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Newsletter del Partito Comunista Internazionalista (Battaglia Comunista)
La borghesia fa il muso duro e mostra il suo volto autentico
I primi pesanti passi del governo Berlusconi-ter
Il neo-ministro per le attivita` economiche, Tremonti, e` stato molto chiaro: "Questo e` solo l'inizio" e si riferiva ai provvedimenti relativi alla detassazione sperimentale degli straordinari, alla decontribuzione dei premi di risultato (d'impresa) e, tanto per fare sfoggio d'equita`, anche all'abolizione dell'ICI sulla prima casa. In tutto un insieme di provvedimenti sull'ordine dei 4 miliardi di euro che dovrebbero essere coperti da tagli della spesa pubblica.
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Condizioni e lotte operaie nel mondo
Canada
A Montreal, alla raffineria Petro-Canada, la terza piu` grande compagnia petrolifera canadese, i lavoratori sono scesi in agitazione contro il licenziamento definitivo di 260 di loro. Benche` le agitazioni si siano susseguite per tutto l'inverno, il sindacato si e` sempre rifiutato di dare inizio a una vera mobilitazione. Alcuni operai erano stati lasciati senza contratto gia` dallo scorso novembre, ma avevano continuato a lavorare fino ai primi mesi del 2008. A meta` maggio i loro compagni hanno pero` iniziato a scioperare per sostenerli e chiedere che fossero reintegrati nella raffineria; la protesta e` scaturita inoltre dalla richiesta dei vertici dell'impresa di eliminare dal contratto i premi di anzianita` e di far lavorare i dipendenti riducendo le misure di sicurezza. Gia` da mesi il sindacato prometteva ai lavoratori di indire uno sciopero, ma poi ritrattava sostenendo che continuare a contrattare avrebbe dato risultati migliori; nel frattempo pero` la compagnia ha rimpiazzato gli operai senza contratto ed ora sta sostituendo con lavoratori esterni gli scioperanti. Queste sostituzioni sono vietate dalla legge canadese, ma in un periodo in cui il prezzo del greggio e` in continuo aumento, i padroni non vogliono certo rinunciare alla possibilita` di fare buoni profitti e i sindacati sembrano comunque appoggiarli.
Namibia
Il 10 maggio I lavoratori della miniera Skorpion Zinc, in Namibia, hanno incrociato le braccia per ottenere un aumento salariale e migliori sussidi. Subito dopo l'inizio della protesta il proprietario della miniera ha fatto appello al tribunale per ottenere un'ingiunzione contro lo sciopero. La corte di giustizia aveva prontamente risposto con un ordine diretto al sindacato e ai lavoratori di non interferire in alcun modo col normale funzionamento della miniera, di non fermare la produzione, e non cercare di convincere altri lavoratori a protestare; ovviamente ne` il sindacato ne` i lavoratori erano presenti in tribunale o sono stati ascoltati dal giudice. Nonostante queste minacce, gli operai hanno deciso di scioperare e la loro lotta sta proseguendo da settimane. L'azienda dal 2005 continua a rifiutarsi di pagare gli straordinari, ovvero le ore lavorate in piu` rispetto alle 12 da contratto, di dare i premi per chi lavora la domenica e di concedere qualsiasi aumento salariale; i lavoratori che stanno protestando corrono grandi rischi, e nel corso dei giorni sembra che molti di loro abbiano ceduto alle intimidazioni dei padroni.
Francia
Il 20 maggio tutti i porti e i depositi di carburante sono stati bloccati in Francia dallo sciopero dei lavoratori portuali. Da un po' di tempo lavorare nei porti e` diventato sempre piu` difficile e le proteste si susseguono a un ritmo sempre piu` crescente. Questa volta gli operai sono scesi in piazza per opporsi alla privatizzazione portata avanti dal governo Sarkozy. In Francia, infatti, la gestione della maggior parte dei porti e` divisa tra il settore dei cargo, nelle mani dei privati, e la gestione delle infrastrutture, che invece e` pubblica. Lo sciopero sembra, pero` aver coinvolto i lavoratori di entrambe le parti, in quanto era anche contro il rincaro dei prezzi del carburante. Soprattutto a Marsiglia, gli scontri tra i lavoratori e la polizia sono stati violenti, segno della situazione ormai insopportabile.
