sempre a proposito del lato pratico del comunismo al suo stadio compiuto
ciao compagni, il mio amico di Trieste secondo me sta dando un preziosissimo contributo a discutere di vari nodi poco affrontati, magari comprensibilmente (sarebbe come dice No-Nick, mettere il carro davanti ai buoi) ma che meriterebbero più attenzione:
....Ivan partiamo un po da quello che intendevo io per diversita' e per sistema per come funziona ora e per come funzionerebbe.
Quando si fanno esempi su come sara' il comunismo di domani non si riesce mai a stringere nel dettaglio la descrizione della funzionalita' lavorativa avviene in due modi, descrivendo fabbriche uniche mondiali con un super mega soviet che decide e descrivendo la richiesta del mercato come il "bisogno di ognuno".
Da questi due principi parte il mio ragionamento, se per una qualsiasi fabbrica e' capibile come avvera' non risco mai a capire come cio' possa avvenire per il singolo artigiano, questo anche perche' non scordiamocelo che in Italia il 90 per cento delle aziende e' costituito da imprese con meno di 30 dipendenti.
Quando penso a come sara' un domani mi chiedo se nella fabbrica di automobili e' capibile la struttua unica come potremmo trovare una struttura unica per alcuni bisogni delle persone?
Penso ad esempio al cibo, inteso come pane come latte come beni primari?
Ci sara' una lista dei bisogni primari e secondari?
Ci sara' qualcuno o qualche organo che controlla cosa prendi?O dettera' la tua lista della spesa in base ai tuoi bisogni?
Chi decidera' che i bisogni miei sono giusti?
Ci sara' un comitato di controllo che controlla il controllore?
Ivan tu stesso ingurgiti due litri al giorno di coca cola....un domani fara' parte del bisogno di ognuno?
Poi le regole di mercato, come verranno attuate?
Se dovremmo tutti avere una paga in base ai nostri bisogni e' ovvio che io single prendero' meno di uno che ha in carico due figli....
Le unita' abitative come saranno suddivise?
Se io sto da solo e tra un mese mi trovo la morosa e vado a convivere il mio bisogno sara' una casa piu' grande che ovviamente il mega partito mi trovera'.....ma se dopo tre anni sono di nuovo single la casa che avevo prima non e' un mio bisogno e ritorno in una casa piu' piccola?
E cosi' via per ogni bisogno dal cibo al vestire dall'uscire di casa per andare al cinema....il bisogno come si misura?
C'e' chi va allo stadio due volte a settimana e chi rimane a casa a guardarsi le partite...chi decidera' se i bisogni di uno sono giusti o no...ci dovrebbe essere un vademecum.
Poi cosa non me no importante la sanita' come verra' gestita ...non e' una fabbrica non ha manodopera e altro che si puo' misurare in modo scientifico ....il mio bisogno di cittadino in una citta' per la sanita' e quasi sempre soddisfatto ma in un paese piccolo la famiglia che vive in montagna avra' dei rimborsi in termini di denaro molto piu' alti rispetto ai miei...a questo punto poi si innesca il meccanismo che porta il ragionamento in uno strano vicolo cieco...
Come faccio a soddisfare beni e bisogni di tutti se sono mutevoli diversi da minuto in minuto?
Secondo me la risposta se la sono data ed e' cercare di diversificare meno l'offerta...meno hai da scegliere meno diversita' si creano e meno conflitto crei....il che come ragionamento fila ma e' impossibile da trasferire alla realta.
Ieri che ne parlavo con Ivan....la risposta e' stata se ce la possiamo fare per l'industria automobilistica ce la possiamo fare sul resto....mentre me lo scriveva io ero in macchina e mi chiedevo ...ho superato ottica kebab panetteria cartoleria negozi di scarpe macellerie etcetcetc....ma come sara' un domani tutto cio'?
Se vogliamo che non ci sia concorrenza io la intendo come differenza, perche' se la creiamo rischiamo di non soddisfare realmente i bisogni,dovremo calmierare i prezzi per cui ci saranno degli ordini comunali, provinciali o regionali che controllano i prezzi....la diversificazione dei prezzi e dell'offerta non potra' esserci perche' come dicevo a Ivan se siamo "tutti dovremo avere un'economia o un ordine mondiale che rispetti i nostri bisogni tutti dovremo avere anche la stessa possibilita' di accesso a questi bisogni...uguale in tutto il sistema.
