Che cosa fare nel concreto?

molti compagni ci pongono questa domanda.

Ebbene, in questa fase, dal nostro punto di vista, bisogna lavorare sulle avanguardie, per lo più singoli, spesso sparsi, per intessere quel minimo di tessuto organizzativo che domani formerà un'intelaiatura di partito.

Il lavoro politico deve essere di denuncia delle contraddizioni del capitale, di denuncia delle ideologie borghesi di destra e di sinistra, per indicare come unica soluzione lo sbocco rivoluzionario della lotta di classe.

Ma questo non sarà mai possibile senza lo strumento politico della lotta di classe stessa: il partito.

Per questo il che fare pratico è intervenire in ogni situazione concreta per propagandare le posizioni generale di partito, entrare in contatto con gli elementi più coscienti, passibili di diventare domani dei quadri militanti, ed organizzarli nelle fila internazionaliste.

Ad oggi non abbiamo velleità di orientare le grandi masse, il nostro lavoro si rivolge quindi ai singoli più coscienti, per costruire gli strumenti politici affinchè domani sia per gli internazionalisti possibile svolgere quel ruolo di direzione politica rivoluzionaria che è il compito naturale verso il quale ogni nostro militante lavora.

Forum: 

ah beh io provo a fare un po' di cultura a lavoro o tra qualche amico. ma oggi vanno di moda le ideologie populiste o un minestrone di sincretismi destra-sinistra senza capo ne coda.....gente che riproporrebbe il fascismo sostenendo avesse un anima sociale ignorando che ai tempi con l'entrata delle masse nella vita politica bisognava pur ingannarle! insomma ignoranza,ignoranza,ignoranza. a parer mio oggi non vi e' a breve la minima prospettiva di un cambiamento. forse bisognera' aspettare ancora le definitive contraddizioni del capitalismo. ma occoreranno cento, duecento anni?

macchè duecento anni!! si pone da subito l'esigenza di organizzarsi con i compagni, sul territorio, di costruire il nucleo di quello che sarà il futuro partito rivoluzionario, questo è il compito odierno, se, domani - non tra duecento anni - vorremo avere qualche chance di giorcarcela per davvero questa rivoluzione.

Il mondo sarà del proletariato rivoluzionario.