Sarkozy ha risposto dando un aiuto economico ai padroni, per fronteggiare i rincari del carburante, mentre ha esortato gli operai ad aumentare la produttivita` e a lavorare piu` ore la settimana; tipica risposta del capitalismo alla crisi economica.
Scioperi e grandi manifestazioni hanno avuto luogo il 22 maggio in tutta la Francia per protestare contro la decisione del governo di far passare da 40 a 41 anni la durata dei contributi che dia diritto ad una pensione piena. Oltre a Marsiglia, dove c'e` stata la piu` grande partecipazione, in tutte le citta` dello stato si e` scesi in piazza contro l'allungamento della vita lavorativa. La partecipazione questa lotta ha colto di sorpresa anche i sindacati, erano, infatti, stati depositati alcuni preavvisi di possibile sciopero, ma nessuna organizzazione aveva fatto appello ad una mobilitazione generale. Nonostante cio`, molti settori dell'economia del paese sono stati bloccati e buone percentuali di lavoratori hanno scioperato per partecipare alle manifestazioni. I sindacati, oltre a contenere la rabbia dei lavoratori, hanno anche stavolta lavorato per dividere la classe in settori con interessi distinti; la partecipazione all'interno delle scuole il 22 maggio e` stata bassa, in quanto in quel settore era gia` stato fatto uno sciopero una settimana prima, evidente l'intento dei sindacati di mantenere separate le due questioni, per mantenere un maggiore controllo sul movimento e non dover porre delle questioni sul piano politico. Un aspetto importante di questa giornata e` stata anche la partecipazione, evidenziata da molti reporter presenti, di persone non iscritte a nessun sindacato, sia lavoratori regolari, sia studenti, sia immigrati senza permesso, che hanno comunque deciso di scendere in piazza ed esprimere la loro rabbia.
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Agenda
28 giugno - Napoli - La crisi economica avanza sulla nostra pelle
Carovita, licenziamenti, precarieta`, aumento dei carichi e dei ritmi di lavoro, infortuni e morti sul lavoro, lavoro nero, tagli alle pensioni, aumenti da fame, un futuro sempre piu` incerto... A pagare sono sempre i lavoratori!
Politicanti, ribelli di mestiere, burocrati, lecchini e sindacati - tutti, senza distinzione - in questi anni ci hanno dato una grande dimostrazione: o ci sono stati apertamente ostili o, comunque, non sono serviti ad arginare nemmeno un minimo la rovina delle nostre condizioni di esistenza. Insomma, o ci difendiamo da soli o soccombiamo.
Vogliamo partire da questa evidente realta` per rivolgere un appello a tutti gli operai, i lavoratori, i precari, i disoccupati, che ritengono sia ancora possibile e doveroso reagire ed organizzarsi per difendere i nostri comuni interessi di proletari.
Crediamo che noi lavoratori dobbiamo metterci in gioco in prima persona. Non e` facile, ma possiamo e dobbiamo provarci. Un primo passo puo` essere la costruzione di una rete operaia e territoriale di tutti i lavoratori piu` coscienti per:
- rompere l'isolamento
- far circolare le informazioni
- arginare, per cominciare, l'arroganza dei padroni
- rafforzare le lotte e far si` che siano dirette ed organizzate dai lavoratori stessi, dai loro comitati di lotta, dalle loro assemblee
- confrontare le esperienze
- creare legami di solidarieta` tra lavoratori italiani e stranieri, stabili e precari, uomini e donne.
C'e' bisogno del nostro protagonismo, del protagonismo proletario, per rilanciare la lotta contro lo sfruttamento e per superare questa infame societa`.
Prima riunione: sabato 28 giugno ore 17.30, Circolo Prometeo, Napoli, via P. Scura 48.
Appuntamento 17.30 alla Stazione Cumana - Piazza Montesanto.
Proletari internazionalisti - Prendi contatto: lunaribelle@leftcom.org , 334/3060152Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a consultare il sito del PCInt: internazionalisti.it . Per comunicazioni, richieste di informazioni e chiarimenti, potete scrivere a batcom@leftcom.org , oppure lasciare un messaggio sul nostro forum: leftcom.org .
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