Stesso mandante, stesso becchino : Il Capitalismo!

Nella notte del 31 agosto sono morti, assassinati, mentre svolgevano lavori di manutenzione per la linea ferroviaria presso la stazione Brandizzo, alle porte di Torino, 5 operai che lavoravano per una ditta in subappaltato per RFI.

Innanzitutto, esprimiamo la nostra solidarietà di classe alle famiglie dei 5 lavoratori morti, assassinati per mano di questa società putrida e fallita!

Il teatrino squallido e falso dei mezzi di informazione borghese si costerna e si finge meravigliato dell'accaduto.

Si sostiene che il tragico incidente vada riportato ad eventuali disservizi e/o responsabilità di singoli, in sostanza per certificare ed accollare l'errore umano a "qualcuno": niente di più falso!

L'esecutore ed il mandante ha sempre lo stesso nome: il capitalismo!

Ciò che è accaduto non è imputabile ad un errore umano, ma ad un sistema, che non riguarda solo il comparto della manutenzione del settore ferroviario ma tutto il mondo del lavoro salariato, che intensifica fortemente lo sfruttamento in forma di condizioni e carichi di lavoro e che va ad impattare inevitabilmente sulla sicurezza e la salute della classe operaia.

Le nuove forme di sfruttamento sono la frammentazione e le esternalizzazioni fatte da appalti e subappalti (al massimo ribasso) di qualsiasi settore che producono maggior ricattabilità e sfruttamento, e sono il frutto di una società in crisi assetata di profitto!

La questione non è pubblico e/o privato ( è come chiedere al boia di che morte morire) da porre come risposta a tutti i problemi di carattere salariale e sicurezza sul posto di lavoro, come viene prospettato da sempre da tutto l'arcipelago del sindacalismo di base, senza poi mettere minimamente in discussione il sistema socio-economico nel quale si vive, o per meglio dire, si sopravvive.

Non bastano quelle poche ore di sciopero di settore, indette da alcune sigle sindacali di base e/o confederali in risposta all'ennesimo assassinio di operai, che per nulla mettono in discussione e/o scalfiscono questa società; tanto meno un'inchiesta giudiziaria da parte delle istituzioni che, appunto, come già detto in precedenza, cercheranno di scaricare ed imputare le cause della tragedia al cosiddetto errore umano, mantra di tutti i morti assassinati sul posto di lavoro. Nei soli primi sette mesi del 2023 una vera e propria carneficina, 559 morti immolati sull'altare della patria sanguisuga.

La verità è che la sicurezza sui posti di lavoro non potrà mai esserci nel capitalismo, poiché sicurezza significa aumento dei costi e rallentamento dei ritmi di lavoro e ciò comporterebbe la diminuzione della produttività e dei profitti.

Noi comunisti internazionalisti di Battaglia Comunista esprimiamo la nostra solidarietà di classe agli operai assassinati, ma, nello stesso tempo, ribadiamo e sottolineiamo che, non dobbiamo mai dimenticarlo, solo l’abbattimento del sistema capitalistico ci può mettere al riparo dallo sfruttamento e dalle stragi che esso provoca!

Solo la lotta di classe proletaria può porre fine a questo stato di cose!

Sabato, September 2, 2023