NÉ LE PETIZIONI NÉ I CORTEI PROCESSIONI FARANNO INDIETREGGIARE IL GOVERNO! ORGANIZZIAMOCI A LIVELLO DI BASE PER POTER LOTTARE DAVVERO!

Documento distribuito dai nostri compagni francesi duante gli scioperi contro la riforma delle pensioni

Le massicce manifestazioni del 19 e 31 gennaio contro la riforma delle pensioni, le più grandi degli ultimi anni, hanno mostrato l'ampiezza della rabbia dei lavoratori di fronte a questo attacco della borghesia. I discorsi della borghesia e dei suoi tirapiedi, giornalisti ed esperti, non hanno ingannato nessuno. Tutti hanno capito che l'obiettivo era quello di risparmiare sulle nostre spalle riducendo le nostre pensioni.

MA QUESTA RABBIA VA OLTRE LA QUESTIONE DELLE PENSIONI, RIGUARDA IL DETERIORAMENTO DELLE NOSTRE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO IN GENERALE: L'INFLAZIONE, LA RIFORMA DELL'ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE, I RITMI DI LAVORO, IL SOVRACCARICO DI LAVORO... La

borghesia, in tutto il mondo, sta moltiplicando i suoi attacchi ai proletari per salvare i suoi profitti, a fronte della crisi economica e delle conseguenze dirette e indirette della guerra in Ucraina. In Francia, dopo aver ridotto il sussidio contro la disoccupazione, e mentre i salari reali sono in calo da mesi, il governo chiede ulteriori sacrifici per rimediare al presunto deficit futuro del sistema pensionistico. Allo stesso tempo, il governo, aumenta le spese militari di un terzo nel 2024-2030, portandola a 413 miliardi di euro. Che futuro radioso ci aspetta! Dopo aver dato il nostro sudore, dovremo versare il nostro sangue per i loro profitti!

LE DIMOSTRAZIONI, PER QUANTO IMPORTANTI, NON BASTERANNO. La strategia decisa dai vertici sindacali ci porta alla sconfitta, come l'esperienza ha già dimostrato più volte. Il copione sembra scritto in anticipo e i ruoli sono ben distribuiti: i sindacati riformisti sono in attesa di accettare aggiustamenti alla riforma; i sindacati cosiddetti radicali si stanno già preparando a gridare al tradimento, nel frattempo stanno organizzando diverse azioni simboliche e blocchi per i più determinati, che si troveranno così isolati nel loro posto di lavoro.

Per quanto riguarda le organizzazioni di sinistra, esse stanno cercando di spingere il movimento nella speranza di ottenere il massimo dalla situazione. È facile intuire che attraverso la proposta di una riforma alternativa a quella del governo, sperano di incanalare la rabbia degli sfruttati verso le

prossime elezioni. Un campo sul quale saremo sempre disarmati, in balìa delle manovre

delle varie scuderie borghesi. Per il momento, si schierano ancora dietro l'unità sindacale, della quale la storia dimostra che prepara ancora e sempre... un brutto futuro. L'UNITÀ DI QUESTE FORZE NON È MAI MANCATA PER INQUADRARE IL PROLETARIATO E CONTENERE LA SUA RABBIA!

DOBBIAMO CONTARE SOLO SU NOI STESSI. Finché le direzioni sindacali hanno presa sul nostro movimento, non otterremo nulla. È un'illusione cercare di spingerle a lottare veramente

I sindacati, sono organi di mediazione tra capitale e lavoro, il loro ruolo è quello di negoziare il prezzo della nostra forza lavoro con il capitale e lo Stato. Non abbiamo nulla da negoziare

con chi ci attacca, ma stabilire un rapporto di forza. I nostri interessi sono inconciliabili.

- *PRENDIAMO IN MANO LE NOSTRE LOTTE. ORGANIZZIAMOCI ALLA BASE. DISCUTIAMO E DECIDIAMO INSIEME NELLE ASSEMBLEE GENERALI. O NEI COMITATI DI LOTTA COME DARE SEGUITO AL NOSTRO MOVIMENTO.

- SOLO LOTTANDO INDIPENDENTEMENTE DA TUTTE LE FORZE DI CONTROLLO/DISCIPLINAMENTO BORHESI E DIFENDENDO CON DETERMINAZIONE I NOSTRI INTERESSI DI CLASSE POTREMO FAR RETROCEDERE IL GOVERNO.*

Bilan et Perspectives, febbraio 2023

Giovedì, February 23, 2023