Alitalia: ennesima conferma

La battaglie portate avanti dal "Comitato per lo sciopero e la lotta" dei lavoratori Alitalia dimostrano ancora una volta come l'AUTORGANIZZAZIONE DELLE LOTTE sia l'unica strada per difendere concretamente i propri interessi calpestati dai padroni e dal loro stato in modo sempre più feroce.

Contro i lavoratori autorganizzati si stanno scagliando tutti, dai porci borghesi in attesa negli aeroporti che sperano che "i lavoratori dell'Alitalia muoiano tutti di fame", ai sindacati di base come l'SdL, che prende le distanze dagli scioperanti abbandonandoli così ancor più alla rappresaglia padronale. Vergogna!

Solidarietà ai lavoratori dell'Alitalia in sciopero!

"Selvaggio" è questo sistema disumano, non la lotta di chi si rifiuta di soccombere senza lottare

Forum: 

la crisi è globale e nn risparmia nessuno

crisis.blogosfere.it

la lotta è indispensabile,

l'autorganizzazione della stessa altrettanto se si vuol almeno provare a resistere.

Riprova ne è che tutti si incazzano da morire quando i lavoratori provano a far da sé: dal governo al sindacalista ( di regime, ma anche di base ), con diversi toni e sfumature secondo la parte che devono recitare.

Nazionalizzazione ??

grazie del video.

beh Ferrando coerentemente con la sua impostazione politica propone la soluzione della nazionalizzazione della compagnia, come hanno fatto x le banche.

il che è sempre il vecchio motto di tutti i riformisti ( e xtanto mi fa trasalire in bocca ad un comunista !), di dx e di sx. Ad es. Casapound chiede che siano Regioni e Stato - e nn le banche private - a finanziare direttamente mutui a tassi agevolati x l'acquisto di casa ai proletari ( italiani, ovvio. ).

Discorsi che faceva anche il Bertynotti anni fa prima di entrare nella stanza dei bottoni.

Medici al capezzale del morente. ( il capitalismo )

io preferisco essere il becchino.

Noi sosteniamo la lotta dei lavoratori contro tutte le compatibilità aziendali e sociali come indispensabile momento di crescita della coscienza di classe. Per prospettare l'orizzonte di una differente società, nn x dare fiato a questa.

La nazionalizzazione può - in astratto - essere il risultato della lotta dei lavoratori per la latutela del loro posto, del loro salario, delle loro condizioni di lavoro, non il SUO FINE.

Va da sè che in tempi di crisi come questi i margini x la medizione economica in sè sono assai stretti e proprio xciò nn ci si può fermare alle solite ricette riformiste, più o meno radicali.

Meglio falliti che in pugno a banditi.

Un saluto a tutti. Se è vero che le condizioni materiali per il socialismo, e nazionalizzare ed espropriare può essere socialismo, oggi esistono in tutto l’occidente, allora bisogna dire che non esistono e non possono esistere a livello puramente nazionale, isolato. Se la borghesia può fare del “socialismo”, questo non può mai essere il socialismo del proletariato: mentre il primo cerca di opporsi agli effetti rivoluzionari della socializzazione dei mezzi di produzione attraverso lo stato ed il monopolio, il secondo lo realizza a pieno. Per Engels, lo scrive nel ANTIDURING, la nazionalizzazione dei mezzi di produzione, può essere un progresso, solo se la borghesia è costretta dall’economia, dal processo storico, a farlo. E’ il caso di ALITALIA? Si è il caso, ma tale processo di centralizzazione e concentrazione del capitale fisso e variabile, è un processo europeo non italiano. Finché la nazionalizzazione sarà solamente nazionale, affare di speculazione di questa o quella delle frazioni e fazioni della borghesia italiana, tale processo sarà reazionario, non un progresso verso il socialismo. Per questo non si doveva blandire i lavoratori di ALITALIA, pochissimi in verità, che avevano suggerito l’esproprio e l’autogestione, ma invece andare fino in fondo, discutere con essi. Se tale soluzione è la più giusta, classista e rivoluzionaria, proprio per questo è impossibile in queste condizioni storiche. La questione non è risolvibile in modo sindacale, ma politico, e non solo per ALITALIA. Quei lavoratori l’avevano intuito, stava a noi chiarite il tutto. Falliti anziché in pugno a banditi, era invece la parola d’ordine di una parte consistente dei lavoratori, da raccogliere ed approfondire con la nostra propaganda. Bisognava dire che l’unica soluzione politica attuabile sarebbe stata proprio quella del fallimento, contro ogni cordata o nazionalizzazione clientelare. L’unica soluzione, nell’ambito del capitalismo e quindi penosa per la classe, ma che avrebbe avuto degli effetti politici positivi per il proletariato italiano ed europeo, sarebbe stata, il fallimento e la successiva vendita in toto di ALITALIA ad un monopolista europeo del trasporto. Un’azione politica a lungo termine contro la nostra borghesia italiana a parole europeista ma nazionalista nei fatti. L’unica coerentemente internazionalista e antistalinista, perché contro ogni tentativo di far ritornare il mito del socialismo in un solo paese mascherato da nazionalizzazioni e protezione del “lavoro”. Contro una borghesia reazionaria che vuole far pagare i costi dell’unificazione politica ed economica europea, ai proletari e solo ad essi. Il nemico è in casa nostra, e questa era l’occasione per dare una mazzata a Veltroni ed a Berlusconi. Saluti rossi.

