November 2024
Chi è comunista ?
Prendendo spunto da una discussione privata con un altro compagno e da alcune cose dette nei vari argomenti del forum diventa essenziale porsi la domanda del titolo.
La definizione classica è che è comunista solo chi, riconoscendo l'inevitabilità della lotta di classe, riconosce allo stesso tempo la necessità della dittatura del proletariato come ponte per una società senza classi. Che produca x soddisfare bisogni e nn x realizzare profitti.
Quindi è comunista chi agisce, chi "spinge" in tal senso. Anche se oggi sembra di spingere in salita un auto carica e con le ruote sgonfie.
È comunista chi sa subordinare il proprio ego e le proprie beghe personali al fine della lotta. È comunista chi non si riconosce nella presente società, chi nn vuole adattarcisi più dello stretto necessario alla sopravvivenza.
Quindi nn si tratta di gareggiare a colpi di citazioni a chi "conosce" più marxismo o storia - seppur importante.
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sono completamente d'
sono completamente d' accordo.
Un comunista è un internazionalista
Un comunista è un internazionalista
Credo che entrino in ballo due piani, uno soggettivo e uno oggettivo, che però non vanno scissi. Il piano soggettivo è insufficiente, soprattutto alla luce delle esperienze del Novecento: quale stalinista massimalista o trotskista di sinistra rifiuterebbero di rivendicare tale definizione di "comunista", nella convinzione individuale di comprendere la necessità e agire in direzione della dittatura del proletariato? Dire però che è comunista solo chi agisce oggettivamente in direzione della dittatura di classe ecc. è riduttivo e rimuove completamente il piano soggettivo. Credo che il criterio oggettivo da intrecciare a questo piano soggettivo sia il corretto schieramento politico di classe, nel senso dato dall'internazionalismo comunista contemporaneo. Quindi direi che un militante di un'organizzazione della sinistra comunista è un comunista, anche se la sua organizzazione -pur restando sul terreno politico di classe- si dimostra impotente rispetto al compito storico dei comunisti organizzati in partito.
VITA MILITIA EST (La vita
(La vita*
VITA MILITIA EST
Seneca
A maggior ragione per un comunista.
l'intervento di Reed
l'intervento di Reed completa dando maggior chiarezza a ciò che volevo dire, anche se il Gek ha colto bene il senso di ciò che intedevo dire.
Bè,io mi ritrovo nelle
Bè,io mi ritrovo nelle definizioni di Non nick e Gek,mentre per ovvie ragioni (non faccio parte di un organizzazione della "sinistra comunista") sono tagliato fuori dalla definizione di Reed,che dice:"direi che un militante di un'organizzazione della sinistra comunista è un comunista".
La definizione di Reed mi lascia comunque molte perplessità,dato che i militanti della sinistra comunista sono del tutto eterogenei,e i gruppi della sinistra comunista si accusano tutti tra di loro di essere delle deviazioni che nulla hanno a che fare col marxismo.
Non credo che un militante del Pcint possa ritenere comunista un membro dell'OCI o di programma comunista,ecc...
Pietrotskij ha ragione
Pietrotskij ha ragione sull'ultimo punto. Quelli dell'OCI ecc. sono ben comunisti, in quanto generalizzando, si riconoscono in alcune posizioni della sinistra comunista.Però c'è modo e modo di esserlo. Essere solo rivoluzionari, oppure basarsi su teoria e azione strettamente rivoluzionarie, almeno per quanto spazio riusciamo a cavare dallo sviluppo e le condizioni storiche.Purtroppo ora come ora, questa distinzione va fatta e per essere comunisti con piena coscienza di causa non bastano più gli attributi nominati da No Nick.
E per questo che ci distinguiamo a testa alta dalle altre organizzazioni genericamente comuniste o rivoluzionarie.Fintanto, le divisioni nell'ambito della sinistra comunista esisteranno e gli sforzi per guadagnarsi il consenso del proletariato disposto alla lotta sarà maggiore.
