Ciò nonostante credo sia doveroso, per i comunisti, partecipare alla manifestazione di sabato contro l'allargamento della base militare americana a Vicenza.
Le basi USA in Italia sono strategiche per l'imperialismo perchè di supporto alle guerre in medioriente, chiuderle sarebbe obiettivamente un sollievo per il proletariato dei paesi arabi.
La manifestazione non sarà "antiamericanista", sono certo che anche l'imperialismo italiano sarà contestato, a partire dalla missione militare in Afghanistan.
Ho letto il volantino di BC sulla manifestazione a Vicenza, mi lascia perplesso il capoverso sulla "sovranità limitata" della borghesia italiana, in "condizione di sudditanza di fronte all’imperialismo americano". Mi sfugge il senso della considerazione, perché è un'argomentazione fondata su criteri borghesi di diritto che non vedo come possano riguardare il proletariato, non si lega a questa considerazione nessuna presa di posizione relativa (ed essendo il PCInt comunista e internazionalista, non avrebbe avuto davvero senso!!), è su un piano formale falsa, su un piano sostanziale troppo semplicistica per essere utile, soffia inutilmente, poi, sul fuoco delle ideologie dell'Italia colonia anziché paese imperialista. Il resto del volantino è invece condivisibile e sottolinea giustamente la questione antiamericanismo/antimperialismo.
Reed, capisco le tue "preoccupazioni", in particolare a riguardo della questione colonie/paesi imperialisti. Tuttavia credo emerga abbastanza chiaramente dal volantino la nostra concezione dell'Italia quale paese imperialista a tutti gli effetti, pronto tra l'altro a giocare la sua partita su più tavoli (tentennamenti e contraddizioni che sono anche espressione dei diversi interessi delle varie anime della borghesia italiana).
La questione della "sovranità limitata" è uno dei tanti retaggi di Yalta che a mio parere sono innegabili, fermo restando il quadro appena delineato. Nel volantino si parla infatti di più di 100 basi militari presenti sul territorio italiano. Oltre a questo fatto molto tangibile, esistono altri mille legami, espliciti o più spesso occulti, che hanno permesso agli Stati Uniti (alla borghesia statunitense) di interferire più volte sulla politica locale, fin dalle elezioni del 1948... per non parlare dei cosiddetti "anni di piombo" e di Gladio.
Insomma, l'Italia reclama e difende il suo posto a fianco dei grandi briganti imperialisti. Tuttavia deve fare anche i conti con varie ingerenze di paesi più forti, che tra l'altro mantengono una grossa presenza militare sul territorio nazionale.
Non si tratta quindi di appellarsi alla formalità del diritto borghese, ma di individuare il contesto ne quale la questione della base di Vicenza si inserisce. Un quadro intricato, che a mio parere non si poteva fare a meno di tratteggiare. Considerando anche che si tratta di un volantino, non credo che l'impostazione possa essere definita "semplicistica".
Alla fine non so se sono riuscito a rispondere ai tuoi dubbi... ma naturalmente, ognuno è libero di esprimere le sue valutazioni. Questo genere di critiche può anzi essere uno stimolo positivo.
Sì, è molto chiaro quello che dici, e del resto lo stesso volantino. Credo solo che dicendo "sudditanza" si lascia adito (anche se poi il resto del volantino è assolutamente corretto, a mio avviso) a posizioni gruppettare/no global o "euroriformiste" (tipo Pdci), come si diceva (Italia colonia, teorie del complotto, europeismo), che secondo me dovrebbero essere combattute radicalmente, anche prestando attenzione alla scelta dei termini. Più che sudditanza si tratta della dinamica realtà delle relazioni internazionali, nelle quali chiaramente i pesci grossi si pongono in ovvia asimmetria. Anche la borghesia italiana oscilla tra una posizione atlantista e una europeista, alla luce della propria debolezza di proiezione autonoma e di fattori storici e geopolitici; e questo non si risolve in semplice sudditanza.
