Solidarietà ai lavoratori GH Napoli

Volantino distribuito ai lavoratori GH in lotta

Dopo un’assemblea, i lavorato aeroportuali della Ground Handling la scorsa settimana si sono mobilitati dando vita ad una iniziativa di protesta contro i tagli salariali e per denunciare una vacanza contrattuale che ormai dura da più di due anni, nonostante lo scorso gennaio sia stato firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro. I lavoratori si oppongono giustamente alla volontà, da parte della controparte aziendale, di imporre delle condizioni di lavoro diverse - ovviamente peggiori - rispetto al contratto nazionale. La protesta ha voluto esprimere anche il forte dissenso, da parte dei lavoratori, verso i sindacati locali di categoria per la mancata presa di posizione rispetto l’amministratore delegato della GH Napoli e alle manovre dell’azienda contro i lavoratori.

Questa protesta ovviamente ha avuto delle ripercussioni sui servizi aeroportuali - consegna dei bagagli, servizio bus di scalo, servizio scaletta, ecc. - ma cosa dovevano fare i lavoratori, starsene ancora lì fermi a guardare? Non opporsi all’atteggiamento dell’azienda, non opporsi al peggioramento delle loro condizioni? Questi lavoratori hanno invece alzato la testa, verso di loro va tutto la nostra stima e la nostra solidarietà. I “disservizi? Prendiamocela con i padroni, drogati da profitto, e non con i lavoratori che cercano di difendere quel poco che hanno!

Sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici è questo che ci chiedono da anni… e dovremmo restarcene anche zitti e buoni? Gli imprenditori, i banchieri, i padroni di ogni genere, stanno facendo pagare a noi proletari (operai, stipendiati, disoccupati, cassaintegrati, precari, pensionati) i costi di questa crisi. Adesso ci dicono che il peggio è passato – l’ennesima menzogna - intanto noi continuiamo a pagare. Questa è una crisi strutturale che coinvolge tutto il mondo e tutti i settori economici. La crisi generalizzata, è l’inevitabile approdo di un sistema economico dominato dalla logica del profitto, governato da leggi contraddittorie quanto barbare. La crisi continuerà a far sentire i propri effetti e i padroni continueranno a farcela pagare. Sono anni che ci chiedono di fare sacrifici: le continue ristrutturazioni industriali, i licenziamenti, la precarietà, l’aumento dei ritmi di lavoro, i tagli alle pensioni e allo “stato sociale”, la perdita del potere d’acquisto... e noi, di sacrificio in sacrificio, stiamo diventando tutti poveri, questa è la verità. Tanti di noi vivono di stenti e continue rinunce. Troppi non riescono più a tirare avanti.

Ma non dobbiamo rassegnarci, anzi, dobbiamo essere coscienti della nostra forza di classe lavoratrice, e lottare veramente. Una forza che possiamo esprimere solo se saremo in grado di essere realmente protagonisti. I sindacati sono inutili - nel migliore dei casi - se non completamente asserviti ai padroni. Almeno dovrebbero ammettere di essere perdenti. Confederale o di “base”, dietro i sindacati in questi anni abbiamo sempre perso e abbiamo perso di tutto… Questo è un dato di fatto. Dobbiamo andare oltre il sindacato e la logica sindacale stessa, organizzare noi le lotte, i veri scioperi, che danneggiano veramente il padrone. Questo è il punto, la nostra lotta non può essere delegata a nessuno, nessuno può rappresentarla. Nessun sindacato, nessun partito parlamentare, nessuna istituzione ci aiuterà, anzi continueranno a fare l’esatto contrario… e ad ingannarci. C’è bisogno di un vero protagonismo proletario. Le assemblee dei lavoratori - e non i sindacati a tavolino - devono decidere forme e obiettivi delle lotte.

Noi crediamo che ci sia bisogno di costruire una alternativa comunista. Riteniamo che questa società schifosa - basata sullo sfruttamento dei lavoratori - debba essere superata. Altro che utopia, la vera utopia è pensare che questo sistema possa essere riformato! Guerre, devastazioni ambientali, crisi e sfruttamento, ormai il capitalismo è solo questo, non potrà offrirci altro. Rendiamocene conto.

Invitiamo i lavoratori della GH Napoli a non mollare, a non farsi ingannare dai sindacati, a mantenere vivo il loro protagonismo di lavoratori. Così come invitiamo tutti gli altri operai e stipendiati dell’area aeroportuale a solidarizzare con questi lavoratori e con tutte le altre realtà lavorative in difficoltà (come gli operai dell’Atitech). La solidarietà tra noi lavoratori è un’arma fortissima, dobbiamo usarla! Noi lavoratori stiamo tutti sulla stessa barca, una barca diversa da quella dei padroni. Noi siamo gli sfruttati, loro sono gli sfruttatori.