Saluti
Rivolunzio
battaglia quando parla di
battaglia quando parla di quelli di programma li chiama compagni.riguardoa chi è comunista nelle definiziono di no nik c è anche e lavora per attuare concretamente i principi questo è 1 discrimini verso chi lo è solo a parole
battaglia quando parla di
battaglia quando parla di quelli di programma li chiama compagni.riguardoa chi è comunista nelle definiziono di no nik c è anche e lavora per attuare concretamente i principi questo è 1 discrimini verso chi lo è solo a parole
In realtà non intendevo che
In realtà non intendevo che sono comunisti esclusivamente i militanti di organizzaizoni della Sinistra Com; intendevo che (AD ESEMPIO) ritengo soggettivamente comunisti tanto i compagni della CCI, come di Battaglia, come di Programma ecc., COSì COME anche singoli compagni non aderenti alle suddette organizzazioni (OVVIAMENTE, non aderendo io attualmente a nessuna organizzazione, e ritenendomi io allo stesso modo comunista...). Poi la definizione di No Nick, che cita Lenin, è correttissima e chiarissima, non è ragione di correzioni; forse di qualche puntualizzazione legata all'oggi, col Novecento alle spalle, come No Nick tra l'altro ha condiviso.
Il succo della
- Il succo della questione risiede nel fatto che, per essere comunisti in un mondo in cui il comunismo realizzato non esiste, non basta certo aderire astrattamente ai principi marxisti, ma, in un modo o nell'altro, bisogna cercare di tradurre le proprie convinzioni in militanza.
- Il cosiddetto "campo politico proletario", che comprendeva la nostra organizzazione, l'area bordighista e la CCI, per noi di Battaglia comunista NON ESISTE PIU'. Questo significa che, dal nostro punto di vista, il futuro partito rivoluzionario non sarà il frutto di un progressivo riavvicinamento delle diverse anime che componevano la "sinistra comunista", ma il risultato di una omogeneizzazione politica condotta sulla base delle posizioni espresse dal BUREAU INTERNAZIONALE PER IL PARTITO RIVOLUZIONARIO (BIPR).
Area bordighista e CCI non sono più nostri interlocutori politici. In Italia come all'estero.
giustissima la prima parte
giustissima la prima parte dell' intervento di gek sulla 2 parte capisco che non ci sono alternative anche se un po' mi dispiace, visto le origini comuni
Le violente scintille che
Le violente scintille che
saluti
Spartaco
Bella immagine...
Bella immagine...
Ma se per comunismo intendiamo quello scientifico, marxista, allora secondo me lascia qualche lacuna.
Questo arco millenario da quale entità è tracciato? Se esiste solo nella testa di chi si auto-definisce comunista, allora cosa lo lega alla sua realizzazione?
E' ovvio che la fantasia dei sedicenti comunisti non può astrarsi dalla realtà della lotta di classe, con essa deve rapportarsi. Ma di questo non c'è traccia nella tua citazione, come non c'è traccia della necessità della agitazione e propaganda, della organizzazione rivoluzionaria.
Il comunismo non si realizzerà da sè, meccanicamente.
Insomma, nella citazione - almeno così com'è, estrapolata dal suo contesto - io leggo tanto storicismo, meccanicismo, idealismo... e ben poco materialismo.
Bè,era tipico del grande
Bè,era tipico del grande Bordiga,che immagino sia l'autore della bella citazione (lo stile mi sembra il suo).
Comunque questa discussione inevitabilmente rischia di diventare idealistica,in quanto è impossibile dare una definizione univoca di un concetto così tremendamente dibattuto e in continua evoluzione.
Forse l'unica sintesi (un pò lapalissiana) è che un comunista è colui che si adopera attivamente e correttamente per costruire la società comunista.