Comunque è chiara la posizione internazionalista del partito.
Anche perchè l'Europa serve anche ad uscire definitivamente da tale condizione.
A parte questo il volantino mi sembra condivisibile. Mi sorprende però la mancanza di un riferimento esplicito alla questione del libano. Visto che la manifestazione sarà chiaramente schierata in senso antiamericano, e quì non conta l'afghanistan che è una guerra prettamente americana alla quale partecipano anche altri paesi. I pacifisti di assisi, inneggiavano quest'anno all'intervento in libano. Alla "pace" europea esportata in medioriente. Questo sarebbe stato necessario mettere in luce su un volantino da distribuire ad una manifestazione di quello stampo. Non vorrei anzi che tale mancanza di chiarezza nel fare questo distinguo sia dovuta alla non volontà di discostarsi troppo dalle posizioni della maggioranza dei manifestanti. Sarebbe grave e son sicuro che mi smentirete.
A proposito colgo quì l'occasione per chiarire un punto sul quale ero rimasto in sospeso perchè non ne sapevo niente. E' verissimo che lc non partecipa ad un sacco di manifestazioni, e penso che non ci sarà neanche stavolta. Ma alla manifestazione sull iraq lc non è mancata.
Almeno quella volta. Soltanto a genova e milano ha organizzato manifestazioni proprie. Quì a bologna per esempio i miei compagni erano nel corteo con un loro striscione. Il discorso sulla partecipazione ad una manifestazione antiamericana, che corre il rischio di avallare l'imperialismo europeo è sempre valido.
Occorre almeno differenziarsi rispetto ad altri che invece vogliono rafforzare l'europa con sentimenti antiamericani. I ds hanno tradotto efficacemente l'antiamericanismo della loro base in un sostegno, anche incondizionato, all'europa. Come sottolineava qualcuno più sopra. Ed è su quella sfera d'influenza che battaglia ed lc trovano simpatizzanti e sostenitori. Perciò occorre essere ultra chiari nei distinguo.
in un volantino non si può mettere l'universo mondo, sul Libano ci siamo espressi chiaramente e abbondantemnete sulla nostra stampa e nelle prese di posizione pubbliche: non vedo quindi dove si possa dare adito a un fantomatico appoggio all'imperialismo europeo. Assumendo il tuo modo di ragionare, si potrebbe dire che Lotta rischia di appoggiare l'imperialismo yankee. Insomma, mi sembrano proprio considerazioni che lasciano il tempo che trovano, cioè zero (per quanto ci riguarda).
Reed, mi pare che la risposta di Mic sia esaustiva, ma ribadisco che dietro il termine "sudditanza" non c'è nessuna ambiguità né tanto meno il tentativo di solleticare i partecipanti al corteo (scusa, questo vale per Zazza). Infondo, non credo che ci sia molta differenza tra quelle che aggiungi tu e quello che dice Mic, al di là delle parole usate: la debolezza di proiezione autonoma e di fattori geopolitici cos'è se non il retaggio di Yalta (tra le altre cose)? Se la ricerca di un ruolo autonomo della borghesia europea e con essa italiana risale all'incirca a 50 anni fa, è lento e pieno di contraddizioni, tutto ciò non è dovuto al fatto che l'imperialismo americano ha sempre fatto sentire pesantemente la sua presenza in Europa anche e non certamente da ultimo con l'occupazione militare? Se non mi sbaglio, non credo che sia mai successo che nella storia recente, i paesi sconfitti in una guerra subiscano ancora l'occupazione dopo oltre sessant'anni.
Per quanto riguarda la manifestazione di Vicenza si sta creando un clima bruttissimo nel paese, i media e il governo stanno criminalizzando tutto il movimento.
A questo punto il corteo potrebbe avere un significato che ne trascende in parte le ragioni originali.
