You are here
Home ›Sulla debacle della “sinistra radicale”
Le elezioni regionali che si sono svolte a fine marzo hanno rappresentato l’ennesimo duro colpo ricevuto dai partiti borghesi che si collocano a sinistra del PD, la cosiddetta “sinistra radicale”, già scomparsi dal parlamento nazionale. Secondo noi le ragioni alla base di questa debacle sono diverse.
- La caduta del muro di Berlino - o meglio la crisi del colosso imperialistico sovietico - impose un ricambio ideologico ai vecchi partiti comunisti stalinisti e quindi anche al Partito Comunista Italiano. L’ideologia dominante - sia quella in versione pro Urss che anti Urss - ha sempre sostenuto l’equazione: “socialismo reale” realizzato in Russia uguale comunismo. Il fallimento di quella esperienza coinciderebbe quindi con il fallimento della politica comunista; questa ultima conclusione è stata portata avanti anche da coloro che hanno poi completamente abbandonato - anche come semplice copertura ideologica - la “falce e il martello”, in Italia il Pds-Ds-Pd. Tutto questo sicuramente ha inciso sulla perdita di consensi per i partiti che invece, in un modo o in un altro, sono rimasti ancorati ai principi - elaborati e rielaborati in chiave borghese - di un sedicente comunismo. C’è da dire inoltre che questi partiti non hanno avuto mai una vita realmente autonoma. Non hanno disdegnato infatti la partecipazione (o il sostegno) in governi e amministrazioni locali che tanto hanno fatto per i proletari (…massacrandoli con precarietà, tagli. ecc.). Hanno quindi perso in termini di credibilità e non sono riusciti a raccogliere - nemmeno sul piano elettoralistico - la protesta proletaria.
- Visto il livello della crisi, la borghesia italiana ha avuto l’esigenza di dare vita a governi ancora più forti, estromettendo - attraverso manovre di partito e leggi elettorali - la “sinistra radicale” dall’istituzione nazionale per eccellenza, dal parlamento. Insomma: per mantenere un minimo di consenso la “sinistra radicale” avrebbe dovuto comportarsi in modo un po’ più... radicale (almeno dare l’impressione di farlo…) ma questo non era compatibile con l’entrata nel governo del paese.
- Avendo perso la tribuna parlamentare questi partiti hanno, di conseguenza, perso anche spazio mediatico e per dei partiti ormai abituati a fare campagna elettorale attraverso la Tv questo è stato un duro colpo. Non a caso il voto di protesta è andato a finire - oltre che in schede bianche e volutamente annullate - in un movimento politico come quello di Peppe Grillo che basa la propria propaganda politica su canali “alternativi” (internet, comizi teatrali).
- In Italia l’ideologia dei partiti ormai è andata concentrandosi su Berlusconi: il mito del Berlusca contro gli antiberlusconiani senza se e senza ma, anche il voto di protesta ha risentito di questa situazione ideologica premiando chi meglio incarna l’antiberlusconismo: Di Pietro e Peppe Grillo. Dall’altro lato molti proletari si son schierati con la Lega che fa leva su un’altra arma ideologica: il razzismo (la guerra tra i poveri che da sempre alimenta la borghesia, tornata ultimante molto di moda).
Insomma, una serie di concause che hanno portato la “sinistra radicale” verso la scomparsa. Ma il fallimento di questi partiti certamente non deve farci piangere, questi sono partiti completamente inseriti all’interno dell’ideologia e dei meccanismi della borghesia che mai sono stati portatori di un programma comunista, e sottolineiamo mai. Il fallimento - anche sul piano elettorale - di questi partiti non è legato ad un destino cieco ma alle loro posizioni politiche e sono posizioni politiche che hanno un fondamento totalmente controrivoluzionario. Questi partiti infatti affondano le loro delle radici storico/politiche in un terreno che nulla ha a che fare con i rivoluzionari. Provengono tutti, politicamente, dal vecchio PC, nessuno di questi ha mai sviluppato una critica al ruolo nefasto che ha avuto questo partito stalinista. Il PCI si è sviluppato di pari passo con lo stalinismo, ha avuto un ruolo controrivoluzionario così come lo ha avuto lo stalinismo nella sua totalità. Il PCd’Italia ha rappresentato un'organizzazione rivoluzionaria fin quando è stato diretto dalla Sinistra Comunista e da partito comunista è entrato da subito in contrasto con la Russia sovietica non appena si è aperta la fase storica controrivoluzionaria. Tra il PCd’Italia, nato nel 1921, e il PCI diretto da Gramsci in poi non c’è nessuna continuità. La sinistra comunista venne cacciata da quel partito, ma queste sono pagine di storia che l’ideologia borghese è riuscita completamente a nascondere o a distorcere. Su questo ultimo aspetto non vogliamo dilungarci troppo, ma invitiamo tutti a documentarsi, sfruttando anche la montagna di materiale che da sempre mettiamo a disposizione.
La storia del PCI stalinista, e dei suoi figli o nipoti…, è una storia di continuo inganno. Purtroppo molti sinceri proletari e militanti hanno creduto in questi partiti. Per un tempo hanno addirittura pensato che il PCI fosse uno strumento di lotta politica rivoluzionaria che avrebbe in qualche modo aperto le porte alla fine dello sfruttamento borghese sul proletariato. In altri tempi, quelli più recenti, sono molti coloro che hanno continuato a credere in questi partiti, almeno come strumenti di “semplice” opposizione alle politiche antiproletarie. Noi speriamo che molti di questi compagni – spesso anche giovanissimi - possano finalmente aprire gli occhi, non perdersi dietro le prossime trovate organizzative dei dirigenti di questi inutili (per i proletari, utili per i padroni…) partiti borghesi e impegnarsi per una militanza politica realmente comunista e rivoluzionaria.
NZInizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.