Cosa intendiamo per "correttamente" è tutt'altra storia :-)
...anche cosa intendiamo per
...anche cosa intendiamo per "sociatà comunista" non è poi così scontato...
Cari compagni, a nome della
Cari compagni, a nome della Corrente Comunista Internazionale vi comunico la pubblicazione dell’articolo A proposito di aggressioni fisiche: ancora una volta l’opportunismo di Battaglia Comunista stravolge la realtà a proprio favore pubblicato sul nostro sito all’indirizzo www.internationalism.org che riguarda una discussione tenuta su questo forum in primavera all’interno della rubrica, attualmente chiusa, “aggressione di lotta comunista”. Se rispondiamo solo adesso è perché onestamente abbiamo avuto un gran da fare in tutto questo periodo. In particolare, mentre altri si davano da fare a scagliare contro di noi delle invettive assurde e irresponsabili, noi eravamo occupati a intervenire nelle lotte degli studenti in Francia e a portare avanti l’intenso lavoro di intervento a livello internazionale. Inoltre interveniamo all’interno della rubrica “chi è comunista?” sia perché siamo stati ancora una volta citati al suo interno sia perché il soggetto della rubrica stessa ci sembrava adeguato. Invitiamo tutti i compagni che lo volessero fare a scrivere alla nostra casella di posta elettronica www.it.internationalism.org per discutere anche con la nostra organizzazione dei fatti in oggetto, con l’intesa - che per noi è scontata perché nostra prassi consolidata nell’arco di tutta la nostra esperienza di organizzazione politica - di fornire tutti gli elementi necessari a comprendere la realtà dei fatti citati a tutti i compagni che in maniera seria e responsabile volessero capire come stanno realmente le cose. Naturalmente siamo disponibili per qualunque altro chiarimento e contributo relativo alla lotta di classe e ai compiti dei rivoluzionari che i compagni ci volessero chiedere. Augurandoci di aver contribuito a fornire degli elementi di riflessione per tutti i compagni del forum, ivi compresi gli stessi compagni di Battaglia Comunista, inviamo a tutti fraterni saluti. Luigi per la CCI
Cosa non devono fare dei materialisti
Cosa non devono fare dei materialisti
Ciao Luigi,
per quanto sono a conoscenza, non scorre buon sangue tra BC e la CCI. Però non sarebbe meglio evitare di usare, riferendosi ai propri se non fratelli almeno cugini di sangue termini quali opportunismo et similia?
Lo dico pur non facendo parte di alcnuna sigla, ma solo perchè è un vero peccato che non si riesca, a causa di queste accuse che ci SCAMBIAMO (mi ci metto di mezzo, talvolta anch'io) ad elevare il dibattito politico. Ho molto apprezzato il punto in cui mostri la completa disponibilità della CCI ad n dibattito sull'analisi della realtà, su un approccio scientifico, che di questi tempi manca totalmente. Però a te, caro Luigi, come anche ai compagni di Battaglia, chiedo di non esacerbare i toni per questioni che, di fatto, o si riferiscono ad episodi del passato (sgambetti, dicerie, tutte cose che in politica esistono...per carità) oppure pertengono a lievissime valutazioni di tattica. Dei materialisti dialettici non sono delle donnette, capiscono il significato dello scontro verbale, delle divergenze, ma poi, com'è nella natura delle cose, hanno il dovere di ricercare la sintesi. e la sintesi si può ricercare solo mettendo da parte le bassezze intellettuali, che altri chiama GIOCO AL MASSACRO, solo valorizzando il materialismo come PRINCIPIO DIRIGENTE
continuazione, scusate---
continuazione, scusate---
Intorno a questo si costruisce un partito e, per inciso, dei nostri maestri, Marx, Engels, Lenin, Luxemburg, Trotsky, Bordiga bisogna prendere IL MEGLIO non il peggio. Già è proprio così. A volte, travisando il leniniano "spirito di partito in filosofia", vogliamo fare emergere sempre le enormi differenze che ci sono tra noi comunisti (e non sto parlando di stalinisti, guevaristi, maoisti ecc). Lo faccio anch'io ma poi mi pento e capisco che, se è vero che non bisogna ricercare l'unità a tutti i costi, come si esprime sacrosantamente credo MIK, capisco anche che non bisogna cercare la divergenza a tutti i costi- perchè ha senso quel detto latino: tot capita tam sententiae...
