Alla fine del corteo di questa mattina a Torino, Rinaldini e la Fiom sono stati duramente contestati dai Cobas e da tanti altri operai. I nostri compagni erano in prima linea.
Quando con i dirigenti confederali presenti sul palco era stato concordato che avrebbero potuto parlare anche lo Slai Cobas e gli operai di Nola, qualcuno dei confederali, che evidentemente non condivideva questa decisione, ha innescato una violenta provocazione per impedirlo. Nel parapiglia che ne seguiva Rinaldini cadeva e veniva aiutato a rialzarsi da lavoratori dello Slai Cobas.
mi permetto di dare il mio punto di vista, dato che "passavo da quelle parti";
premesso che il corteo è stato molto tranquillo, quasi grigio, coi soliti appelli al rilancio del paese, dell'economia ed il solito trito ( e scadente ! ) fumo nelli occhi...eccetto lo spezzone degli operai di pomigliano organizzati nello slai più "vivo" e "combattivo"
1- AGGRESSIONE: modo berlusconiano di rapportarsi all'avversario, tipico del lupo che si traveste da agnello ( oltretutto a torino...). Ci mancava che avessero detto che erano tutta colpa dei "soliti" comunisti //:)//
2- i primi fischi sono partiti dagli operai di Pomigliano - CONTATI E TARGATI slai-cobas come ha detto il manifesto, che manca poco nell'edizione di ieri invitava la Magistratura a prendere provvedimenti - appena ha iniziato a a parlare il tipo della Cisl ( fischiato pure da quelli che avevano le bandiere di quel sindacato...! ). Il quale ha ceduto subito il microfono al big "rinaldini" nel tentativo di recuperare la piazza.
3- a questo punto la macchina con gli altoparlanti dello slai-cobas si è avvicinata sempre più al palco improvvisando una specie di contro-comizio e/o per disturbare il medesimo. A questo punto molti operai di pomigliano si sono avvicinati al palco chiedendo di poter parlare ( in modo più spontaneo che premeditato. Ma è la mia impressione ) in modo diciamo assai "rude". Cosa credo inevitabile data che si era in piazza e non si parlava col linguaggio dei fiori. ( non credo debbano scandalizzare nessuno gli insulti, gli spintoni e qualche pugno volato da ambo le parti. Dati anche i precedenti specifici, ossia la contestazione nel 2006 all'accordo sul contratto metalmeccanici fatta dallo slai a pomigliano che costò //il licenziamento di 8 delegati , non ancora riassunti definitivamente, a seguito della denuncia congiunta alla magistratura di fiom&fiat.//..).
C'è stato quindi un fronteggiamento per circa 30 minuti tra i *sindacalisti fiom e gli operai slaicobas* - mentre la maggior parte degli operai con le bandiere fiom si sono defilati non ritenendo o sentendo probabilmente di dover muovere un dito per i "loro" dirigenti //assediati//. E sottolineo che c'era sul palco il gotha della Fiom nazionale e regionale ( Cremaschi, Rinaldini, Airaudo ). E questo è uno degli aspetti che credo meriti più riflessione.
Perciò nessun putsch, nessuna azione-lampo da "squadristi rossi" come detto e ripetuto dai confederali con linguaggio tipico da pci anni '70, da cui probabilmente provengono.
Quindi alcuni leader dello slai - operai di Arese e Pomigliano - sono saliti sul palco per un contro comizio col famoso "incidente" di rinaldini più comico che altro, seguito comunque dalla smobilitazione "pacifica" dell'impianto audio ad opera dei burocrati della fiom.
Questo per quanto riguarda i fatti "in presa diretta"; ovvio che a noi internazionalisti non interessa la guerra tra parrocchie sindacali, non facciamo //il tifo// per i cobas contro i confederali ma CI INTERESSA IL CRESCERE DELLA RABBIA OPERAIA, L'INCAPACITA SINDACALE DI CONTENERLA, ED IL NS INTERVENTO ATTIVO IN TUTTO CIO' stante la crisi in atto - a prescindere dalle forme in cui essa si manifesta che ben difficilmente possono e potranno mai essere pure come un esperiemento di laboratorio.
p.s. //se fossimo autocelebrativi potremmo segnalare che nel video n°2 presente sul sito dello slai si sente bene lo slogan "IL Potere deve essere Operaio" urlato in faccia ai burocrati fiom - slogan che ben difficilmente può uscire anche dal più radicale dei sindacati ; solo dai rivoluzionari, sempre troppo pochi cmq, può venire quell'indicazione. E solo dai rivoluzionari che stanno in piazza, con le braccia e col cervello.
sopra m'ero scordato di dire che è intervenuto anche uno studente dei Collettivi esprimendo solidarietà ai lavoratori e rimandando all'appuntamento di oggi del G8 Universitario di cui parlano ora i bollettini
..e nn è finita: i Confederali in queste ore avallano il falso dell'aggressione degli estremisti incassando la solidarietà di Confidustria& Co ( oibò...) dopo magari una tiratina d'orecchi per non aver saputo svolgere bene il proprio mestiere. E magari sperando che la MAgistratura gli sgomberi il campo da qualche potenzialmente fastidioso concorrente...