Non voglio dire che c'è in ballo il diritto a manifestare, però che ci vogliano MOLTO caldamente spingere a stare a casa mi sembra palese.
Ciao a tutti. Rispondendo velocemente a Smirnov: concordo con te, non c'è "molta differenza", infatti non ho scritto in contrapposizione a Mic, né al volantino nel suo complesso, come credo di aver detto chiaramente. Poi non voglio fare il formalista, e non mi attaccherò alle parole... Saluti
Bè, sulla base delle conclusioni che il socialismo scientifico trae dall'analisi dello sviluppo sociale possiamo ragionevolmente supporre che ci saranno nuove manifestazioni in Italia, quindi prima o poi potremmo perfino incontrarci. Oppure verrò nella tua libreria a Lucca, piccolo borghese che non sei altro.
No Smirnov, non è che io pensi che battaglia appoggi l'europa. Dopo tutte le parole che avete speso per rendermi edotto sulle vostre posizioni, sarebbe uno sgarro troppo grosso nei vostri confronti. Tuttavia proprio sul libano io avrei sferrato un forte attacco all'imperialismo europeo, che nel volantino è messo sullo stesso piano di quello americano e di ogni altro imperialismo. Questo non è certo sbagliato in linea di principio, ma il proletariato italiano deve fare i conti proprio con l'ideologia europeista, in primo luogo. Quindi fermo restando il no a tutte le guerre, l'intervento europeo in libano sarebbe stato il mio primo bersaglio. Il volantino avrebbe avuto più forza. Comunque questa è la mia opinione.
A me pare che al momento sia l'ideologia atlantica,o occidentalista in genere, quella dalla quale il proletariato italiano viene maggiormente bersagliato.
E poi penso che ,in questa fase, sia più facile spiegare l'imperialismo partendo dalle guerre a stelle e strisce, più che dalla missione in Libano (imperialista e da condannare anch'essa, ovviamente).
Con questo non voglio dire che si debba fare sconti all'europeismo, anzi... però è sempre bene diffondere i propri principi partendo dalle questioni più eclatanti e dirompenti.
Credo che però la questione sia anche indirizzare le prese di posizione in maniera tale da rispondere, semplificando, alla direttrice internazionalista riassunta nel "il nemico principale è nel proprio paese". Dico in generale, non rispetto al PCInt, né tantomeno al suo volantino che complessivamente è molto chiaro a riguardo, e anzi enfatizza, secondo me giustamente, la cosa.
A mio parere è quindi opportuno attaccare in primo luogo e senza mezzi termini l'imperialismo italiano e quello europeo che in tendenza va formandosi, e le loro ideologie; questo non vuol dire arrivare all'assurdità di non denunciare l'imperialismo Usa, beninteso.
Quando Pietrotskij dice che è "più facile spiegare l'imperialismo partendo dalle guerre a stelle e strisce", "partendo dalle questioni più eclatanti e dirompenti", mi sembra (ma potrei sbagliarmi, Pietrotskij!) sottoponga alla spiegazione di cosa è l'imperialismo la denuncia prioritaria dell'imperialismo di casa "nostra"; io penso che non si possa fare a meno di tenere le due cose intrecciate in maniera ferrea, altrimenti può diventare facile che, mentre i gruppi politici indicano l'imperialismo, il loro uditorio guardi l'America e basta. Pietrotskij, dimmi se sbaglio nell'interpretarti...
Volevo solo dire Reed, che discutendo con una persona che ti dice "non ha più senso parlare di imperialismo" è molto facile fargli cambiare idea parlando di Irak e Bush, piuttosto che Libano e Prodi. La missione in Libano per ora non viene percepita come funzionale a strategie imperialiste, se non da sparute avanguardie.
Il che non vuol dire che non bisogna opporsi ad essa, beninteso.
Però a Vicenza il fuoco di fila di slogan e volantini non lo avrei posto principalmente sul tema del Libano.