Della dialettica Marx ed Engels, che se ne intendevano, hanno dato versioni diverse: nell'elaborazione convergono fattori non materiali quali ad esempio il temperamento. Se la verità è una, in senso oggettivo naturalmente, diversi sono i modi di spiegarla. So che sto disturbando qualcuno che mi accuserà di pretismo...fà niente! Però voglio solo dire che è davvero molto sciocco se ora, tra noi, ci mettiamo a lanciarci le stesse accuse che tempo fa si scambiavano i capi. Non abbiamo il dovere di seguirli nè nella camera da letto, nè nella latrina degli insulti. Credo che torni estremamente utile l'etica rivoluzionaria di Pasukanis, però vorrei aggiungere che, visto che nè l'intelligenza, nè il coraggio ci difetta, quello che oggi manca a noi tutti è l'umiltà.
continuazione, continuazione,scusate---
continuazione, continuazione,scusate---
Se Trotsky, per scarsa umiltà non avesse fatto pubblica ammenda nel 1917 per aver abbandonato Lenin-Robespierre (credo nel 1903) ed aver abbracciato Martynov e co.,forse la storia sarebbe stata privata di uno dei connubi più strani ma anche più belli. Eppure, nella lettera testamento, Lenin sostiene che non si può imputare a colpa di Lev Trotski il suo non bolscevismo (nonostante l'impegno). Doveva allora Lenin ripempirlo di insulti, continuare a tacciarlo di menscevismo (opportunismo)? I capi al dunque smettevano di litigare ed erano superiori alle beghe di partito che spesso essi stessi avevano alimentato. Non possiamo prendere il Trotski post 1917 invece di quello che accusa Lenin di giacobinismo. Non possono parimenti la CCI e Bc mettere da parte gli sgambetti che si sono fatti ed aspirare a qualcosa di più alto? Io credo che possono e aggiungo - devono!!! La sinistra comunista, in cui non ho problemi a comprendere anche LC oltre che i ragazzi di n+1, deve ritornare unita!!!
ps. la mia posizione ultima è antiscientifica ma è basata sull'entusiasmo; diverso è invitare, ad esempio, una sigla come Lc ad un dibattito e diverso e assicurarsi che non usi i suoi soliti discutibili metodi. Ma anche con loro credo, dovremmo cercare prima di tutto una base di dialogo senza usare termini quali opportunismo, tradimento, controrivoluzionari, sia perchè inutili sia perchè oggettivamente poco fondati.
pps. Non censuratemi per la lunghezza, sarà più breve!!! Salut!
ciao Parvus, capisco il tuo
capisco il tuo*
ciao Parvus,
capisco il tuo desiderio di unità delle forze che, a torto o ragione, si dicono rivoluzionarie, ma, come ben sai anche tu, putroppo l'entusiamo da solo non basta. Questo fa sì che le diverse formazioni della cosiddetta sinistra comunista - dalla quale toglierei senz'altro Lotta perché non c'entra ssolutamente nulla e per diversi motivi - marcino separate e forse contribuiscano a trattenere certi compagni lontani dalla militanza attiva, ma, d'altra parte, non vedo soluzioni. Tanto per cominciare, i bordighisti di N+1, come tutti i bordighisti, dopo averci lanciato l'anatema nel 1952 - rivoltando la frittata perché era stata la frazione che costituirà Programma a comportarsi molto scorrettamente secondo una prassi piccolo-borghese e non comunista - nemmeno ci rivolgono la parola (da allora, notare!), considerandosi gli unici custodi del tempio della sapienza... marxista. Come tutti i presuntuosi (politici) non hanno nemmeno il senso del ridicolo: forse avrai letto il loro opuscolo sul "Chi siamo",e in particolare il passo in cui passano dal potente partito che sarebbe nato dopo il 1952 all'esplosione del bordighismo nel 1982-83 così, senza dare nessuna spiegazione. Certo che passare dalla quasi onnipotenza allo sfascio totale, qualche ragione ci deve pur essere, ma dalla loro stampa non trapela nemmeno il più piccolo accenno.
