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Presentazione pubblica del Partito Comunista Internazionalista - dal 1943 al 2011 all'insegna della tradizione comunista rivoluzionaria.
Venerdì 25/02/2011 alle ore 18:00 in via Efeso, 2 (all'interno del circolo Mario Mieli ).
Relatore Fabio Damen.
Organizza Battaglia Comunista - Sezione Arnaldo Silva - Roma
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Un Partito Comunista deve essere organizzato a sezioni regionali ma esssere collegato interzionalmente sia come orientamento che come organizzazione. Condivido in parte la vostra storia, mi preme però dire che è necessaria una revisione critica, deve essere rivisto l'apparato teoretico a partire da Lenin e tenere in considerazione intellettuali italiani come Labriola e Gramsci. Dall'Egitto , dalla Tunisia e dalla Libia possiamo trarre queste conclusioni:
i) i movimenti sono sorti come ribellioni democratiche contro i regimi padronali e feudali, senza una organizzazione comunista forte, necessaria ai post regimi per organizzare in modo pluraliste, costituzionali e democratici i governi successivi;
ii) la strategia di fondo deve essere il raggiungimento di un PARTITO COMUNISTA DEMOCRATICO, intendendo "democratico" sia il centralismo democratico organizzativo interno sia in raggiungimento di una società libera politicamente (esistenza di altri movimenti e partiti) che per arrivarci deve organizzare movimenti non violenti;
iii) durante le proteste e le manifestazioni la posizione deve essere sempre difensiva, evitando infiltrazioni o provocazioni (come abbiamo altre volte fatte), solo un attacco da parte reazionaria con la forza si reagisce come legittima difesa;
iii) partecipare alle tornate elettorali ma nel contempo lottare dentro le organizzazioni sindacali ( in Italia intuisco che la Camusso è comunista);
iv) analizzare l'operaio come tecnico-operaio e la fabbrica una neofabbrica industriale che usa l'innovazione tecnologica che determina meno manodopera, quindi l'obiettivo da un lato di lavorare poco ma tutti dall'altro stimolare la creazione di nuove industrie producenti nuove produzioni benefiche;
v) creare l'egemonia culturale in tutti i paesi dicendo a chiare lettere che il capitalismo sta implodendo e che questa crisi economica non è una crisi ciclica, solo il COMUNISMO DEMOCRATICO è la via maestra per uscire dalla miseria;
vi) La lotta di classe deve vedersi come la lotta tra poveri (proletariato, disoccupati etc) contro i pochi ricchi, il proletariato deve avere questa matrice: una moltitudine povera, schiava, sfruttata che lotta per l'abbattimento del capitalismo;
vii) gli immigrati sono una ricchezza per i paesi che li ospitano, dal punto di vista dell'economia, della cultura e dell'arricchimente delle etnie.
Per ora mi fermo.
E' rivoluzionario solo il partito che detiene l'egemonia culturale e la visione della società futura.
Vi auguro un buon lavoro.
Michele Altamore