Quando tu dici Reed che bisogna denunciare l'imperialismo di casa nostra io partirei dall'Afghanistan, come ho fatto a Vicenza e nella mia militanza politica in generale.
Non parlavo in particolare del Libano, comunque capisco cosa vuoi dire; però è differente parlare con una singola persona e tenere conto del livello di coscienza della stessa, e propagandare le proprie posizioni politiche in un articolo, documento o volantino, dove si deve tener conto di tutti (ma anche dei pochi più addentro), e dove bisogna fare i conti con ideologie, come quella dell'antiamericanismo, largamente diffuse nella potenziale platea di quella propaganda; a maggior ragione è necessario sottolineare i propri caratteri di distinzione, anche considerando l'infinità di schiere dell'estrema, che possono confondere largamente i destinatari della propaganda. Nel complesso, per esempio, il volantino del PCInt mi sembra trovasse un equilibrio corretto, a riguardo, anche se ho manifestato perplessità sulla stesura di un suo capoverso (sottolineando però di condividerne l'impianto complessivo). Comunque è chiara la tua posizione.
Ciò nonostante credo sia
Ciò nonostante credo sia doveroso, per i comunisti, partecipare alla manifestazione di sabato contro l'allargamento della base militare americana a Vicenza.
Le basi USA in Italia sono strategiche per l'imperialismo perchè di supporto alle guerre in medioriente, chiuderle sarebbe obiettivamente un sollievo per il proletariato dei paesi arabi.
La manifestazione non sarà "antiamericanista", sono certo che anche l'imperialismo italiano sarà contestato, a partire dalla missione militare in Afghanistan.
BESOS
infatti battaglia partecipa
infatti battaglia partecipa alla manifestazione
Ho letto il volantino di BC
Ho letto il volantino di BC sulla manifestazione a Vicenza, mi lascia perplesso il capoverso sulla "sovranità limitata" della borghesia italiana, in "condizione di sudditanza di fronte all’imperialismo americano". Mi sfugge il senso della considerazione, perché è un'argomentazione fondata su criteri borghesi di diritto che non vedo come possano riguardare il proletariato, non si lega a questa considerazione nessuna presa di posizione relativa (ed essendo il PCInt comunista e internazionalista, non avrebbe avuto davvero senso!!), è su un piano formale falsa, su un piano sostanziale troppo semplicistica per essere utile, soffia inutilmente, poi, sul fuoco delle ideologie dell'Italia colonia anziché paese imperialista. Il resto del volantino è invece condivisibile e sottolinea giustamente la questione antiamericanismo/antimperialismo.
Reed, capisco le tue
Reed, capisco le tue "preoccupazioni", in particolare a riguardo della questione colonie/paesi imperialisti. Tuttavia credo emerga abbastanza chiaramente dal volantino la nostra concezione dell'Italia quale paese imperialista a tutti gli effetti, pronto tra l'altro a giocare la sua partita su più tavoli (tentennamenti e contraddizioni che sono anche espressione dei diversi interessi delle varie anime della borghesia italiana).
La questione della "sovranità limitata" è uno dei tanti retaggi di Yalta che a mio parere sono innegabili, fermo restando il quadro appena delineato. Nel volantino si parla infatti di più di 100 basi militari presenti sul territorio italiano. Oltre a questo fatto molto tangibile, esistono altri mille legami, espliciti o più spesso occulti, che hanno permesso agli Stati Uniti (alla borghesia statunitense) di interferire più volte sulla politica locale, fin dalle elezioni del 1948... per non parlare dei cosiddetti "anni di piombo" e di Gladio.
Insomma, l'Italia reclama e difende il suo posto a fianco dei grandi briganti imperialisti. Tuttavia deve fare anche i conti con varie ingerenze di paesi più forti, che tra l'altro mantengono una grossa presenza militare sul territorio nazionale.