E il governo con Sacconi ne approfitta per battere la strada della blindatura della rappresentanza sociale escludendo tutti i non allineati ( x i motivi più vari); Il Manifesto dimostra da che parte sta con lo "scandaloso" articolo "O Di quà o di Là"
Lo Slai Cobas però recita
Lo Slai Cobas però recita questa versione:
vedi: slaicobasmilano.org
le 2 cose non sono in
le 2 cose non sono in contradizione, è stato contestato il poter parlare ma si nega l' aggressione
mi permetto di dare il mio
mi permetto di dare il mio punto di vista, dato che "passavo da quelle parti";
premesso che il corteo è stato molto tranquillo, quasi grigio, coi soliti appelli al rilancio del paese, dell'economia ed il solito trito ( e scadente ! ) fumo nelli occhi...eccetto lo spezzone degli operai di pomigliano organizzati nello slai più "vivo" e "combattivo"
1- AGGRESSIONE: modo berlusconiano di rapportarsi all'avversario, tipico del lupo che si traveste da agnello ( oltretutto a torino...). Ci mancava che avessero detto che erano tutta colpa dei "soliti" comunisti //:)//
2- i primi fischi sono partiti dagli operai di Pomigliano - CONTATI E TARGATI slai-cobas come ha detto il manifesto, che manca poco nell'edizione di ieri invitava la Magistratura a prendere provvedimenti - appena ha iniziato a a parlare il tipo della Cisl ( fischiato pure da quelli che avevano le bandiere di quel sindacato...! ). Il quale ha ceduto subito il microfono al big "rinaldini" nel tentativo di recuperare la piazza.
3- a questo punto la macchina con gli altoparlanti dello slai-cobas si è avvicinata sempre più al palco improvvisando una specie di contro-comizio e/o per disturbare il medesimo. A questo punto molti operai di pomigliano si sono avvicinati al palco chiedendo di poter parlare ( in modo più spontaneo che premeditato. Ma è la mia impressione ) in modo diciamo assai "rude". Cosa credo inevitabile data che si era in piazza e non si parlava col linguaggio dei fiori. ( non credo debbano scandalizzare nessuno gli insulti, gli spintoni e qualche pugno volato da ambo le parti. Dati anche i precedenti specifici, ossia la contestazione nel 2006 all'accordo sul contratto metalmeccanici fatta dallo slai a pomigliano che costò //il licenziamento di 8 delegati , non ancora riassunti definitivamente, a seguito della denuncia congiunta alla magistratura di fiom&fiat.//..).
C'è stato quindi un fronteggiamento per circa 30 minuti tra i *sindacalisti fiom e gli operai slaicobas* - mentre la maggior parte degli operai con le bandiere fiom si sono defilati non ritenendo o sentendo probabilmente di dover muovere un dito per i "loro" dirigenti //assediati//. E sottolineo che c'era sul palco il gotha della Fiom nazionale e regionale ( Cremaschi, Rinaldini, Airaudo ). E questo è uno degli aspetti che credo meriti più riflessione.
Perciò nessun putsch, nessuna azione-lampo da "squadristi rossi" come detto e ripetuto dai confederali con linguaggio tipico da pci anni '70, da cui probabilmente provengono.
Quindi alcuni leader dello slai - operai di Arese e Pomigliano - sono saliti sul palco per un contro comizio col famoso "incidente" di rinaldini più comico che altro, seguito comunque dalla smobilitazione "pacifica" dell'impianto audio ad opera dei burocrati della fiom.
Questo per quanto riguarda i fatti "in presa diretta"; ovvio che a noi internazionalisti non interessa la guerra tra parrocchie sindacali, non facciamo //il tifo// per i cobas contro i confederali ma CI INTERESSA IL CRESCERE DELLA RABBIA OPERAIA, L'INCAPACITA SINDACALE DI CONTENERLA, ED IL NS INTERVENTO ATTIVO IN TUTTO CIO' stante la crisi in atto - a prescindere dalle forme in cui essa si manifesta che ben difficilmente possono e potranno mai essere pure come un esperiemento di laboratorio.
p.s. //se fossimo autocelebrativi potremmo segnalare che nel video n°2 presente sul sito dello slai si sente bene lo slogan "IL Potere deve essere Operaio" urlato in faccia ai burocrati fiom - slogan che ben difficilmente può uscire anche dal più radicale dei sindacati ; solo dai rivoluzionari, sempre troppo pochi cmq, può venire quell'indicazione. E solo dai rivoluzionari che stanno in piazza, con le braccia e col cervello.
//
//ciao a tutti//
sopra m’ero scordato di dire
sopra m'ero scordato di dire che è intervenuto anche uno studente dei Collettivi esprimendo solidarietà ai lavoratori e rimandando all'appuntamento di oggi del G8 Universitario di cui parlano ora i bollettini
..e nn è finita: i Confederali in queste ore avallano il falso dell'aggressione degli estremisti incassando la solidarietà di Confidustria& Co ( oibò...) dopo magari una tiratina d'orecchi per non aver saputo svolgere bene il proprio mestiere. E magari sperando che la MAgistratura gli sgomberi il campo da qualche potenzialmente fastidioso concorrente...
E il governo con Sacconi ne approfitta per battere la strada della blindatura della rappresentanza sociale escludendo tutti i non allineati ( x i motivi più vari); Il Manifesto dimostra da che parte sta con lo "scandaloso" articolo "O Di quà o di Là"