieme documenti, articoli e volantini, spesso a doppia firma, trovando via via una comunanza di intenti. Le discussioni non sempre sono state "tranquille"... com'è immaginabile. E' giusto così, significa che la passione politica è forte e sincera. Ma penso che ognuno fosse sempre consapevole di avere di fronte un compagno, e alla fine ci si è sempre riusciti a capire, dopo aver superato incomprensioni semantiche e preconcetti.
Alla fine i GLP si sciolsero, e tutti i militanti confluirono nel PC Internazionalista (Battaglia Comunista). L'intenzione era (ed è) quella di dare un segnale anche ad altri gruppi, indicando la necessità di intraprendere un percorso di attività maggiormente organizzata, con un respiro internazionale e sulla base di un solido programma.
Nel percorso di formazione (che non si fa solo sui libri, ma anche nelle sezioni, nelle piazze e nelle lotte) ci sono passaggi formali, che sanciscono l'adesione al programma, l'assunzione di responsabilità e l'impegno militante. Gli aspetti formali non sono trascurabili, anzi sono alla base della costruzione di una organizzazione con una sana dialettica interna; se manca un livello minimo di formalizzazione, penso si imponga quasi inevitabilmente l'egemonia informale (e proprio per questo particolarmente insidiosa) di qualcuno - un singolo o un gruppo. Però, per quanto riguarda l'essere militante di ogni compagno, non c'è formalismo che tenga, se manca l'impegno e la volontà individuale.
Spero che questo misto di esperienza personale e considerazioni varie abbia cominciato a rispondere alla tua domanda :-) Ai compagni aggiungere e/o togliere.
A BC e ai compagni che frequentano il forum
A BC e ai compagni che frequentano il forum
Cari compagni, sono un militante della Corrente Comunista Internazionale (CCI) e intervengo a nome della mia organizzazione per trasmettervi una nostra preoccupazione. Abbiamo notato che, da qualche settimana, un certo Bogdanov ha cominciato a frequentare il vostro forum con interventi curati e accattivanti. Lo stesso Bogdanov, dopo aver conquistato per così dire le simpatie all'interno del forum, ha scagliato un attacco feroce alla nostra organizzazione definita come "stalinista", dalle "forme e dai costumi religiosi", mettendo in discussione la sua appartenenza al campo proletario e associandola all'"ala sinistra del cristianesimo" (vedi discussione precedente). Noi non vogliamo tediarvi riportando qui le prove della falsità delle sue accuse, vogliamo solo mettervi in guardia dalle sue manipolazioni e vi rimandiamo al comunicato con cui il Gruppo di discussione Napolioltre lo ha espulso dal suo forum di discussione che potete scaricare digitando napolioltre.forumfree.it. Su tale forum, che non è, come Bogdanov vorrebbe far credere, teleguidato dalla CCI, è ugualmente possibile ritrovare tutta la discussione che ha preceduto l'espulsione di questo personaggio (napolioltre.forumfree.it, napolioltre.forumfree.it), discussione che era stata cancellata da Bogdanov con l'eliminazione dei suoi post evidentemente per non lasciare traccia delle sue falsificazioni e del suo atteggiamento manovriero, ma che gli amministratori del forum avevano ben conservato e che hanno poi rimesso sul forum perché tutti potessero leggerla. Noi non chiediamo di parteggiare per la CCI contro Bogdanov, chiediamo solo ai compagni e a tutte le persone oneste di leggere con attenzione la discussione riportata sul forum Napolioltre, rivolgendoci tutte le richieste di chiarimento sull'episodio scrivendo al nostro indirizzo italia@internationalism.org e di giungere con serenità alle loro conclusioni. Saluti a tutti. Luigi per la CCI
I nuovi stalinisti
I nuovi stalinisti
Cari Compagni,
vi segnalo il mio intervento alla discussione sulla CCI in cui rispondo a questo certo Luigi.