Non si tratta quindi di appellarsi alla formalità del diritto borghese, ma di individuare il contesto ne quale la questione della base di Vicenza si inserisce. Un quadro intricato, che a mio parere non si poteva fare a meno di tratteggiare. Considerando anche che si tratta di un volantino, non credo che l'impostazione possa essere definita "semplicistica".
Alla fine non so se sono riuscito a rispondere ai tuoi dubbi... ma naturalmente, ognuno è libero di esprimere le sue valutazioni. Questo genere di critiche può anzi essere uno stimolo positivo.
Saluti. Mic
Ciao Mic Sì, è molto
Sì, è molto*
Ciao Mic
Sì, è molto chiaro quello che dici, e del resto lo stesso volantino. Credo solo che dicendo "sudditanza" si lascia adito (anche se poi il resto del volantino è assolutamente corretto, a mio avviso) a posizioni gruppettare/no global o "euroriformiste" (tipo Pdci), come si diceva (Italia colonia, teorie del complotto, europeismo), che secondo me dovrebbero essere combattute radicalmente, anche prestando attenzione alla scelta dei termini. Più che sudditanza si tratta della dinamica realtà delle relazioni internazionali, nelle quali chiaramente i pesci grossi si pongono in ovvia asimmetria. Anche la borghesia italiana oscilla tra una posizione atlantista e una europeista, alla luce della propria debolezza di proiezione autonoma e di fattori storici e geopolitici; e questo non si risolve in semplice sudditanza.
Comunque è chiara la posizione internazionalista del partito.
Anche perchè l'Europa serve
Anche perchè l'Europa serve anche ad uscire definitivamente da tale condizione.
A parte questo il volantino mi sembra condivisibile. Mi sorprende però la mancanza di un riferimento esplicito alla questione del libano. Visto che la manifestazione sarà chiaramente schierata in senso antiamericano, e quì non conta l'afghanistan che è una guerra prettamente americana alla quale partecipano anche altri paesi. I pacifisti di assisi, inneggiavano quest'anno all'intervento in libano. Alla "pace" europea esportata in medioriente. Questo sarebbe stato necessario mettere in luce su un volantino da distribuire ad una manifestazione di quello stampo. Non vorrei anzi che tale mancanza di chiarezza nel fare questo distinguo sia dovuta alla non volontà di discostarsi troppo dalle posizioni della maggioranza dei manifestanti. Sarebbe grave e son sicuro che mi smentirete.
A proposito colgo quì
A proposito colgo quì l'occasione per chiarire un punto sul quale ero rimasto in sospeso perchè non ne sapevo niente. E' verissimo che lc non partecipa ad un sacco di manifestazioni, e penso che non ci sarà neanche stavolta. Ma alla manifestazione sull iraq lc non è mancata.
Almeno quella volta.
Almeno quella volta. Soltanto a genova e milano ha organizzato manifestazioni proprie. Quì a bologna per esempio i miei compagni erano nel corteo con un loro striscione. Il discorso sulla partecipazione ad una manifestazione antiamericana, che corre il rischio di avallare l'imperialismo europeo è sempre valido.
Occorre almeno
Occorre almeno differenziarsi rispetto ad altri che invece vogliono rafforzare l'europa con sentimenti antiamericani. I ds hanno tradotto efficacemente l'antiamericanismo della loro base in un sostegno, anche incondizionato, all'europa. Come sottolineava qualcuno più sopra. Ed è su quella sfera d'influenza che battaglia ed lc trovano simpatizzanti e sostenitori. Perciò occorre essere ultra chiari nei distinguo.
Ciao Zazza, in un volantino
in un volantino*
Ciao Zazza,
in un volantino non si può mettere l'universo mondo, sul Libano ci siamo espressi chiaramente e abbondantemnete sulla nostra stampa e nelle prese di posizione pubbliche: non vedo quindi dove si possa dare adito a un fantomatico appoggio all'imperialismo europeo. Assumendo il tuo modo di ragionare, si potrebbe dire che Lotta rischia di appoggiare l'imperialismo yankee. Insomma, mi sembrano proprio considerazioni che lasciano il tempo che trovano, cioè zero (per quanto ci riguarda).