La mia domanda e' se un kilo di zucchine in Italia costa tre euro(ma poi dove cacchio si va a comprare se devono soddisfare il nostro bisogno noi avremo un portafogli o no?) in australia costera' sempre tre euro?
Un 'altrta domanda che mi sono sempre posto e' in base al nostro bisogno si puo anche accettare per le cose tipo cibo,casa, auto ed i beni come dire primari....ma per tutto il resto?Cinema calcetto scusate la scurrilita' troie.....divertimenti etcetc...chi misurera' quel bisogno?Non e' troppo differenziato...non e' che per non avere troppe differenze poi si appiatisce tutto?
Poi una cosa che mi e' sempre venuta in mente e' ....ipotizzo che ci siano due famiglie identiche con identici bisogni....una avra 1000 per il loro bisogno al mese e lo spendera' tutto l'altra avra' la stessa cifra ma ne spendera' ogni mese 100 € in meno perche' sono meno ingordi....dopo sei mesi ci sara' qualcuno che dice alla famiglia che ha richiesto piu' del dovuto?E se cosi' non fosse la seconda famiglia in dieci anni ha un gruzzoletto non indifferente...per cui avranno qualcosa che va oltre il loro bisogno....
Un'altra cosa ma come funzionerebbe una societa' che soddisfa i bisogni altrui in modo cosi' perfetto e' questa la domanda che mi ha spinto a fare questi ragionamenti....se potrebbe soddisfarmi nel bene materiale cioe' una macchina per tutti una casa per tutti etcetc come potrebbe realmente ripeto realmente soddisfare i beni non materiali di tutti che macchina gestionale e organizzativa dovrebbe esistere...eppoi se realmente dovrebbe affermarsi in tutto il pianeta come verrebbero gestite le diverse situazioni nei paesi in via di sviluppo?
Una cosa che ho chiesto sempre ad Ivan e' di farmi un esempio concreto di comunismo reale, nella sua compagnia nella sua famiglia...ma ovviamente su esempi di vita giornaliera e se uno ci pensa e' difficilissimo gestire 4 persone con l'idea in cui si da' in base ai bisogni....per concludere una battuta se Ivan viveva in una famiglia cosi' sta panza era un ricordo!!!!ahahahah
Saluti
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quanta carne al
quanta carne al fuoco..!!!
beh rispondere a tutto è praticamente impossibile :)
premesso che ad un rivolgimento rivoluzionario nn si arrivà così, come si va allo stadio ( fanculo le tv ! ) ma a seguito di sconvolgimenti profondi nel vivere comune x cui le modifiche e le novità appaiono cmq come miglioramenti.
nn x eludere i tuoi quesiti, ma ti consiglio ti studiarti a fondo la questione del carattere di merce dei beni, ossia del loro valore d'uso e di scambio ( ad es. nel "compendio del capitale" di Cafiero o nel riassunto del Primo Libro del ns opuscolo ).
Il socialismo corrisponde più o meno alla valutazione di tutti i beni secondo il loro valore d'uso. Superando il consumo INDIVIDUALE a beneficio di quello COLLETTIVO, PIU' EFFICIENTE da tutti i punti di vista ( es. pensa solo alla raccolta differenziata possibile in una mensa che serva mille pasti al giorno, contro gli stessi mille pasti consumati da altrettanti individui a casa loro che devono scendere ai cassonetti - se ci sono - dopo esserstati al supermercato, magari in auto.)
E' metodologicamente scorretto citare le difficoltà odierne di organizzare una qualsiasi collettività ( famiglia, amici, colleghi, Csoa, squadra calcetto) a riprova dell'impossibiltà del socialismo ( o ad alibi per il ns nn impegno in tal senso ??). Il marxismo dovrebbe averci insegnato che PRIMA si rivoluziona il ns modo produrre e consumare, POI quello di vivere. NN viceversa, che è lo scoglio su cui naufragano tanti compagni da sempre. Quindi le ns forze dovrebbero essere dirette nella prima direzione, che nel concreto diventa poi radicare il famoso partito di classe.
le piccole botteghe, negozi ecc. che citi sono TUTTI strettamente inseriti nella filiera capitalistica ( se nn ci credi, apriti un negozio qualsiasi e poi vedrai ), tutti dipendenti dallo stesso pugno di grandi banche e aziende - magari talmente ramificate che nn si vedono - . Il bottegaio indipendente esiste oggi solo nei film. Ecmq tramite la Rete sarebbe un gioco da ragazzi inserirlo nel sistema complessivo di produzione/distribuzione.
i bisogni saranno censiti sviluppando un sistema già oggi operante: qualsiasi responsabile logistico di qualsiasi supermercato ti potrà dire che tramite il codice a barre si è OGGI in grado di sapere IN TEMPO REALE quanta roba è consumata e xciò va riordinata alle ditte produttrici. Lo stesso fanno molti Gruppi di Acqusisto Solidale. Talvolta sono gli stessi produttori che invertono la catena, fondamentale in caso di prodotti deperibili come gli alimentari.