ciao Parvus, Riprendo La
Riprendo
La*
ciao Parvus,
Riprendo
La CCI. Noi non abbiamo mai fatto sgambetti o dispetti alla CCI: dopo aver verificato, nel corso ormai dei decenni e di tre conferenze internazionali, che viaggia su un altro piano, che non ha niente a che vedere col materialismo, semplicemente ognuno va per la sua strada. La CCI per quella dell'idealismo e del delirio politico, noi ci sforziamo di rimanere ancorati al terreno del materialsimo storico. Come necessarrio corollario dell'idealismo e del delirio del metodo ciccista, rientra naturalmente la deformazione-distorsione dei fatti, a cominciare da quelli storici; ma è inutile voler spiegare loro le cose, perché inevitabilmente non le capiscono (spero sia per l'idealismo metodologico di base e non per altro) e quando polemizzano, pisciano immancabilmente fuori dal vasino.
Ciao Parvus, so di averti dato, probabilmente, un'altra delusione, ma d'altra parte credo che sia meglio chiarire alcune cose dal nostro punto di vista.
Ciao a tutti,
Smirnov
se ho ben capito
se ho ben capito
Caro Smirnov,
così se ho ben capito, da ciò che dici:
E' una vita che cerco, laddove mi è possibile, di invitare i compagni a non fare come gli intellettuali borghesi che si accapigliano in tv per autentiche scemenze, ad essere umili, come devono essere umili i costruttori del partito che farà la rivoluzione...ma forse sono davvero un utopista, per di più senza partito.
A questo punto mi metto nei panni di un giovane, potenzialmente attratto da tante altre sigle concorrenti: "Che fare?"
Ciao Parvus, cerco di
cerco di*
Ciao Parvus,
cerco di essere veloce, perché ho poco tempo (pardon).
Sì, nella sostanza hai capito quello che volevo dire, ma proprio perché hai colto perfettamente il senso del mio intervento, possibile che tu non colga (giuro che lo dico senza alcuna animosità: sui forum è facile equivocare) il fatto che le diffidenze sono diffidenze fondate su basi metodologiche e teoriche diverse? Scusa se sono franco e forse brutale, ma ho l'impressione che tanti compagni come te si servano delle differenze tra la cosidetta sinistra comunista come un alibi per non buttarsi nella mischia (cioè, nella militanza). Non ci sarà mai il partito/organizzazione perfetta: il partito sono i suoi militanti che lo animano, lo fanno vivere, a volte anche sbagliando: pensare diversamente è, a mio parere, essere idealisti.
Ciao Parvus,
Smirnov
PS Bella la citazione di Sordi: è proprio il bordighismo.
concordo con l'ultimo
concordo con l'ultimo intervento di Smirnov quì sopra.
Le riflessioni che fai Parvus sono ragionevoli e di buon senso, ma come andare oltre ?? la cosa peggiore è, secondo me, regalarsi - come potenziali compagni - alla borghesia con la propria passività.
Perciò prova a conoscere "da vicino" i vari gruppi, guarda come lavorano etc. etc. e nn credo che tu nn riesca a trovare quello "giusto" .