Reed, mi pare che la risposta di Mic sia esaustiva, ma ribadisco che dietro il termine "sudditanza" non c'è nessuna ambiguità né tanto meno il tentativo di solleticare i partecipanti al corteo (scusa, questo vale per Zazza). Infondo, non credo che ci sia molta differenza tra quelle che aggiungi tu e quello che dice Mic, al di là delle parole usate: la debolezza di proiezione autonoma e di fattori geopolitici cos'è se non il retaggio di Yalta (tra le altre cose)? Se la ricerca di un ruolo autonomo della borghesia europea e con essa italiana risale all'incirca a 50 anni fa, è lento e pieno di contraddizioni, tutto ciò non è dovuto al fatto che l'imperialismo americano ha sempre fatto sentire pesantemente la sua presenza in Europa anche e non certamente da ultimo con l'occupazione militare? Se non mi sbaglio, non credo che sia mai successo che nella storia recente, i paesi sconfitti in una guerra subiscano ancora l'occupazione dopo oltre sessant'anni.
Ciao Reed e ciao a tutti,
Smirnov
Per quanto riguarda la
Per quanto riguarda la manifestazione di Vicenza si sta creando un clima bruttissimo nel paese, i media e il governo stanno criminalizzando tutto il movimento.
A questo punto il corteo potrebbe avere un significato che ne trascende in parte le ragioni originali.
Non voglio dire che c'è in ballo il diritto a manifestare, però che ci vogliano MOLTO caldamente spingere a stare a casa mi sembra palese.
Ciao a tutti. Rispondendo
Ciao a tutti. Rispondendo velocemente a Smirnov: concordo con te, non c'è "molta differenza", infatti non ho scritto in contrapposizione a Mic, né al volantino nel suo complesso, come credo di aver detto chiaramente. Poi non voglio fare il formalista, e non mi attaccherò alle parole... Saluti
Come è andata la
Come è andata la manifestazione ieri? I giornali parlano di una buona riuscita, 200.000 persone, pare.
Forse eravamo qualcosina in
Forse eravamo qualcosina in meno (bisogna sempre mettera la tara alle cifre di Rifondazione) ma comunque una grandissima giornata.
Tra questo governo e la sua base di massa sta per finire la luna di miele.
Spero almeno.
BESOS
P.S.
E poi in mezzo a quella marea di persone ho pure incrociato casualmente Rivolunzio,Smirnov e Mic,pensa te:-)
quando si dice che il mondo
quando si dice che il mondo è piccolo....
peccato che non cero se no
peccato che non cero se no potevi incontrare anche me
Bè, sulla base delle
Bè, sulla base delle conclusioni che il socialismo scientifico trae dall'analisi dello sviluppo sociale possiamo ragionevolmente supporre che ci saranno nuove manifestazioni in Italia, quindi prima o poi potremmo perfino incontrarci. Oppure verrò nella tua libreria a Lucca, piccolo borghese che non sei altro.
BESOS
No Smirnov, non è che io
No Smirnov, non è che io pensi che battaglia appoggi l'europa. Dopo tutte le parole che avete speso per rendermi edotto sulle vostre posizioni, sarebbe uno sgarro troppo grosso nei vostri confronti. Tuttavia proprio sul libano io avrei sferrato un forte attacco all'imperialismo europeo, che nel volantino è messo sullo stesso piano di quello americano e di ogni altro imperialismo. Questo non è certo sbagliato in linea di principio, ma il proletariato italiano deve fare i conti proprio con l'ideologia europeista, in primo luogo. Quindi fermo restando il no a tutte le guerre, l'intervento europeo in libano sarebbe stato il mio primo bersaglio. Il volantino avrebbe avuto più forza. Comunque questa è la mia opinione.