Nel socialismo sparià la moneta, già oggi siamo assai avanti ( carte credito, lascia stare un attimo l'ìtalia che è fanalino di coda al solito ).
Nei consigli - ipotizzo - si discuterà , magari accanitamente anche, sulle proposte x migliorare e innovare produzione e distribuzione e distinguere tra bisogni reali, primari, secondari, terziari,... INUTILI E DANNOSI. Più o meno come avviene oggi in qualsiasi famiglia benestante senza l'acqua alla gola della 3° o 4° settimana. Con la grossissima differenza che si ragionerà in termini di collettività e specie ( presente e futura ). NN DI INDIVIDUI.
L'individuo esiste x il capitale che lo chiama cittadino, solo xchè se, quando e fintanto che PRODUCE, CONSUMA E CREPA. Lo sviluppo delle vere individualità personali presuppone il rivoluzionamento dei rapporti sociali, quello di oggi è al max individualismo che sta a quanto sopra come il classico bruco alla farfalla o il dottor Jekill a Mr. Hide.
un base di partenza potrebbe essere - che so - assegnare ad ogni individuo un tot di metri quadri calpestabili secondo la media di quellii che oggi già toccano ai proletari ( chi ha famiglia - finchè durerà questo istituto borghese - ne avrà di più, va da sé. Conosci già oggi il COHOUSING ?? ) muniti di connessione a tot mega , tot m3 acqua, gas , kw luce ecc. ( sempre prendendo a riferimento la media odierna o quella al momento potenzialmente disponibile ), x cui chi è proletario nn vedrà peggioramenti, anzi, e chi nn lo è ca..i suoi !
il tutto in cambio di un modesto impegno lavorativo di 3 ORE , riprendendo la tua citazione.
E chi nn lo vorrà fare? potrà sempre andare e vivere tra gli Elfi sui monti o fare il punkabbestia..no problem
i bolscevichi dopo aver dichiarato decaduti I DEBITI PRIVATI ( fanculo ai mutui e affitti agli strozzini protetti dalla Legge ! ) provarono - nonostante la guerra civile - a riorganizzare il sistema delle abitazioni secondo tale principio ( e le possibilità del tempo, ovvio) abbatendo pareti, ricavando appartamenti decorosi dai palazzi signorili ecc. x risolvere il cronico sovraffollamento delle case operaie. Gratis - usando la nn socialista ma classista valutazione della realtà - erano i consumi sociali: poste, cinema, teatri, parchi, piscine, saune, treni, tram ecc.. Poi va da sè che a causa della guerra civile e dell'arretarezza russe del tempo gli standard erano quelli che erano...
spero di nn deluderti... ma credo/spero che la prostituzione sparirà :)
"Oggi esiste un altro modo di mangiare" scrivevano i bolscevichi nelle strade dove battevano le "signorine", le più schiave tra gli schiavi ( altra cosa è la prostituzione di lusso, che allora seguì - come oggi immagino accadrebbe - il vecchio regime. Xchè lavorare è sempre più faticoso, specie x chi abituato ai soldi facili)
un piccola aggiunta:
un piccola aggiunta: rileggendo meglio il titolo che hai dato a questa discussione vedo che te parli nel titolo di COMUNISMO ( = A CIASCUNO SECONDO IL SUO BISOGNO, DA CIASCUNO SECONDO LA SUA CAPACITA'). Beh, nn correre...prima la specie umana dovrà passare attraverso il
il SOCIALISMO = DIVISIONE IN PARTI UGUALI DELL'ESISTENTE, cioè lavoro e suoi prodotti. Quindi con una certa persistenza di diseguaglianza ( tutti dovranno lavorare le stesse ore, fatti salvi i lavori peggiori, più pericolosi od usuranti ).
per il quale è indispensabile un periodo più o meno lungo come x il socialismo d'altronde - e nn preventivabili a priori date le numerose variabili - di DITTATURA DEL PROLETARIATO che riorganizzi la società classista secondo i principi sopra esposti