I consigli io li dò malvolentieri - come dice De Andrè... i consigli li dà chi nn può più dare il cattivo esempio - ovviamente ti invito a stringere i rapporti con BC.
ok
ok, ragazzi capisco perfettamente il senso dei vostri interventi.
A dire il vero non condivido solo quando Smirnov dice che addurre il particolarismo, spesso su punti non sostanziali, delle vaie sigle della sinistra comunista a motivo del proprio disorientamento è anche un modo per non sporcarsi mai le mani. Non credo sia così nel mio caso, o diciamo meglio, non credo che mi accada consapevolmente. Ho sempre ammirato Battaglia, per gli articoli lucidissimi, per la coerenza teorica e, lo dico con molta franchezza, non credo di avere problemi a dirvi che potrei essere tranquillamente dei vostri.
Il punto è un'altro, proprio perchè, come dite, non esistono partiti perfetti, perchè apputo le organizzazioni vanno soggette spesso all'imperizia di chi le governa e non solo, appunto stante questa imperfezione, perchè non si dovrebbe cercare del buono tra le fila di altre organizzazioni? Mi risulta che I trotskisti stanno avviando un processo costituente a livello internazionale (credo per la quarta internazionale). Perchè non si potrebbe fare, sulla base del buono, magari rinunciando a parte della "sovranità teorica" delle singole sigle, la Costituente o anche l'Internazionale della Sinistra Comunista? Naturalmente ragiono a voce alta, cioè non pretendo che questo sia scientifico, però naturalmente questi pensieri mi sono sempre venuti.
Un po' di storia: negli anni
Un po' di storia: negli anni '70 Battaglia Comunista ha organizzato ben tre conferenze internazionali invitando tutte le organizzazioni appartenenti all'area della sinistra comunista a livello europeo. Risultati:
- nessun gruppo bordighista ha mai accettato i nostri ripetuti inviti
- con la CCI vennero chiarite una volta di più le divergenze che ci separavano e che tuttora (oggi più che mai) ci separano
- come frutto di questi incontri, Battaglia Comunista e la CWO inglese (Communist Workers Organisation) diedero vita al BIPR, Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario, che raccoglie oggi compagni e gruppi di varie nazionalità.
Vedi pagina internazionale del sito.
Caro Parvus, come ha detto
come ha detto*
Caro Parvus,
come ha detto Gek, noi siamo stati praticamente gli unici a provarci, cioè a vedere se si poteva fare qualcosa, se le divergenze erano passibili di superamento o qualcosa del genere, ma purtroppo, come avevo già scritto, sono stati molto deludenti. Ora, credo che chiunque si collochi idealmente nell'area della sinistra comunista, desideri la coagulazione di "tanti" compagni in un'unica organizzazione: credo che ci abbiamo pensato tutti quando siamo venuti a contatto/conoscenza dell'area medesima, ma la realtà è quella che è, cioè le divergenze sono proprio pesanti, perché attengono al metodo di fondo, e l'unco modo per uscire da questa situazione credo che sia la militanza attiva in un gruppo (oviamente direi Battaglia) per renderlo più forte e capace di incidere finalmente non dico sulle massi, ma almeno sui potenziali compagni che pure, secondo me, non sono nemmeno pochissimi.
Ciao Parvus,
Smirnov
PS Perché hai scelto quel nick name? Parvus è stato una figura importante del movimento operaio, ma poi, se non mi sbaglio, ha fatto una brutta fine, cioè è finito a trafficare armi per conto del kaiser durante la prima guerra mondiale.
Ciao, sono un simpatizzante
Ciao, sono un simpatizzante di Battaglia e sfogliando il forum ho visto questa discussione che partendo da chi è comunista si concentra (secondo me a ragione)sui rapporti delle varie organizzazioni e partiti della Sinistra Comunista. Mi sono già trovato a ragionare con i compagni di Battaglia dei problemi che ci sono tra queste posizioni, e loro confermano che queste diversità sono incolmabili. Ma io penso che da parte di tutte le organzz. della vecchia Sinistra Comunista ci dovrebbe essere un gradino di maturità nel rendersi conto che il nemico principale della rivoluzione proletaria è la politica che fanno i vari partiti stalinisti( coscientemente o incoscientemente), nell'aggregare e convogliare le forze popolari e proletarie verso uno scontro interimperialista.
