Lavorare stanca... e rende poveri

Rapporto Istat sullo stato della povertà in Italia nel 2010.Commento di Massimo Revelli

Paolo Persichetti
Liberazione_ 17 luglio 2011

«Ha ragione la Caritas quando dice che il rapporto sulla povertà appena pubblicato dall'Istat offre un'immagine ancora troppo ottimistica dell'Italia perché sottostima la situazione reale del disagio sociale». Marco Revelli sostiene che la situazione è ancora peggiore di quella descritta dall'istituto di ricerche statistiche e parla della presenza di uno specifico «modello di povertà italiano».

Quali sono le sue caratteristiche?


Ci sono delle particolarità che ci fanno essere tra i fanalini di coda degli indici di povertà nel raffronto europeo. Ci sono poi degli aspetti patologici: il primo è l'enorme squilibrio nord-sud. Un differenziale territoriale che vede gli indici di impoverimento 4-5 volte superiori a quelli del Nord. Non ci sono precedenti in Europa, nemmeno con la Spagna dove pure sono presenti regioni ricche e regioni povere. I 2/3 dei poveri italiani sono concentrati nel Meridione (67%) nonostante vi risieda soltanto 1/3 (31%) della popolazione. La povertà relativa è aumentata di 5 punti in un anno. Il secondo riguarda l'incidenza della povertà tra le famiglie numerose, in particolare la fascia con figli minori a carico. Una situazione davvero scandalosa che ci piazza all'ultimo posto in Europa e che dovrebbe far levare grida d'allarme. Siamo arrivati a sfiorare il 50% di povertà nelle famiglie con alm...