Io non sono di BC, comunque
Io non sono di BC, comunque ti dico la mia.
A me pare che al momento sia l'ideologia atlantica,o occidentalista in genere, quella dalla quale il proletariato italiano viene maggiormente bersagliato.
E poi penso che ,in questa fase, sia più facile spiegare l'imperialismo partendo dalle guerre a stelle e strisce, più che dalla missione in Libano (imperialista e da condannare anch'essa, ovviamente).
Con questo non voglio dire che si debba fare sconti all'europeismo, anzi... però è sempre bene diffondere i propri principi partendo dalle questioni più eclatanti e dirompenti.
BESOS
Credo che però la questione
Credo che però la questione sia anche indirizzare le prese di posizione in maniera tale da rispondere, semplificando, alla direttrice internazionalista riassunta nel "il nemico principale è nel proprio paese". Dico in generale, non rispetto al PCInt, né tantomeno al suo volantino che complessivamente è molto chiaro a riguardo, e anzi enfatizza, secondo me giustamente, la cosa.
A mio parere è quindi opportuno attaccare in primo luogo e senza mezzi termini l'imperialismo italiano e quello europeo che in tendenza va formandosi, e le loro ideologie; questo non vuol dire arrivare all'assurdità di non denunciare l'imperialismo Usa, beninteso.
Quando Pietrotskij dice che è "più facile spiegare l'imperialismo partendo dalle guerre a stelle e strisce", "partendo dalle questioni più eclatanti e dirompenti", mi sembra (ma potrei sbagliarmi, Pietrotskij!) sottoponga alla spiegazione di cosa è l'imperialismo la denuncia prioritaria dell'imperialismo di casa "nostra"; io penso che non si possa fare a meno di tenere le due cose intrecciate in maniera ferrea, altrimenti può diventare facile che, mentre i gruppi politici indicano l'imperialismo, il loro uditorio guardi l'America e basta. Pietrotskij, dimmi se sbaglio nell'interpretarti...
Volevo solo dire Reed, che
Volevo solo dire Reed, che discutendo con una persona che ti dice "non ha più senso parlare di imperialismo" è molto facile fargli cambiare idea parlando di Irak e Bush, piuttosto che Libano e Prodi. La missione in Libano per ora non viene percepita come funzionale a strategie imperialiste, se non da sparute avanguardie.
Il che non vuol dire che non bisogna opporsi ad essa, beninteso.
Però a Vicenza il fuoco di fila di slogan e volantini non lo avrei posto principalmente sul tema del Libano.
Quando tu dici Reed che bisogna denunciare l'imperialismo di casa nostra io partirei dall'Afghanistan, come ho fatto a Vicenza e nella mia militanza politica in generale.
E' un tema caldissimo (vedi caduta del governo).
BESOS
Non parlavo in particolare
Non parlavo in particolare del Libano, comunque capisco cosa vuoi dire; però è differente parlare con una singola persona e tenere conto del livello di coscienza della stessa, e propagandare le proprie posizioni politiche in un articolo, documento o volantino, dove si deve tener conto di tutti (ma anche dei pochi più addentro), e dove bisogna fare i conti con ideologie, come quella dell'antiamericanismo, largamente diffuse nella potenziale platea di quella propaganda; a maggior ragione è necessario sottolineare i propri caratteri di distinzione, anche considerando l'infinità di schiere dell'estrema, che possono confondere largamente i destinatari della propaganda. Nel complesso, per esempio, il volantino del PCInt mi sembra trovasse un equilibrio corretto, a riguardo, anche se ho manifestato perplessità sulla stesura di un suo capoverso (sottolineando però di condividerne l'impianto complessivo). Comunque è chiara la tua posizione.
Saluti a Pietrotskij e a tutti i compagni.