onestamente penso che tutte le borghesie alla resa dei conti sono nazionaliste nei fatti, essendo la "propria" nazione il proprio mercato protetto. Sono liberiste solo quando si tratta da andare a vendere o comprare in casa altrui, ma quando si tratta di casa propria... V

Io più che spingere POLITICAMENTE in direzione del fallimento x essere acquistati da un monopolista straniero ( che mi pare oggettivamente un appoggio ad una parte della borghesia o cmq un rischio molto concreto di ciò ) avrei spinto per coinvolgere i lavoratori del trasporto aereo degli altri paesi, che mi pare più coerentemtne classista come impostaizone del problema - in Germania poche settimane fa se nn ricordo male i tecnici di molti aeroporti avevano iniziato uno sicopero ad oltranza e cmq tutto il settore come dici te è sottoposto a pesanti pressioni.

Un saluto a tutti. Il processo di unificazione europeo è un fatto oggettivo: se la classe fosse unita, guidata dal partito rivoluzionario, sarebbe necessario lottare contro tale unione imperialista, intralciarla. Oggi però non è così, e allora bisogna usare il processo in atto per quello che offre in senso rivoluzionario. Appoggio ad una parte della borghesia? Tutti i movimenti materiali, sociali, politici, sono contraddittori, passi avanti ed in dietro. Il nemico è prima di tutto in casa nostra, e se la borghesia italiana viene indebolita dalla nostra azione, anche l'insieme dialettico degli altri imperialismi, da cui l'imperialismo europeo, ne viene indebolito: il tutto è fatto di parti. Lo sviluppo di colossali monopoli europei, unifica la classe, almeno dal punto di vista della lotta economica, ma è chiaro e vero che solo lottando per il plusvalore, per il salario, la classe capisce che deve superarlo. L’internazionalismo, è lotta internazionale e nazionale allo stesso tempo o non è. Il processo di unificazione economica e politica europea, è un processo reazionario, ma può unificare anche la classe. E’ su questo processo che il partito si crea e unifica politicamente la classe. Saluti rossi.

  • forse mi ripeto:

il “meglio*

forse mi ripeto:

il "meglio falliti che in mano a 'sti banditi" è un ottimo punto di partenza. Ok

Dubito però che un compratore straniero possa offrire condizioni migliori. Per quale ragione di mercato pagare 10 quello che puoi acquistare a - diciamo - 5 ? Che altri, cioè, pagano 5. A meno di nn pensare da buoni italiani che gli stranieri sono più fessi di noi... :)

E quindi avrei lottato x strappare il prezzo più alto possibile o, meglio, per pagare quello più basso possibile alla ristrutturazione . Senza sconti a nessuno ( come avveniene ed avvenuto ).

va da sé che la vendita cmq al padrone straniero possa essere un risultato NN DISPREZZABILE della lotta intrapresa, ma NN IL SUO FINE.

Io, stando sul posto, avrei ricercato intanto l'unione con gli altri settori del movimento operaio ( trasporti in primis ), poi la scuola. Senza contare che stiamo parlando di una categoria "internazionale" x definizione.

Nell'ottica di stringere quegli indispensabili legami di classe con la denuncia della comune natura capitalistica dell'attacco in corso contro tutto il mondo del lavoro in generale.

Saluti