La maturità di queste organizzazioni e partiti dovrebbe stare nell'apparire quanto più omogenee possibile rispetto all'esterno, avendo la capacità di mettere in campo una politica di controinformazione che riesca ad aggregare quanto più proletariato possibile.
Se l'omogeneità nei fatti
Se l'omogeneità nei fatti non c'è credo che sia impossibile - e comunque scorretto - inventarsela.
Il dialogo, come abbiamo già detto nei post precedenti, Battaglia lo ha sempre cercato (e questo forum lo dimostra): alcuni lo hanno sempre rifiutato (bordighisti), con altri invece (CCI) ogni confronto è servito a mettere in luce una volta di più le enormi divergenze che ci separano. Non è colpa di nessuno. E' la difficilissima, per certi aspetti tragica storia del movimento comunista dopo la sconfitta della Rivoluzione d'Ottobre.
Ma noi siamo ancora qui e andiamo avanti
io sono comunista!
io sono comunista!
io spero che ci siano
io spero che ci siano avvicinamenti comuncque intanto lavoriamo ad fortificare battaglia
Io non sono d’accordo.
Io non sono d'accordo. Secondo me essere comunisti significa anche conoscere minimamente la scienza comunista, altrimenti si è semplicemente 'rivoltosi' e non rivoluzionari.
Questo non significa che bisogna fare a gare a chi sa di più, ma che per definirsi tale si richiedono conoscenze minime. Altrimenti salta tutto il discorso sulla scientificità del marxismo.
mao7 ha ragione bisogna
mao7 ha ragione bisogna conoscere anche la teoria il difficile è integrare teoria e pratica
Non per sembrare puntiglioso
Non per sembrare puntiglioso compagno, ma si scrive MA07 (zero sette), non vorrei destare sospetti... sai com'è! XD
io avevo sempre letto mao ,
io avevo sempre letto mao , hai fatto bene ha precisare.
Tutti e nessuno
Tutti e nessuno
Conoscevo tempo fa un bordighista il quale nel parlare di qualcuno che militava in qualche movimento più o meno marxista, prima diceva "Si si, quello è un compagno", poi la volta successiva, della stessa persona asseriva "No, quello non è un compagno". Insomma per lui l'essere comunista aveva un'area di oscillazione che andava da se stesso a tutti o quasi tutti. Ma alla fine il vero comunista era solo lui...
Avevo già fatto degli
Avevo già fatto degli interventi sul forum (sono un militante del PdAC per chi non lo ricordasse o sapesse) e ho pensato di reintervenire visto l'interessante argomento.
In generale comunque credo sia comunista chi, ritenendo necessaria (dal punto di vista strategico generale) una rivoluzione che porti la classe lavoratrice al potere con la prospettiva della società comunista, si impegna attivamente dal punto di vista politico per questa causa. Per impegno attivo intendo non solo la militanza pratica (importante e imprescindibile) ma anche lo studio della teoria e l'applicazione di questa alla realtà del suo tempo (con le conseguenti strategie e tattiche generali). Ecco, quest'ultimo punto, vale a dire un'analisi materialistica della realtà staccata da dogmi e basata su principi analitici e sulla dialettica della lotta di classe (con tutta l'esperienza accumulata negli anni dal movimento operaio) è un punto che ritengo certamente fondamentale.
In generale è però a mio parere da evitare sempre l'autoproclamazione (individuale e di organizzazione politica) a "veri comunisti", sebbene sia inevitabile (e in certi casi addirittura positiva) una certa dose di divisioni, disaccordi, ecc